Grand Depart da Firenze: il Tour, l’Italia e i giganti

21.12.2022
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Il Tour de France 2024 partirà dall’Italia (foto Ansa in apertura), per quella che non sarà la classica Grand Depart dall’estero, ma una vera e propria incursione nella storia di un Paese che ciclisticamente non ha nulla da invidiare alla Francia e che avrà ancora negli occhi le magie del Giro d’Italia di poche settimane prima.

«Centoventi anni senza l’Italia – ha raccontato Christian Prudhomme – non si viene qui senza approfittare della vostra storia e del vostro territorio. La volontà è di fare un Tour diverso, che lascerà il segno e si correrà poco prima delle Olimpiadi di Parigi e che per questo si concluderà a Nizza. Sarà diverso grazia a voi, che nel cuore avete questo ciclismo romantico che piace tanto anche a noi».

Il percorso del Tour 2024 presenterà cinque partenze di tappa dall’Italia: dopo l’ultima, si torna in Francia
Il percorso del Tour 2024 presenterà cinque partenze di tappa dall’Italia: dopo l’ultima, si torna in Francia

Il Tour dei giganti

Il Tour de France 2024, che partirà da Firenze e nel primo giorno attraverserà gli Appennini per arrivare a Cesenatico, si riempirà la pancia della storia di giganti come Gino Bartali, Gastone Nencini e Marco Pantani. E quando il giorno dopo ripartirà alla volta di Bologna, attraverserà le strade di Vittorio Adorni ed Ercole Baldini. Prima di addentrarsi, andando verso il Piemonte al terzo giorno, nelle contrade silenziose e magiche che videro sbocciare il talento di Fausto Coppi. La Francia ha avuto grandi campioni, ma il Tour non verrà qui a mostrare le meraviglie del ciclismo, perché le conosciamo già. Eppure c’è da scommettere, conoscendo il loro modo di lavorare, che sapranno renderle ancora più splendenti.

«Il Tour ha aspettato troppo – prosegue Prudhomme – l’Italia è la culla del ciclismo romantico, patria di campioni immensi e attaccanti che i tifosi amano. Un Paese di immensa bellezza. L’Emilia Romagna aveva già salvato il mondiale nel 2020, permettendo a un francese, Julian Alaphilippe, di diventare campione del mondo. I percorsi saranno molto interessanti e suggestivi. Tutti i giorni sulle strade ci saranno elementi del Patrimonio dell’Umanità e la leggenda dei vostri grandi campioni».

La presentazione si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio
La presentazione si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio

Fra Cassani e Bonaccini

Alle spalle di tutto questo, un grande lavoro dietro le quinte, nato da uno scambio di battute tra Davide Cassani e Bonaccini, il presidente dell’Emilia Romagna.

«Avevamo fatto da poco la partenza del Giro – ricorda Davide – quando il presidente mi chiede: “E adesso? Che cosa possiamo fare?”. Io gli dissi che si poteva fare il Tour e lui mi chiese se fosse mai partito dall’Italia. Ovviamente sapeva benissimo che non era mai accaduto e così abbiamo cominciato a lavorarci. Prima pensando all’Emilia. Poi alla Toscana. Poi alla Toscana e all’Emilia e anche il Piemonte. C’è stato un grande gioco si squadra fra regioni che hanno individuato nel ciclismo un ottimo veicolo promozionale per il turismo. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma alla fine ci siamo riusciti».

Da est a ovest

La prima tappa non sarà affatto tenera. «La prima partenza dall’Italia – dice Prudhomme – avverrà da una delle più belle regioni dell’Italia, la Toscana, con una tappa che attraverserà l’Italia da Est a Ovest. Una partenza difficile. Un percorso da ciclismo della leggenda. Voglio ringraziare infinitamente chi ha reso possibile questa magia. In Francia a volte ci chiedono perché il Tour de France parta dall’estero, ma a partire dal 29 giugno 2024 nessuno se lo chiederà più. Perché vedranno la passione degli italiani e la bellezza dei percorsi».

Una tappa vera

E proprio la prima tappa è motivo di riflessione per lo stesso Cassani. «Una tappa vera – dice – con salite vere e quasi 4.000 metri di dislivello. Il Barbotto e Perticara, che cono durissime e poi il giorno dopo la doppia scalata di San Luca. Quando sono state individuate le città, noi abbiamo proposto quello che ci sarebbe piaciuto fare. Abbiamo detto che dalla partenza all’arrivo c’erano varie soluzioni, poi sono stati loro a decidere. Ma Prudhomme conosce la storia del ciclismo e la cosa bella è questa. Con tre giorni di corsa valorizzeremo dei territori e renderemo omaggio a campioni che il mondo ci invidia».

Domani a Bologna saranno presentate le prime due tappe, il 23 dicembre a Torino si parlerà delle frazioni piemontesi. Poi sarà tempo di tuffarsi nelle Feste del Natale, cullando il pensiero di quel che sarà la prima Grand Departe dal suolo italiano. Un evento destinato a fare la storia.