Che fine ha fatto VdP? Lo chiediamo alla stampa belga

24.02.2022
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Mathieu Van der Poel continua il suo recupero. Dopo l’infortunio alla schiena, che si era manifestato con un gonfiore ad un disco intravertebrale, che lo ha costretto a fare una pausa di riposo forzato da fine dicembre, l’olandese sta ripartendo. E sta ripartendo anche abbastanza forte, come testimoniano le foto dalla Spagna. Le news però non sono molte e quelle poche provengono quasi tutte dai social. Anche la stampa belga si interroga sulle condizioni di Mathieu.

L’olandese ha ripreso a pedalare con costanza in Spagna (foto Instagram – @bastiengason)
L’olandese ha ripreso a pedalare con costanza in Spagna (foto Instagram – @bastiengason)

Il treno riparte…

Le cose per Mathieu sembrano volgere al meglio. Gli ultimi allenamenti caricati su Strava dicono di un ragazzo che inanella qualcosa come cinque ore, 160-170 chilometri e circa 2.500 metri di dislivello per ogni file caricato. Ma soprattutto dicono di un ragazzo sorridente, come ha confermato anche la sua fidanzata, Roxanne.

Per la prima volta dopo diversi anni, VdP si è fermato per cinque settimane. Ha ripreso con alcune pedalate indoor, ben visibili sulla piattaforma Zwift il 29 gennaio. Il 2 febbraio ha fatto la prima sgambata in bici. Nel frattempo ne ha approfittato anche per fare un piccolo intervento al ginocchio: gli è stato rimosso del tessuto cicatriziale. 

Van der Poel vuole recuperare in fretta e non è un caso che abbia scelto Denia come meta anziché Benicassim, dove di solito va la sua squadra, la Apecin-Fenix. Nella zona di Denia infatti sorge l’hotel più gettonato dell’inverno ciclistico, vale a dire quello che simula la quota. Anche se, almeno all’inizio, una delle stanze “in altura” non erano destinate a Van Der Poel.

Con le prime gare di cross, Van der Poel ha capito che doveva fermarsi
Con le prime gare di cross, VdP ha capito che doveva fermarsi

News dal Belgio…

Alla luce di questo quadro, cerchiamo di capire come stanno le cose. Cosa dicono i media belga sulla questione Van der Poel.

Per farlo ci siamo rivolti ad un collega della “stampa di Bruxelles”, Guy Van Den Langenbergh, giornalista della Gazet van Antwerpen e dell’Het Nieuwsblad, una delle testate più autorevoli del Belgio. Anche se Van der Poel è olandese, la sua squadra è belga.

«Questa sosta – spiega  Van Den Langenbergh – non è del tutto una sorpresa. Dopo la caduta alle Olimpiadi Mathieu aveva già avuto quei problemi alla schiena. Era rientrato a settembre, aveva corso bene il mondiale ma già alla Roubaix non era al massimo. Altrimenti non avrebbe perso allo sprint, quantomeno non avrebbe fatto terzo. Il problema alla schiena gli ha tolto un po’ del suo spunto veloce quel giorno.

«Ha poi provato a fare il ciclocross per arrivare al mondiale, ma a quel punto è tornato a farsi sentire il dolore. Non riusciva ad allenarsi bene. Non riusciva a dare il 100% come al solito. E ancora adesso non è certo di fare le classiche. Ed è un peccato perché lui è un corridore che dà spettacolo, che attacca da lontano».

Van der Poel in allenamento in Spagna con Victor Campenaerts (foto Strava)
Van der Poel in allenamento in Spagna con Victor Campenaerts (foto Strava)

Sospetti e bluff

In molti, qui in Italia, iniziano a sospettare che lo stop di Van der Poel, e tutto sommato anche di Van Aert, sia dovuto ad un accumulo di stress e di fatica di lungo corso. Alla fine questi due fenomeni non riposavano da anni. E infatti c’è anche chi sostiene che presto anche Pidcock dovrà rallentare la sua cavalcata perpetua.

Tuttavia Van Den Langenbergh non è d’accordo su questa linea.

«Non credo si tratti di stress e di affaticamento. Conosco bene Christoph Roodhooft (uno dei tecnici  della Alpecin-Fenix, ndr) e Adrie, suo papà, e so quale sia il loro approccio scientifico.

«Anche il suo team non sapeva quando avrebbe ripreso veramente. E poi per me è anche una questione genetica: Anche Adrie soffriva di mal di schiena».

E su un eventuale “bluff” dell’olandese Guy ha le sue idee.

«Bluff? Difficile da dire, ma io non credo. La squadra, la sua famiglia non sono soliti fare certe cose. Mathieu sta mettendo i suoi allenamenti su Strava e non ha nulla da nascondere. Il mal di schiena è una cosa complessa, non svanisce così».

Lo scatto decisivo di VdP alla Strade Bianche 2021
Lo scatto decisivo di VdP alla Strade Bianche 2021

Classiche a rischio

E il futuro? Se quello a lungo termine sembra più che saldo, c’è da fare i conti con quello prossimo: in una parola con le classiche. Ce la farà Van der Poel a farsi trovare al top per i primi grandi appuntamenti della stagione?

«Van der Poel cercherà di rientrare il più presto possibile. L’ultima volta, avevo parlato con Roodhooft a Fayetteville in occasione del mondiale di cross e non avevano una data certa del suo rientro. 

«Mathieu vorrebbe esserci in queste classiche, è chiaro. Per sua fortuna non ha bisogno di molto tempo e di molte gare per essere al top».

E sulla Strade Bianche, dove Van der Poel è campione in carica: «Ah – conclude Van Den Langenbergh – di sicuro non ci sarà. Primo perché è troppo presto e poi perché è rischioso rientrare in quella gara. La Strade Bianche è una corsa molto esigente per la schiena. Sarebbe già una sorpresa vederlo ad una Tirreno-Adriatico o ad una Parigi-Nizza».