Francesco Chicchi torna in ammiraglia e al tempo stesso si affaccia anche dalle fettucce del ciclocross. Il caldo autunno 2023 ha portato grosse novità per l’ex velocista toscano. La parola d’ordine per Francesco infatti è direttore sportivo. Diesse della #inEmiliaRomagna e dei giovani ragazzi della Michele Bartoli Academy nel ciclocross.
E proprio in questo contesto abbiamo incontrato Francesco. A Follonica, in occasione della quarta tappa del Giro d’Italia Ciclocross, il toscano faceva la spola fra il loro stand e le fettucce del campo di gara.
La chiamata di Bartoli
Un velocista nel ciclocross è una cosa strana. «Mi ha chiamato Michele – racconta Chicchi – e non potevo dire di no. Ho un rapporto particolare con la famiglia Bartoli, anche con Mauro e con lo stesso con Roberto Cecchi. C’era la voglia di tornare a lavorare con i ragazzi.
«Non siamo qui per vincere a tutti i costi, ma per dare una linea di comportamento. Nella riunione di poco fa (erano tutti a raccolti e i toni erano seri, ndr) li stavamo riprendendo. Riprendendo sull’impegno e la serietà.
«Per esempio, la volta scorsa c’era chi aveva dimenticato il casco sul furgone, chi si era presentato con la maglia lunga… Non va bene. E’ giusto che imparino a gestire queste cose. Se ci sono degli sponsor che forniscono materiali nuovi, questi vanno rispettati».
E la chiamata di Coppolillo
E questo modus operandi Chicchi è pronto ad esportarlo anche con i più maturi ragazzi della #inEmiliaRomagna. Si tratta di un avventura grossa, importante, tantopiù che la squadra ha un progetto a lungo termine. E’ diventata continental e il processo di crescita potrebbe nel tempo non fermasi lì. In ballo ci sono sponsor tecnici importanti e una spinta che ha nome e cognome: Davide Cassani
«La prima chiamata me la fece Michele Coppolillo, per sondare il terreno – racconta Chicchi – poi è arrivata la telefonata di Davide. E quando chiama lui… Davide mi ha spiegato che avevano l’esigenza di un altro direttore sportivo. Che volevano crescere facendo un passo per volta, ma nel modo giusto».
Ma da quel che abbiamo captato, avevano bisogno soprattutto di un direttore sportivo più giovane, di un ragazzo che non avesse smesso di correre da troppo tempo. Un direttore sportivo che in qualche modo avesse saggiato gli ultimi scampoli del gruppo moderno e del ciclismo attuale. Che sapesse destreggiarsi bene anche all’estero. Modi di correre, allenamenti, utilizzo dei nuovi strumenti.
«In effetti i ragazzi della #InEmiliaRomagna – dice Chicchi – mi vedono ancora come un ex corridore. Uscire con loro in bici è importante. E’ un altro parlare. Si aprono, quando fanno fatica ti raccontano tutto. Vorrei riuscire a trasmettere loro certe dinamiche di corsa, la serietà, la cattiveria agonistica».
Esperienze personali
E su questo ultimo punto Chicchi racconta un aneddoto che la dice lunga di come si possa imparare dai propri errori. E trasmetterlo agli altri.
«Io andavo forte – racconta Chicchi – ma spesso anche quando facevo secondo o terzo in volata ero contento lo stesso, non ero arrabbiato o famelico. Cipollini me lo diceva sempre: “Devi essere più cattivo in certe situazioni”».
Ed è da questi patrimoni tecnici ed etici che Chicchi potrà trovare il grimaldello per entrare nella testa dei ragazzi.
Francesco non vede l’ora d’iniziare. Intanto si gode i “bimbi” del cross. Anche questo serve. Ed è già entrato nella parte. Saranno le influenze di Mauro Bartoli che segue correndo i suoi giovani atleti e gli infonde una grinta senza pari, che anche Chicchi è attaccato alle fettucce.
Con la #inEmiliaRomagna non sarà alle fettucce ma in ammiraglia. Ammiraglia che condividerà con Coppolillo. Anche se l’attività principale sarà unica.
«Avremmo una dozzina di ragazzi – dice Chicchi – e sì, l’idea è di fare un’attività sola, ma fatta bene. In questo modo i ragazzi potranno programmare la loro stagione e i loro impegni e non correre tutte le domeniche. Chiaro che quando andremo a fare la Coppi e Bartali della situazione, magari nel weekend i più giovani faranno altre corse più piccole. Ma posso garantire che faremo un ottimo calendario, anche internazionale. Abbiamo uno sponsor spagnolo e saremo spesso presenti in Spagna.
«E poi vedo che si lavora con serietà. C’è un bravo preparatore come Alessandro Malaguti. Lui insiste anche sul discorso della crono. Montefiori per esempio ha fatto dei test sulla posizione».
Entusiasmo e serietà
«Con i più piccoli del cross – racconta con entusiasmo – ci si trova una volta a settimana per l’allenamento tecnico. Io non ho grande esperienza in questa disciplina, ma sto imparando e un direttore sportivo esterno era quel che serviva per dare un po’ di ordine. La tecnica è importante e non è facile curarla perché vengono da diverse parti d’Italia, ma tutti hanno la loro tabellina di allenamento».
Chicchi però sa bene che con i grandi della #inEmiliaRomagna sarà tutt’altra storia… E per questo non vede l’ora di cominciare anche di là.
«Per ora ci siamo già visti una volta – conclude l’iridato U23 del 2002 – e inizieremo a lavorare bene in inverno. Intanto sono qui finché ci sarà il cross. In ogni caso tornare in ammiraglia su strada è un impegno serio e per questo credo proprio che non continuerò con Rcs. Forse seguirò il primo evento all’UAE Tour, ma vedremo. I ragazzi prima di tutto. E’ un bel progetto, ci crediamo molto».