Mondiali 2021, presentazione

Flanders 2021, programma, scelte e… turismo

08.04.2021
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Leuven è la sede di arrivo dei mondiali di Flanders 2021, che bici.PRO ha raccontato stamattina in anteprima. In francese si scrive Louvain e in italiano (meno fascinoso) è Lovanio: è la città dell’Università e della birra. La prima venne fondata nel 1425 da Giovanni di Borgogna con il nome di Universitas studiorum Lovaniensis. La produzione della seconda si deve a storici birrifici che nel 1717 presero il nome di Artois e diedero il via alla produzione della Stella Artois.

Flanders 2021 arriva in occasione del centesimo anniversario della rassegna iridata che vide la luce nel 1921 a Copenhagen.

Sulla salita di Moskestraat nel 2020 si giocò il Brabante fra Alaphilippe e Van der Poel
Sulla salita di Moskestraat nel 2020 si giocò il Brabante fra Alaphilippe e Van der Poel

Unione di forze

Per organizzare i mondiali nelle Fiandre, il Belgio ha messo insieme le sue forze migliori, per un evento che dovrà essere certamente sportivo, ma anche di forte promozione turistica per la regione delle Fiandre. Il comitato organizzatore si è costituito in una organizzazione no-profit (WK 2021) dalla collaborazione tra Flanders Classics e Golazo. Entrambe le parti possono vantare una vasta esperienza come organizzatori delle più grandi gare di ciclismo nelle Fiandre e in Belgio, tra cui il Giro delle Fiandre, l’Omloop Het Nieuwsblad, il Baloise Belgium Tour, il BinckBank Tour, numerosi eventi di ciclocross e più di 40 eventi per cicloturisti.

Il disegno effettivo del percorso si deve a Wim Van Herreweghe, direttore di corsa di Clanders Classic, e Rob Discart, suo omologo per il Giro del Belgio. Van Herreveghe è colui che si piegò in un primo momento al cambio di percorso del Giro delle Fiandre, con la sostituzione del Muro di Grammont con il circuito del Qwaremont e che nel 2017 si batté per reinserire il Muur nella prova.

«Abbiamo cancellato una tradizione – spiegò – perché non avevamo altra scelta. Il fatto di inserire nuovamente quel muro è stato l’omaggio ad un luogo santo di questo sport e di un simbolo per il ciclismo delle Fiandre».

Nella Markt Place di Anversa, Museeuw, Merckx e Lappartient, nel momento della presentazione dei mondiali
Nella Markt Place di Anversa, alla presentazione dei mondiali

Arrivo ristretto

Gli organizzatori hanno espresso chiaramente la volontà di non avere un arrivo di gruppo e hanno per questo optato per la formula del doppio circuito, per dare ai cosiddetti Flandrien – corridori da classiche come Van Avermaet, Gilbert, Stuyven, Wellens e il giovane Evenepoel – la possibilità di lottare per il titolo mondiale. Di conseguenza, nel tracciato sono stati inseriti strappi e settori in pavé.

Alla vigilia dell’assegnazione, in un divertente confronto fra campioni, gli organizzatori hanno effettuato un sondaggio fra vecchie glorie del ciclismo fiammingo, mettendo insieme nomi come quello di Johan Museeuw, Freddy Maertens e Roger De Vlaeminck, ciascuno dei quali sosteneva un tipo di percorso. Maertens in particolare sosteneva la possibilità di avere un mondiale per velocisti: possibilità tuttavia bocciata per l’assenza attualmente in gruppo di uno sprinter belga all’altezza dei migliori.

Il tracciato così elaborato strizza gli occhi agli… uomini da mondiale di cui il Belgio è ricco. Da Van Aert a Van Avermaet, passando per il vecchio Gilbert e il compagno Welles, Evenepoel e Philipsen, Stuyven fresco vincitore della Sanremo e la nutrita schiera di gregari che potranno sostenerli.

Sul fronte degli altri Paesi, la tipologia di corridore che si addice al percorso fiammingo è quella di Sagan e Van der Poel, Asgreen e Kristoff, Ballerini e Trentin, Nizzolo e il miglior Viviani, Demare e tutti gli uomini veloci che sono in grado di muoversi nel vento e sugli strappi, che non faranno selezione nella singola scalata, ma di certo metteranno nelle gambe il piombo sufficiente perché l’ultima salita, quella di Sint Antoniusberg , si riveli magari decisiva.

Prove sulla salita di Keizersberg, che sale dal centro storico di Leuven
Prove sulla salita di Keizersberg, che sale dal centro storico di Leuven

Sette giorni di gare

Il programma delle gare sarà inaugurato dalle cronometro, che si svolgeranno nell’area di Knokke-Heist, sul mare a Nord di Bruges. Prove che saranno certamente caratterizzate dal vento che in quelle zone non manca mai e fa girare gigantesche pale eoliche. Si comincia dunque il 19 settembre e si conclude con la corsa su strada dei pro’ il 26.

19/9Crono uomini elitekm 43,3
20/9Crono under 23km 30,3
20/9Crono donne elitekm 30,3
21/9Crono donne juniorkm 19,3
21/9Crono uomini juniorkm 22,3
22/9Cronosquadre Mixed RelayKm 44,5
24/9Strada donne juniorkm 75
24/9Strada under 23km 160,9
25/9Strada junioreskm 121,4
25/9Strada donne eliteKm 157,7
26/9Strada uomini elitekm 268,3

Non solo corridori

Se il Covid darà per allora un po’ di requie, dato che nei giorni di queste classiche e del nostro sopralluogo il Belgio è parso un Paese fantasma, i mondiali di settembre saranno un’ottima occasione di promozione turistica. Non a caso fra i partner dell’evento c’è anche Visit Flanders, l’agenzia che ha fatto del cicloturismo uno dei principali richiami di una regione che è forse poco nota al pubblico italiano, ma ha una sconfinata tradizione ciclistica, nonché culturale e gastronomica.

Il programma messo in tavola vede iniziative su ciascuna delle sedi iridate. Knokke-Heist. Anversa. Bruges. Brabante. Leuven. Le Fiandre. Le piste ciclabili da queste parti sono autostrade e nella maggior parte dei tratti non incrociano nemmeno il traffico delle auto.

Si sta lavorando sodo ad ogni dettaglio, con il ciclismo come unico denominatore. Mentre la Francia si è fermata e l’Olanda ci ha pensato a lungo, il Belgio ha messo in atto strategie di sicurezza davvero ineccepibili. Con i problemi, dicono, si convive o si deve imparare a farlo. Ma per settembre l’auspicio di tutti è che il cielo sia finalmente un po’ più sgombro. Le Fiandre senza la birra sono come una chiesa senza l’ostia.