Ci eravamo lasciati sull’arrivo di ieri a Kals am Grossglockner con Thibaut Pinot stremato e in lacrime. E anche un po’, un bel po’, arrabbiato. Stamattina invece sotto la pioggia di Lienz il francese aveva ritrovato il suo sorriso.
Ogni tanto si affacciava dal camper (non il bus) per vedere il meteo. Poi richiudeva la porta. Sul manubrio della sua bici nessun memo dei rifornimenti e delle distanze. Che voglia attaccare a testa bassa? A quanto pare sì!
Stamattina a Lienz scherzava con i ragazzi del suo staff Il francese è tra i corridori più amati anche in Osttirol. Eccolo firmare un autografo
Notte serena
Ma andiamo con ordine. Il corridore della Groupama-Fdj scherzava con staff e compagni. E con lui siamo riusciti a fare una chiacchierata prima del via.
Al fianco del foglio firma Thibaut racconta.
«No, non sono più arrabbiato – dice Pinot – Di sicuro ieri ero deluso per aver perso la vittoria per poco. Ma è il ciclismo. E’ così… Pensiamo ad oggi. Vincere sarebbe stato importante perché avrei voltato pagina dopo questo brutto periodo».
La sua ultima vittoria in effetti è datata 2019, la tappa del Tourmalet al Tour de France.
«E oggi farò di tutto per vincere. Dopo ieri sono ancora più motivato. Credo di aver recuperato bene. E mi fa piacere che ci sia questo percorso. Ci sono molti corridori che lottano per il podio. Un’alleanza francese con Bardet? Ah non so, di certo verrà fuori una corsa dura e combattuta. Bisognerà vedere i momenti della gara».
Gli attimi dopo l’arrivo di Kals am Grossglockner. Pinot stremato alle transenne… Dopo un minuto abbondante si tira su. La sua smorfia è ancora di fatica… Infine si siede. Ancora lunghi momenti di silenzio e sguardo nel vuoto
Gli attimi dopo l’arrivo di Kals am Grossglockner. Pinot stremato alle transenne… Dopo un minuto abbondante si tira su. La sua smorfia è ancora di fatica… Infine si siede. Ancora lunghi momenti di silenzio e sguardo nel vuoto
Rabbia e commozione
L’arrivo di ieri non è stato affatto banale. Sia per il risultato, sia per come è arrivato.
Probabilmente, una volta ripreso da Lopez, Pinot avrebbe perso lo stesso, ma forse ha commesso anche un errore. Il colombiano era in netta rimonta, però il modo in cui si è fatto staccare forse lo colpisce un po’ nell’orgoglio. Rallentando, Pinot ha servito sul piatto d’argento il contrattacco a Lopez. Un errore da juniores, se vogliamo…
Forse anche per questo Pinot dopo l’arrivo era arrabbiato. E non solo commosso. Ma ripetiamo, non sarebbe cambiato nulla. La strada nell’ultimo mezzo chilometro riprendeva a salire e Lopez ne aveva palesemente di più.
Tra lo stare appoggiato alle transenne e lo starci seduto sotto, è rimasto in silenzio per un tempo indefinito. Tra il silenzio tombale di tutti noi giornalisti attorno che aspettavamo un suo segnale per porgli le domande.
E quando, dopo un suo gesto di assenso col capo, Pinot ci aveva dato il via libera, alla prima domanda aveva iniziato a parlare. Dopo poche sillabe la sua voce è rimasta strozzata dalla commozione. Quindi si è voltato e solo dopo qualche secondo è tornato ai microfoni.
Pinot a caccia di Pinot
La delusione è stata davvero forte. Fino ai mille metri aveva la corsa in mano.
«Se fossi stato al mio vero livello – aveva detto Pinot – Lopez non mi avrebbe ripreso». Ebbene quanto gli manca per tornare al suo livello?
«Non molto – ci ha detto stamattina – però manca sempre qualcosa. Una piccola percentuale, un cinque, dieci per cento: quello che serve per vincere una corsa. La schiena però va bene».
E dire che il suo Tour of the Alps non era iniziato nel migliore dei modi. Thibaut aveva pagato in particolar modo la seconda tappa. La partenza con il Passo Rolle in avvio lo aveva messo non poco in difficoltà, facendolo tra l’altro ripiombare un po’ nel baratro. «Non ho capito cosa sia successo», aveva detto all’arrivo di Lana, dove era giunto quasi 14′ dopo Pello Bilbao. Tra l’altro ultimo di quel gruppetto, un segnale non banale per un combattente come lui.
«Sono un combattente? Beh, grazie… Io cerco di provarci. Anche oggi. Certo c’è la pioggia, non che mi dia fastidio, ma dieci giorni fa sono caduto proprio sul bagnato, quindi sarà importante non rischiare».
Pinot non sarà presente al Giro d’Italia. Il suo amato Giro. Ma il diktat del general manager Marc Madiot è stato chiaro sin dall’inizio stagione.«Quest’anno al Tour voglio sia Pinot che Gaudu».
«Eh no – ha concluso Pinot – al Giro purtroppo quest’anno non verrò. Nessun cambio di programma. Ma spero proprio di esserci il prossimo anno».
Dicevamo del suo essere combattente. Ebbene, pochi minuti dopo aver parlato con noi, Pinot si è gettato nella fuga. Si è infilato in un gruppetto e poi grazie al suo forcing, in salita, li ha staccati. Adesso vola verso l’arrivo con De La Cruz… per provare ancora una volta a cambiare pagina.