La fatica di allenarsi (da solo) a Roma: Marcellusi se ne va?

25.12.2024
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ALTEA (Spagna) – Ultimi appunti della trasferta spagnola e qui si racconta dell’incontro con Martin Marcellusi, corridore romano del VF Group-Bardiani-Faizanè che nel 2025 affronterà la quarta stagione da professionista. L’anno alle spalle è stato di luci e ombre. Qualche bel piazzamento al Giro d’Austria, con il secondo posto dietro Rivera nella tappa di Steyr, da mangiarsi le mani. Il Giro d’Italia prendendo le misure ai grandi e poi la frattura della clavicola al Trofeo Matteotti che ha chiuso anzitempo la sua stagione.

Quello che soprattutto ha fatto parlare è stata la scelta concordata con il suo preparatore di allenarsi per periodi più lunghi puntando a essere più performante al rientro in gara. Uno schema che negli ultimi due anni è stato messo in atto dagli squadroni WorldTour, capaci di grandi ritiri e prestazioni subito vincenti in gara. Una soluzione che forse non funziona con tutti i tipi di atleti e che nel caso di Marcellusi ha convinto a metà.

Dopo il primo ritiro, la squadra dei Reverberi tornerà in Spagna anche a gennaio (foto Gabriele Reverberi)
Dopo il primo ritiro, la squadra dei Reverberi tornerà in Spagna anche a gennaio (foto Gabriele Reverberi)
Che cosa resta del 2024?

Ci portiamo via sicuramente qualche bel piazzamento e una clavicola in meno. Finalmente si riparte. In realtà ho già ripreso da un po’ per recuperare dall’infortunio. Il primo novembre ho riacceso i motori, dopo essere rimasto fermo per un mese e mezzo. Ne ho approfittato per fare qualche giorno di vacanza in più. Riparto con più motivazione, volendo riscattare un 2024 comunque non al 100 per cento. Spero che aver cominciato presto mi permetta di arrivare pimpante alle prime corse.

Allenarsi di più, correre meno ma con maggiore qualità: lo schema resta lo stesso?

Il preparatore è rimasto lo stesso, quindi penso che più o meno il 2025 sarà improntato sulla stessa mentalità. Però io ho parlato con la squadra e ho detto che preferirei fare qualche gara in più, anche per avere maggiori possibilità di fare risultato. L’anno scorso ho corso veramente poco (51 giorni di corsa, ndr) vedremo cosa decideranno.

Martin Marcellusi, romano di 24 anni, si affaccia sulla quarta stagione da pro’ (foto Gabriele Reverberi)
Martin Marcellusi, romano di 24 anni, si affaccia sulla quarta stagione da pro’ (foto Gabriele Reverberi)
La corsa può darti qualcosa di più?

Sicuramente un po’ di morale, che aiuta anche a lavorare meglio. Se vai avanti per un mese ad allenamenti, mentre vedi i compagni che corrono, diventa tutto più faticoso. Quindi anche fare qualche gara senza per forza cercare il risultato potrebbe aiutarmi a capire a che livello sono arrivato, dato che in allenamento non riesco a capirlo davvero bene.

Ti affacci sul quarto anno da professionista, come procede la crescita?

Mi sento sicuramente a buon punto. Ci sono delle cose da affinare e ci stiamo lavorando, però mi rendo conto di essere uno dei più esperti, anche perché l’età media in questa squadra è veramente bassa. Io faccio la mia parte, si sa che il ciclismo sta cambiando e anno dopo anno è sempre diverso. Per cui, pur avendo 24 anni che non sono poi molti, bisogna lavorare per adattarsi.

Ti rivedi in questi ragazzi oppure quattro anni bastano perché il Marcellusi neoprofessionista sembri davvero un’altra cosa?

Io ero completamente un altro corridore. Adesso a 18 anni già fanno la vita da professionisti, io facevo tutt’altro. Però sono contento del mio percorso, sto venendo fuori piano piano e speriamo di continuare a migliorare. Dovrò avere sicuramente più costanza, ma allenandomi quasi sempre da solo, ogni tanto sento il bisogno di avere compagnia. A Roma è impossibile, quindi stavo anche valutando di prendere un appartamento vicino a qualche compagno di squadra, in modo da allenarmi meglio. Farlo da solo è dura. Quando fai 4-5 ore al giorno da solo, fatichi il doppio e ti annoi il triplo.

Il Giro d’Italia è uno degli obiettivi stagionali di Marcellusi: il finale a Roma ha il suo fascino
Il Giro d’Italia è uno degli obiettivi stagionali di Marcellusi: il finale a Roma ha il suo fascino
Da dove riparti?

In teoria dalle classiche spagnole, fra Valencia e Mallorca. Però aspettiamo ancora l’invito della prima gara che ci sarà il 20 gennaio e in base a quello, ci regoleremo di conseguenza.

Il Giro d’Italia resta al centro dei pensieri?

Sì, finché ci sarà l’arrivo a Roma, sarà una motivazione in più. Quindi cercherò sempre di fare il massimo per partecipare, per meritarmi la convocazione. Finora ci sono riuscito, vediamo il prossimo anno.