Van Aert nazionali 2022

Van Aert vince e se ne va. Ma sogna un altro iride…

11.01.2022
5 min
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Nel complesso il weekend dedicato ai campionati nazionali non ha stravolto più di tanto i pronostici, certamente meno che in Italia. Tutti guardavano alla rassegna belga, perché doveva essere l’ultima recita stagionale di Wout Van Aert, quella dopo la quale avrebbe sciolto le riserve sulla partecipazione ai mondiali e sorprese non ce ne sono state: vittoria e messa in soffitta della bici da cross, ora si pensa solo alla strada.

Il suo successo a Middelkerke non è mai stato in discussione. Van Aert partiva come netto favorito e quella gara poteva solo perderla. Il campione della Jumbo Visma lo sapeva e ha scelto un approccio soft: «Sapevo che era decisiva la partenza, l’approccio alla prima curva – ha dichiarato dopo l’arrivo – una brutta scelta poteva compromettere la gara, l’esperienza di Hulst dimostra che i problemi nel ciclocross sono sempre dietro l’angolo. Poi ho pensato a controllare».

Van Aert MIddelkerke 2021
A MIddelkerke Van Aert ha dominato, con 1’16” su Sweeck e 1’27” su Hermans
Van Aert MIddelkerke 2021
A MIddelkerke Van Aert ha dominato, con 1’16” su Sweeck e 1’27” su Hermans

Dopo la “manita”, focus sulla strada

Tutti i cronisti, al di là del suo successo (nella foto d’apertura ©belga), volevano sapere la sua decisione, ma si era capito che quell’eventualità – partecipare alla rassegna iridata – non è realmente mai stata una vera opzione: «E’ stata una stagione breve ma molto intensa e ringrazio il mio team per il supporto che mi ha dato, ma ora il mio focus è sulla strada. A questa gara tenevo, volevo “completare la mano” – facendo segno del cinque, i titoli conquistati, ndr – do molta importanza a questa maglia perché potrò portarla un anno intero».

Niente mondiali quindi, ma l’iride resta sempre qualcosa di importante ai suoi occhi e nelle sue interviste anticipa un po’ quello che sarà uno dei leit motiv della sua stagione: «L’inverno è andato bene, ma abbiamo scelto di preparare la strada più velocemente e massicciamente per essere pronto per i primi grandi appuntamenti. Ma ho avuto buone stagioni anche quando ho tirato dritto fino alla fine dell’annata sui prati e magari lo rifarò. Intanto quest’anno un mondiale che mi tenta è a Wollongong: è un percorso più difficile di quanto si pensava, ammetto che ci sto puntando».

Iserbyt Middelkerke 2022
Ritiro anticipato per Iserbyt ai nazionali belgi: la mente è già verso i mondiali
Iserbyt Middelkerke 2022
Ritiro anticipato per Iserbyt ai nazionali belgi: la mente è già verso i mondiali

I belgi a caccia… dell’amalgama

E’ chiaro che la sua scelta avrà grandi ripercussioni sulla prova iridata: la sua assenza, unita a quella di Mathieu Van Der Poel, se da un lato sminuisce un po’ il valore della gara di Fayetteville, dall’altro cambia profondamente il suo schema tattico. Lo ammette Quinten Hermans, non a caso indicato in tempi non sospetti da Pontoni come uno dei più adatti al percorso americano, anche se a Middelkerke non ha convinto: «Ho sbagliato a cambiare sulla sabbia e così il secondo posto è andato. Volevo surfare con Wout almeno all’inizio, ma andava già in modo impressionante. Ai mondiali dovremo lavorare di squadra, noi del Belgio, se vorremo contrastare Pidcock».

Senza Van Aert però chi sarà la punta della squadra? Il rischio che si corra tutti contro tutti c’è, anche perché la nuova connotazione della gara iridata ha cambiato i piani di molti. Basti guardare Iserbyt, reduce dalla conquista anticipata della Coppa del Mondo ma che a Midderkerke è stato poco più che una semplice comparsa: «La giornata non era neanche male, considerando le mie condizioni di forma, ma avevo perso troppo all’inizio: il deragliatore ha ceduto e ho dovuto subito cambiare bici perdendo molto terreno. A quel punto o tiravo avanti per onor di firma o mi ritiravo e ho scelto la seconda opzione pensando ai mondiali. Ora vedremo come lavorare in queste tre settimane per arrivarci al meglio».

Van Der Haar Rucphen 2022
Senza avversari il campione europeo Van Der Haar a Rucphen. 2° Van Kessel a 51″, 3° Hendrikx a 58″
Van Der Haar Rucphen 2022
Senza avversari il campione europeo Van Der Haar a Rucphen. 2° Van Kessel a 51″, 3° Hendrikx a 58″

Senza VDP, Van Der Haar sogna la tripletta

Tutti guardano a Pidcock, l’unico dei “3 tenori” che sarà presente e che tra l’altro ha rinunciato alla conquista del titolo britannico partendo per il primo ritiro prestagionale della Ineos a dimostrazione che anche lui è già proiettato verso la stagione su strada. Se il Belgio deve costruire un’alchimia di squadra, cosa molto complicata, in Olanda la situazione è ben diversa. La federazione, anche guardando all’esito della gara nazionale dove dietro il vincitore annunciato Van Der Haar sono arrivati quasi tutti Under 23, ha scelto di iscrivere nella gara elite solo il campione europeo e Corne Van Kessel, suo vassallo nella rassegna arancione di Rucphen.

Van der Haar sapeva bene che in assenza di VDP difficilmente quella maglia poteva sfuggirgli: «Ho diviso la gara in due sezioni: nella prima, i primi due giri, ho pensato più a controllare la guida degli altri per capire dove potevo guadagnare, nella seconda ho scatenato i cavalli… Devo ammettere però che quando ho vinto gli Europei ero in una forma migliore: ora bisogna lavorare duro per Fayetteville, l’opportunità di completare la collezione di maglie è ghiotta e voglio sfruttarla».

Vos Rucphen 2022
La Vos ha confermato di amare il tracciato di Rucphen. Brand a 19″, Alvarado a 32″ (foto Cor Vos)
Vos Rucphen 2022
La Vos ha confermato di amare il tracciato di Rucphen. Brand a 19″, Alvarado a 32″ (foto Cor Vos)

Ora la Brand ha paura…

Già, la collezione di maglie, il Grande Slam. Concetti che nel ciclocross sono quasi sempre un miraggio. Lucinda Brand lo scorso anno era riuscita nell’impresa di abbinare le tre challenge all’iride, la possibilità è concreta anche in questa stagione, ma la collezione di maglie no, quella è sfumata perché Marianne Vos ci ha messo lo zampino: «Non mi sorprende – ha affermato l’iridata in carica – avevo già visto nelle prove della vigilia che su questo percorso aveva qualcosa in più, d’altronde nella tappa di Coppa del mondo sapete com’è andata». La gara infatti non ha avuto storia, l’esperta Vos ha sempre comandato la corsa e ora la guerra intestina nell’Olanda si fa sempre più intrigante. Per fortuna che il ciclocross non è come la strada e i giochi di squadra pesano meno…