Thibau Nys è ormai un campione a tutti gli effetti. Non è più solo il “figlio di Sven”. Il corridore della Lidl-Trek su strada e della Baloise-Trek-Lions nel ciclocross, in questo autunno, sembra aver compiuto un ulteriore salto di qualità. La vittoria al campionato europeo di Pontevedra è stata solo l’ennesima prova di questa crescita costante.
Una crescita che fa sorgere una domanda: fino a dove può arrivare Thibau Nys? Non è una domanda banale, perché tra Olanda e Belgio c’è chi inizia a definirlo il “terzo uomo”, l’erede di Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert, pensando anche al suo futuro su strada.
L’occhio dell’esperto
Questo confronto si è intensificato dopo che l’ex bi-campione mondiale di ciclocross, Niels Albert, ha rilasciato un’intervista a Het Laatste Nieuws. Albert si è detto impressionato dal modo in cui il giovane Nys ha gestito la gara spagnola e da come sia riuscito a fare la differenza. Ha quindi elogiato le sue doti tattiche e atletiche.
«Proprio come a Overijse – ha detto Albert – Thibau è stato economico nella sua gara. Si è gestito e ha sempre avuto tutto sotto controllo… per poi colpire magnificamente e spietatamente al momento giusto».
L’anno scorso, nelle gare di ciclocross in Belgio, abbiamo avuto modo di vedere Nys dal vivo, e senza dubbio ha un grande appeal. Tantissimi erano i tifosi. Lui, rispetto ad altri, ci è sembrato sempre molto tranquillo e disponibile, almeno fino alle fasi del riscaldamento, quando ha chiesto a un meccanico di spostare la sua bici nel retro del camper per trovare la giusta concentrazione. Poi, in pista, lo si è visto esprimere tutta la sua abilità di guida e la sua potenza.
L’importanza della strada
Ma forse quest’anno è ancora diverso. La ragione è legata all’attività su strada svolta quest’anno, che è andata crescendo rispetto alle stagioni precedenti, soprattutto per i risultati ottenuti.
Nei suoi 34 giorni di gara su strada del 2024, Nys ha vinto ben nove corse, quasi tutte nel WorldTour. L’anno precedente aveva ottenuto solo una vittoria, pur conquistando comunque buoni piazzamenti, ma aveva corso di più. Quest’anno ha gareggiato su strada dal Romandia alla Bretagne Classic, quindi da maggio a fine agosto. Ha osservato un periodo di riposo all’inizio, per staccare dalla stagione del ciclocross, e uno dopo, in vista della nuova stagione. Questa, ovviamente.
Nel 2023, invece, aveva proseguito subito dopo il ciclocross disputando alcune classiche minori nella Campagna del Nord e si era spinto fino a settembre, totalizzando 40 giorni di gara, pur con un’estate meno intensa.
Ancora Albert
Insomma, più strada anche per il ciclocross, a sostegno della teoria di Diego Bragato. E osservando attentamente i tempi di recupero, i tecnici ci hanno visto lungo.
Anche Albert è d’accordo con Bragato: «Vincere un campionato europeo – riprende Albert – per uno come lui è positivo, ma non è stata una grande sorpresa. A mio avviso, Thibau ha fatto i suoi progressi più grandi la scorsa estate, correndo su strada e con quella serie di nove vittorie. Tuttavia, questo non lo pone ancora al livello di Van der Poel e Van Aert. Se però dovesse migliorare ancora nel ciclocross, per lui significherebbe arrivare al traguardo con Wout e Mathieu e batterli in volata, visto quanto è esplosivo».
Come Wout e Mathieu
E’ chiaro, però, che la strada intrapresa da Nys è quella dei suoi due illustri colleghi: competere ad altissimi livelli sia nel ciclocross che su strada. Le capacità tecniche, e sempre più anche quelle atletiche, ci sono tutte.
Inoltre, c’è un aspetto a nostro avviso molto importante. Thibau Nys si trova in una squadra, la Lidl-Trek, che crede nella doppia disciplina. Basti vedere lo spazio che hanno concesso a Milan e Consonni, ad esempio, per la pista, o come gestiscono Lucinda Brand nel ciclocross. Questo permette a Nys di pianificare con tranquillità e chiarezza, avendo a disposizione materiali sempre all’avanguardia. Una cosa meno scontata di quanto possa sembrare… almeno a certi livelli “siderali”.