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Un giorno da Ganna su strade da Liegi

07.02.2021
5 min
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«Con i miei occhiali – sembra dirgli Puccio nella foto di apertura, dopo la tappa che sembrava una Liegi – ti vengono i superpoteri, forse dovrei farteli pagare».

Li tengo ancora per un giorno, pensa invece Ganna, guardando il libro della corsa: oggi c’è la crono. E se non ci pensa lui, di sicuro l’avrà fatto Matteo Tosatto, che guida il team Ineos Grenadiers all’Etoile de Besseges e la sua mano si vede. Le coincidenze non esistono, basta rileggere la storia recente della squadra, dal Giro in avanti. Basta leggere le parole di Tosatto e poi quelle di Moscon. E basta sentire Ganna…

«L’obiettivo era stare vicino a Kwiatkowski e aiutarlo – ha detto Pippo – ma abbiamo visto che c’era la possibilità di andare in fuga e Kwiato ha detto: “Ok, senza problemi”. Ho mantenuto la motivazione per arrivare al traguardo e negli ultimi 10 chilometri ho preferito andare da solo per non dover rispondere a tutti quegli scatti. Al traguardo ero davvero contento».

Perché tirare? Meglio andare via. E infatti Ganna si infila nella fuga. Un’altra borraccia e via
E infatti Ganna si infila nella fuga. Un’altra borraccia e via

Occhiali bianchi

Bastava guardarlo in faccia. In realtà sarebbe bastato guardarlo in faccia al mattino, con il ghigno da furbino dietro gli occhiali bianchi rubati all’amico Puccio. Li aveva usati anche al Giro nelle tappe in cui c’era da far fatica, dai Laghi di Cancano fino anche a Sestriere, come se guardando il mondo con gli occhi del gregario più forte, anche la fatica fosse meno scomoda. Su quel percorso da piccola Liegi sarebbero serviti.

La guerra degli scatti lo snerva, meglio andarsene
La guerra degli scatti lo snerva, meglio andarsene

Nibali cresce

Il raduno di partenza a Rousson aveva tinte diverse. Quella opaca della Bora-Hansgrohe che aveva appena ricevuto la notizia di Sagan positivo al Covid. E quella di un timido ottimismo alla Trek-Segafredo, con Nibali in crescita giorno dopo giorno.

«La tappa di ieri – diceva andando alla partenza – era l’ideale per una fuga. Ho fatto un paio di allunghi per portare via la fuga, anche se poi non ci siamo riusciti. E’ la prima corsa della stagione, c’è sempre il dubbio di come potrai stare, ma finora le mie condizioni sono buone e sento che sto diventando più forte giorno dopo giorno».

Da solo al traguardo: Ganna a Saint Siffret, come a Camigliatello Silano
Ganna da solo, come a Camigliatello Silano

Il tocco del Toso

La tappa che avrebbe portato a Saint Siffret era una piccola Liegi, senza neanche un metro di pianura. E quando un tecnico esperto come Tosatto vede simili altimetrie, avendone incontrate certamente tante in vita sua, sa che la cosa migliore è lasciar lavorare gli altri. Del resto, Kwiatkowski non aveva niente da difendere, se non un quarto posto in classifica a 48 secondi da Wellens. E allora piuttosto che tenergli attorno la squadra, se qualcuno avesse avuto la chance di andarsene, avrebbero lasciato volentieri ad altri il compito di tirare.

Pippo, sembrava la Liegi, guarda che bel lavoretto hai fatto: «Bello, no?»
Pippo, guarda che bel lavoretto hai fatto: «Bello, no?»

Strana crono

Oggi, con la crono dallo strano arrivo in salita, il gioco sarà diverso. Kwiato, se ne avrà, potrà lottare per vincere e recuperare il gap da Wellens. Mentre Ganna potrà mettere alla prova le sue attitudini da cronoman e l’amicizia non certo nuova con la salita. Chi lo ha seguito nei primi anni, di certi dettagli si era già accorto.

I complimenti di Thomas: al Giro non aveva potuto farglieli
I complimenti di Thomas: al Giro non aveva potuto farglieli

«In classifica sono a quasi 3 minuti – ha detto – va bene. La tappa è stata super, vedremo se con la crono riuscirò ad arrivare più vicino ai primi e se in futuro la classifica potrà essere un obiettivo, magari in una corsa con meno salite. Per il momento voglio finire bene qui».

La crono finale parte e arriva ad Ales, con percorso cittadino. Sono 10,7 chilometri con l’arrivo in salita: si sale negli ultimi 2,5 chilometri. Dislivello di 236 metri, con il tratto più duro tra il 9° e il 10° chilometro