A Evenepoel manca un chilo per il top della forma

10.06.2024
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Il guaio di quando ti chiami Remco Evenepoel è che sei sempre sotto esame. Il belga aveva dichiarato con largo anticipo che il Delfinato sarebbe stata una gara di rientro e nulla più. Era scritto che in salita l’avrebbe pagata, ma la vittoria così larga nella crono ha confuso le carte e quando la maglia gialla non è riuscita a tenere il passo, è sembrato di assistere al crollo del grande leader della corsa.

Dopo le fratture al Giro dei Paesi Baschi, Evenepoel era curioso di sapere come avrebbe risposto in gara la spalla infortunata. Prima della crono ha detto di avere problemi nella posizione più aerodinamica e si è visto come è andata a finire. Nel resto dei giorni ha raccontato di avere bisogno di un massaggio supplementare dopo ogni tappa. E poi ha aggiunto di aver avuto più di una volta problemi agli occhi a causa dell’allergia. Allergia agli acari della polvere e ai pollini: il medico del team, dottor Janssen, dice che questo potrebbe essere un fattore del prossimo Tour, ma che sarà tenuto a bada con la dovuta terapia.

La cronometro ha dimostrato che la condizione c’è, ma c’è da lavorare
La cronometro ha dimostrato che la condizione c’è, ma c’è da lavorare

Il test della crono

Il giorno della crono è stato un passaggio ad altissima tensione: il momento di ritrovare la fiducia. Se ti chiami Evenepoel oppure Ganna e hai davanti una crono, ti è vietato fare finta di niente. Per questo chi l’ha osservato nelle ore precedenti la tappa di Neulise non ha potuto fare a meno di notarne l’estrema concentrazione. Eppure, nonostante quella prova di altissimo livello in cui Remco si è lasciato alle spalle Tarling e Roglic, al rientro in hotel appariva molto più provato. Racconta il diesse Tom Steels che dopo la recon del mattino sul percorso aveva gli occhi gonfi per l’attacco dell’allergia.

La considerazione che è scattata nell’entourage della Soudal-Quick Step è che se è stato capace di andare tanto forte in quelle condizioni, la settima tappa del Tour sarà un passaggio a suo favore. Da Nuit Saint Georges a Gevrey-Chambertin ci sono 25,3 chilometri su cui guadagnare il massimo possibile.

A Le Collet d’Allevard, Remco ha perso la maglia gialla, cedendo 42″ a Roglic
A Le Collet d’Allevard, Remco ha perso la maglia gialla, cedendo 42″ a Roglic

Sempre in controllo

Quello che era già noto e che è stato confermato dalle ultime tre tappe della corsa francese è che in salita le cose non vanno come dovrebbero. La nota positiva è che nei tre giorni le cose sono cambiate in modo abbastanza netto. La tappa di ieri, chiusa a 58 secondi da Carlos Rodriguez e 10 da Roglic, ha fatto segnare un passo in avanti. In ogni caso è stato evidente giorno dopo giorno che il belga non sia mai stato fuori controllo e che, al contrario, si sia gestito senza versare una sola goccia di sudore più del necessario.

«Soprattutto sabato – ha spiegato – ero davvero in difficoltà ed era importante concludere la tappa con buone sensazioni e fortunatamente ci sono riuscito. Ieri invece ho finito a soli 10 secondi da Roglic. Questo significa che anche lui ha momenti difficili. Per cui devo essere positivo. Non sono ancora al top in questo momento: forse all’85, massimo al 90 per cento. C’è ancora del lavoro da fare, ma il fatto di aver concluso concluso la corsa in crescita è molto positivo. Sono uscito dal Delfinato in condizioni migliori rispetto a quando l’ho iniziato».

Sabato a Samoens 1600 il giorno più duro: passivo di 1’46” da Roglic
Sabato a Samoens 1600 il giorno più duro: passivo di 1’46” da Roglic

Un chilo da perdere

Chiuso il Delfinato, per Evenepoel sono previsti ora tre giorni di riposo assoluto, che trascorrerà comunque in Francia, nel ritiro di Isola 2000. Remco ha già fatto grandi passi in avanti nelle ultime quattro settimane, ma sicuramente deve crescere ancora in vista del Tour. Il gradino che manca prevede anche la necessità di perdere un chilo. Il belga ha certo grande potenza, segno che in altura ha lavorato tanto, insieme però trasmette la sensazione di essere ancora su di peso. E siccome alla Soudal-Quick Step non si può fare nulla di sconveniente senza che Lefevere lo scriva nella sua rubrica di Het Nieuwsblad, è già successo che il manager belga abbia cominciato a parlarne.

«Dopo la caduta – ha detto Evenepoel, mettendo le mani avati – mi sono preso una pausa per tre settimane. Sono uno che può prendere due chili in un periodo del genere. Ma tutto questo sarà a posto prima dell’inizio del Tour».

Remco dovrebbe pesare circa 62,5 chilogrammi, quindi si tratta di perdere un chilo. Anche se a questo punto il medico della squadra avverte: dovrà perderlo in modo intelligente, soprattutto adesso che sarà impegnato in quota. E dovranno stare attenti che non cali troppo, perché questo è già successo in passato e non ha dato grandi frutti.

Nell’ultima tappa a Plateau de Glires, Evenepoel ha perso solo 10″ da Roglic
Nell’ultima tappa a Plateau de Glires, Evenepoel ha perso solo 10″ da Roglic

L’impatto col Tour

Il prossimo step nell’avvicinamento al Tour, concluso il periodo a Isola 2000, sarà la difesa del titolo di campione belga. A quel punto sarà tempo di chiudere la valigia. La Soudal-Quick Step si sposterà a Firenze dal mercoledì e da lì in avanti non passerà giorno senza che Evenepoel prenda le misure con la grandezza del Tour.

Il debutto nella Grande Boucle lascia il segno. Si scopre il livello stellare degli avversari. Si scopre la frenesia di finali come raramente accade nelle altre gare del calendario. E poi lentamente si prendono le misure. Uno dei fattori che faranno la differenza nella trama del Tour di Evenepoel sarà il tempo necessario ad abituarsi. I rivali ne hanno grande esperienza e c’è da scommettere che non gli faranno alcun favore.