Dopo mille peripezie la forma di Oldani è da Tour, ma ci sarà?

15.06.2024
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Se dovessimo descrivere per filo e per segno quel che Stefano Oldani ha passato al Giro d’Italia non basterebbe un libro. Il lombardo della Cofidis ha lasciato anzitempo la corsa rosa e ora si spera possa essere al via del Tour de France, il suo obiettivo sin da inizio stagione. 

Oldani ha appena lasciato il ritiro a Livigno, dove ha lavorato davvero sodo ai 1.800 metri della località valtellinese. Tra l’altro lui è un habitué del luogo, conosce bene i percorsi e ha i suoi riferimenti. Motivo in più per credergli quando dice che si sente finalmente bene.

Stefano Oldani (classe 1998) in ritiro a Livigno
Stefano Oldani (classe 1998) in ritiro a Livigno
Stefano, partiamo dal Giro, un ritiro per tendinite…

Sono arrivato al Giro che non lo avevo preparato come volevo, come sempre. Non era nei programmi, ma comunque c’ero e bene così. E’ successo che nei primi tre giorni ho avuto problemi intestinali. Ho pensato fosse una questione dei gel, non prendendoli da qualche giorno magari mi avevano fatte male. E invece era un virus. Dopo la tappa degli sterrati ho avuto qualche problema al tendine d’Achille, ma ormai ci sono abituato.

In che senso?

Sì, ci convivo e tutto sommato so come tenerlo a bada. Anche l’anno in cui ho vinto la tappa ci stavo combattendo. Ma andando avanti, dopo qualche giorno si è ammalato un direttore sportivo. Ha viaggiato con noi e mi sono preso un altro virus: tracheite. Al giorno di riposo ho iniziato persino gli antibiotici, tanto ero messo male. Alle fine si è fatto risentire il tendine e a quel punto mi sono ritirato. L’ho fatto con 2-3 tappe di anticipo, visto che comunque mi sarei fermato al termine della seconda settimana.

Chiaro, tenere duro per cosa?

Mi sarei solo finito. Meglio pensare al Tour a quel punto, che era invece nei programmi.

Quindi sei tornato a casa e cosa hai fatto?

Tre giorni di riposo assoluto e poi per una settimana ho fatto 3 ore tranquille per mandare via del tutto la tracheite e mantenere la muscolatura e il resto. A quel punto sono salito a Livigno.

Nonostante la frattura dello scafoide, Oldani ha inanellato 37 giorni di corsa. Eccolo al Romandia
Nonostante la frattura dello scafoide, Oldani ha inanellato 37 giorni di corsa. Eccolo al Romandia
Un bel po’…

Sì sono sceso giusto ieri. Ho fatto tre settimane piene. Già ero migliorato in quella settimana a casa ma dopo che sono salito a Livigno davvero meglio. Ho rifatto la base giusta, quella che mi era mancata dopo la frattura dello scafoide in primavera. Mi sono allenato con i miei metodi, le mie abitudini, vedo che i numeri sono buoni e per questo sono molto fiducioso.

Farai il campionato italiano?

Sì, ora intanto farò il campionato italiano e poi c’è da capire se andrò al Tour de France. Ho fatto il Giro per andare incontro alla squadra, mi spiace che sia messa in dubbio la mia partecipazione fino all’ultimo.

Non è facile affrontare l’italiano venendo direttamente dall’altura…

Diciamo che scendo in tempo per poter fare bene e farmi trovare pronto, ma certo non è facile, perché serve anche un po’ di fortuna in una corsa di un giorno. Mi sono preparato molto bene, dico di stare in forma e al tempo stesso so qual è il livello del Tour. Quindi se lo dico è perché può essere un bene per me e per la squadra. Altrimenti sarei il primo a non andare. Altrimenti sarebbe un boomerang.

Restare ottimisti è un imperativo in questa fase della stagione per Stefano
Restare ottimisti è un imperativo in questa fase della stagione per Stefano
Quando saprai se sarai parte della squadra per la Grande Boucle?

Credo dopo l’italiano.

Avete già un “piano B”?

Non ancora, ma in quel periodo c’è il Giro di Slovacchia. Immagino che l’alternativa potrebbe essere quella, ma lo valuteremo. Io spero di andare al Tour perché so come sto. Poi è anche vero che il Tour è una bella esperienza, ma a quel punto l’importante è correre.

Stefano denoti sicurezza, hai parlato di metodi in quota, di riferimenti…

Ho svolto al meglio i miei lavori e anche di più. Di solito venivo in quota per due settimane, stavolta per tre. Avevo con me un massaggiatore che tutti i santi giorni mi ha trattato. Ho fatto una grande volume di lavoro, mangiato bene… Io più di così proprio non posso fare e per questo sono tranquillo.