Da Roma a Parigi saltando il Tour: un po’ scelta e un po’ vendetta

04.06.2024
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Nel 2021 la sua scelta fece discutere. Alaphilippe allora indossava la maglia iridata conquistata a Imola e alla fine del Tour preferì non andare a Tokyo. Non tanto perché fosse impossibile abbinare le due corse (tanto che tutto il podio olimpico veniva diretto dalla Francia), quanto per trascorrere del tempo a casa con la compagna Marion e il figlio Nino nato il 14 giugno. Il gruppo si chiese se fosse una scelta indovinata, ma il francese tirò dritto rinunciando a un percorso su misura in una stagione che gli aveva dato la Freccia Vallone e la prima maglia gialla del Tour.

Quest’anno che è tornato abbastanza vicino ai suoi livelli migliori, con il Giro d’Italia che ha fatto impennare le sue azioni, Alaphilippe ha fatto l’esatto contrario. Niente Tour, dove avrebbe dovuto tirare la carretta per Evenepoel, e la scelta di puntare tutto sulle Olimpiadi. Che questa volta si corrono per giunta in Francia. E se Remco a inizio stagione aveva detto che della presenza di Julian non si faceva una malattia, adesso che l’ha visto nuovamente splendente, ha fatto sapere che lo riterrebbe un ottimo aiuto. Già, resta da vedere se lo stesso pensa Alaphilippe.

La firma sul Giro: ripartire dall’Italia ha cambiato forse la carriera di Alaphilippe
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Nella lunga lista del Tour

Dopo il debutto italiano, è un fatto che il focus della sua stagione sia ormai spostato su ciò che accadrà da metà stagione in avanti, con le Olimpiadi, il mondiale di Zurigo e il Lombardia. Tuttavia durante il Giro e vista la vittoria di Fano, è parso che il suo programma stesse per cambiare, dato che la Soudal-Quick Step aveva inizialmente inserito il suo nome nella lunga lista del Tour. Andando ben oltre una semplice citazioni, scrive L’Equipe che in un paio di riunioni si era iniziato a dirgli che cosa ci si aspettasse da lui. Come se le critiche feroci indirizzate verso di lui da Lefevere fossero di colpo dimenticate, come se le prestazioni del Giro avessero lavato via ogni forma di acredine. E d’altra parte per uno dei francesi più rappresentativi degli ultimi anni andare al Tour avrebbe rappresentato certamente una riconciliazione con il suo pubblico.

La vittoria di Fano ha restituito ai tifosi un Alaphilippe finalmente cattivo
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La posizione di Voeckler

A quel punto tuttavia nella testa di Julian si è formata una nuova opinione: avrà modo di correre davanti ai francesi, ma indossando la maglia che Voeckler potrebbe assegnargli. Il tecnico della nazionale finora non si è sbilanciato, ma in un’intervista ha lasciato capire che il Tour dopo il Giro non sarebbe il percorso di avvicinamento più congeniale.

«Non si possono considerare le Olimpiadi come un obiettivo – ha detto a L’Equipe – dopo un Giro così massacrante corso quasi ogni giorno all’attacco e aggiungendo poi il Tour de France al servizio di un leader che correrà per la classifica la generale, con il dispendio fisico e l’usura mentale che ne deriva. Possiamo ragionare di andare ai Giochi solo se li consideriamo un obiettivo a sé stante. Oppure facendo il Tour gestendo i suoi sforzi, cosa che non sarebbe possibile se lavorasse per Evenepoel».

La fuga con Maestri e le gag dei giorni successivi sono state fra i momenti più godibili del Giro
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Mercato ancora aperto

Pertanto, quando lo ha chiamato per conoscerne le intenzioni, Lefevere si è reso conto che la decisione fosse già stata presa. E anche se Julian gli ha fatto presente che, essendo i suoi datori di lavoro, avrebbe rispettato qualsiasi scelta, neppure Patrick se l’è sentita di forzargli la mano. Se esiste una possibilità residua che Julian resti nella squadra belga, costringerlo a rivedere i suoi piani sarebbe stato probabilmente la spinta definitiva.

«Il dossier di Julian è ancora sul tavolo – ha detto il manager belga – il suo procuratore Dries Smets ha chiesto ancora una volta di parlarmi. Non ho idea se lo faccia per cortesia o per un vero interesse a restare. Il Giro ovviamente ha cambiato la situazione del mercato. Spero soprattutto di poter sedermi di nuovo con lui, faccia a faccia, senza intermediari e senza un accordo già scritto da proporgli. Solo una buona conversazione per chiarire le cose a livello personale e professionale.

«Julian è nella nostra squadra da quando aveva diciassette anni. Non dirò che è come un figlio, ma non fa molta differenza. Quello che è successo è successo. Ho detto quello che ho detto. Ma voglio assicurarmi che niente di tutto ciò rimanga. Se ci separeremo dopo questa stagione, mi piacerebbe che possiamo continuare a incontrarci e preferibilmente a guardarci negli occhi».

Nel 2021, saltate le Olimpiadi, Alaphilippe vinse il secondo mondiale. Anche Zurigo 2024 è nelle sue corde
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La scelta di Alaphilippe non è ancora ufficiale, dato che la formazione della Soudal-Quick Step per il Tour sarà annunciata dopo il Tour de Suisse. Ma se le cose rimarranno come sembrano, Voeckler potrà riavere a disposizione il campione che avrebbe tanto desiderato a Tokyo, che adesso ha tre anni di più. Se gliene avessero parlato due mesi fa, magari avrebbe fatto anche spallucce, ma davanti a questo Alaphilippe, ora pochi hanno il coraggio di non guardare.