Widar si fa strada, ora vince anche le corse a tappe

04.06.2024
4 min
Salva

Al suo primo anno da U23, Jarno Widar è considerato fra i maggiori prospetti belgi. Di lui si era parlato molto lo scorso anno, in particolare per le sue ripetute vittorie sulle nostre strade, ma da allora molto è cambiato anche perché Widar, che corre nel Lotto Dsnty Development Team si sta dimostrando sempre più affidabile anche come uomo da corse a tappe.

La vittoria all’Alpes Isere Tour ha un po’ ridisegnato il suo inizio stagione che non l’aveva lasciato troppo soddisfatto: «Non è stato eccezionale, ma è normale, credo, essendo all’esordio nella categoria. Inoltre ci sono stati un po’ di problemi fisici. Prima di maggio, salvo la vittoria in una corsa olandese, non avevo ottenuto molto».

Widar premiato all’Alpes Isere Tour, vinto con 41″ sullo spagnolo Parra (foto DirectVelo)
Widar premiato all’Alpes Isere Tour, vinto con 41″ sullo spagnolo Parra (foto DirectVelo)
L’ultima stagione avevi detto di non sapere ancora in quale devo team saresti andato. Perché hai scelto la Lotto, dato che non è nel WorldTour?

Penso che sia la squadra più adatta alle mie caratteristiche, la scelta giusta per emergere con i tempi necessari, in un team prestigioso e che fa attività al massimo livello. Il fatto che non sia nel WorldTour è molto marginale, le gare sono le stesse e la considerazione che il team ha è quella di un team della massima serie.

Quanto ha pesato nella tua scelta il fatto che la Lotto sia belga?

Ha avuto la sua importanza, perché mi consente di continuare ad allenarmi a casa, di avere il quartier generale del team vicino. E’ un valore importante, diciamo una sorta di continuità con quello che ho fatto fino ad ora.

Il fiammingo si è fatto vedere anche alla Settimana Coppi & Bartali, chiusa al 22° posto
Il fiammingo si è fatto vedere anche alla Settimana Coppi & Bartali, chiusa al 22° posto
Hai già fatto esperienze con la prima squadra, c’è tanta differenza con il tuo team?

Non direi. Ho gareggiato con il team principale sin dalla prima occasione al Laigueglia. E’ chiaro che la prima squadra eleva tutto al massimo grado, ma come professionalità siamo anche noi molto in alto. Cambiano il valore delle corse e la concorrenza, è tutto molto più grande.

Ora cominci a emergere anche nelle corse a tappe, 2° all’Isard, primo all’Alpes Isere. Che cosa è cambiato, dopo le tante vittorie nelle corse d’un giorno dello scorso anno?

Io credo di essere sempre stato portato per le corse a tappe. Per ora mi sono concentrato su quelle, poi a fine stagione farò un po’ il punto della situazione per capire le mie caratteristiche, se sono da classifica o più per traguardi parziali. Ora vado avanti un po’ alla giornata.

Il belga aveva iniziato la stagione con la vittoria alla Ronde Van Limburg (foto Corvos)
Il belga aveva iniziato la stagione con la vittoria alla Ronde Van Limburg (foto Corvos)
Raccontaci la tua vittoria all’Alpes Isere…

Ero abbastanza convinto delle mie possibilità, sapevo che la tappa decisiva era quella finale dove si giocava tutto e io avevo solo un secondo di ritardo dal francese Verschuren. Era una tappa con alcune brevi salite piuttosto ripide. Ho controllato la corsa e quando lo spagnolo Parra ha allungato gli sono andato dietro. Lui puntava alla vittoria parziale, io guardavo alla classifica così i nostri obiettivi collimavano. A quel punto era fatta.

Ora verrai al Giro Next Gen, quale sarà il tuo obiettivo, vincere le tappe e correre per la classifica?

Io andrò per la classifica generale con obiettivo il podio finale. Ho studiato con attenzione il tracciato, credo che la terza e la sesta tappa saranno decisive per costruire la classifica e voglio farmi trovare pronto, prendere l’iniziativa. In Italia d’altronde mi sono sempre trovato bene e mi porta anche abbastanza fortuna…

Protagonista da junior nel 2023 in Italia, ora Widar cerca gloria al Giro Next Gen
Protagonista da junior nel 2023 in Italia, ora Widar cerca gloria al Giro Next Gen
In Belgio ci sono ora tanti giovani molto forti nel ciclismo: la tua generazione è più attirata dal ciclismo o dal calcio?

Buona domanda. Abbiamo una generazione decisamente qualificata, lo dicono i risultati, ma bisognerà vedere nel futuro se siamo davvero forti. Sicuramente verso il ciclismo c’è molta attenzione, abbiamo ottimi esempi al più alto livello, ma non saprei dire se questo basta a soppiantare il calcio.

Avrai altre occasioni per correre in prima squadra?

Delle opportunità ci sono, ma il calendario per la mia categoria è molto ricco, gli impegni non mancano di certo, anche perché sono soprattutto corse a tappe. Considerando queste e i necessari tempi di recupero, non so se ci sarà occasione per correre ancora con i più grandi, ma non è certo una preoccupazione, io vado avanti per la mia strada.