Dal fango, all’oro sul parquet: il grande racconto di Milan

09.10.2021
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Come sia passare dalla peggior Roubaix degli ultimi vent’anni alla scorrevolezza estrema del velodromo è un mistero che Jonathan Milan dovrà spiegarci a tutti i costi. Perciò, approfittando del suo ritorno a casa e con il sottofondo delle campane, gli abbiamo chiesto di spiegarci come abbia fatto a vincere l’europeo dell’inseguimento individuale, con tempo di 4’04”, aggiungendo un’altra gemma alla stagione dell’oro olimpico. La prima volta che andammo per lui a Buja mancavano due giorni all’ultimo Natale, ma sembrano passati due anni.

«E’ stato un anno lungo – dice – e sinceramente non mi sento proprio al massimo. Mentalmente sono stanco, ma sapevo di poter fare bene agli europei e alla Roubaix. Lo volevo. Mi sono detto “Johnny, non mollare!”, ma onestamente non pensavo di spingere così. Non andavo in pista da un mese e mezzo, gli altri avevano fatto i lavori giusti».

Non ha concluso la Roubaix, ma ne è uscito con grandi motivazioni
Non ha concluso la Roubaix, ma ne è uscito con grandi motivazioni
E’ la condizione di Tokyo oppure stai risalendo ancora?

Dopo Tokyo sono riuscito a staccare un attimo, a prendere soprattutto riposo mentale. Poi mi sono dedicato soprattutto alla strada, lavorando sul fondo. Non sono mai più andato in pista e questo mi ha permesso di staccare da quel tipo di concentrazione. Il recupero lo abbiamo calcolato bene con Marco (Villa, ndr) per arrivare al 100 per cento per europei e mondiali e meglio di così non poteva venire.

Un mese e mezzo senza pista e oro nell’inseguimento…

Mi è servito il quartetto fatto prima, forse se avessi debuttato con l’inseguimento individuale non avrei trovato il passo. Il quartetto mi ha aiutato a sbloccarmi, a mettermi a confronto con gli altri. Nell’inseguimento individuale sei solo con te stesso, grazie al quartetto invece ho superato le mie paure. Quella di non essere in condizione, quindi di non essere all’altezza. Invece…

Invece?

Con il passare dei giri ho cominciato a sentire che spingevo bene, sempre meglio. Avevo il 64×15 e meglio di così davvero non poteva andare.

Il quartetto gli ha permesso di ritrovare il ritmo per l’inseguimento individuale
Il quartetto gli ha permesso di ritrovare il ritmo per l’inseguimento individuale
ll bello è che arrivavi dalla Roubaix…

Ho avuto un po’ di sfortuna, con un paio di cadute. Eppure mi è venuta la voglia di continuare a insistere, farne la corsa dei miei sogni. Non mi sono scoraggiato. Mi piace. Mi mette la cattiveria che altre corse non mi danno. Nella ricognizione dei giorni precedenti, ho pensato che fosse davvero fantastica. Per fare bene servono gambe e stile, lo stile di guidare la bici lasciandola correre.

Vittoria di Colbrelli, come al campionato italiano: magari gli porti fortuna?

Se è per questo c’ero anche al Benelux. E’ stato bellissimo. La sera siamo andati al ristorante, abbiamo brindato. Eravamo tutti contenti per Sonny. Si è fermato anche chi sarebbe dovuto ripartire, come Sieberg che a fine anno si ritirerà, per cui la Roubaix era l’ultima gara. Vederlo lì con noi è stato bellissimo.

E adesso si va ai mondiali?

La prossima settimana sarà come quella prima di Tokyo. Serviranno certezze da parte di tutti, per capire se saremo in grado di fare ancora bene. Dovremo affinare la gamba, che agli europei è un po’ mancata. Ma tra noi c’è grande fiducia, sono sicuro che daremo il 102 per cento, come abbiamo sempre fatto. Con armonia e con tranquillità. Lunedì andremo a Montichiari e ci resteremo fino a venerdì. Sabato avrei il volo per Roubaix.

Milan ha vinto gli europei di inseguimento individuale riprendendo il rivale in finale
Milan ha vinto gli europei di inseguimento individuale riprendendo il rivale in finale
Ci pensi mai andando in giro per le strade di casa che sei diventato campione olimpico?

La verità? Ogni tanto ci penso. E devo dire che ancora mi fa un po’ strano.

Jonathan Milan, 21 anni compiuti il primo ottobre. Due anni fa quasi non sapevano chi fosse, oggi è uno dei pilastri del nostro ciclismo. Cresciuto al Cycling Team Friuli e ora al Team Bahrain Victorious. Campione olimpico a Tokyo nell’inseguimento a squadre. Campione europeo di quello individuale riprendendo il rivale Gonov prima dei 3.500 metri. Il futuro è appena cominciato.