Zanoncello 2022

Dalla Turchia spunta Zanoncello dal sangue nobile…

05.02.2022
5 min
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A colorare un po’ d’azzurro questo avvio di stagione non c’è stato solo Giovanni Lonardi con la sua vittoria in Spagna. Domenica in Turchia Enrico Zanoncello ha sfiorato il successo nella sua prima gara, il Grand Prix Megasaray. Certo, non era di primissimo livello, con sole due squadre professional al via, ma è pur sempre un risultato di valore per un corridore di 24 anni che ha una gran voglia di emergere. Anche perché nelle sue vene scorre sangue… olimpionico.

Enrico viene da Isola della Scala (VR), lo stesso piccolo centro di Elia Viviani e i due sono anche lontani cugini. E’ proprio vedendo le gesta del suo parente, che Zanoncello ha deciso di fare della sua passione acquisita da bambino il suo lavoro: «Ho iniziato ammirandolo, volendolo imitare. Ho fatto tutta la trafila dalla G1 fino agli juniores e approdando prima alla Colpack e poi alla Zalf, e questa è stata la mia fortuna».

Zanoncello Bernocchi 2021
Zanoncello è nato a Isola della Scala il 2 agosto ’97. Lo scorso anno ha centrato due Top 10
Zanoncello Bernocchi 2021
Zanoncello è nato a Isola della Scala il 2 agosto ’97. Lo scorso anno ha centrato due Top 10
In che senso?

Alla Colpack non mi trovavo male, ma è stato alla Zalf che ho imparato davvero che cos’è il mestiere del corridore, anche nelle piccole cose. E’ stata una scuola straordinaria, infatti sotto la loro guida ho cominciato a vincere in maniera continua e questo mi ha portato lo scorso anno al passaggio alla Bardiani.

Tu e tuo cugino siete simili?

Come caratteristiche abbastanza, ma non fisicamente. Elia è più alto, inoltre ha una maggiore resistenza affinata negli anni come spero di poter fare anche io. Io forse sono un velocista puro, o meglio mi ritenevo tale, ma tra gli insegnamenti che mi sono portato dietro dalla Zalf c’è anche l’aver compreso che ormai corse per velocisti puri non ci sono più perché non ci sono gare completamente pianeggianti. Un velocista deve saper affrontare le salite e tenere, considerare che dislivelli di 1.500-2.000 metri sono la norma anche per gare che finiscono con la volata di gruppo. Ma per esserci, in quella volata, devi saper resistere anche quando la strada si rizza sotto le ruote.

Zanoncello volata 2022
La volata vincente di Gudmestad su Zanoncello, terzo è Nicolas Dalla Valle (foto Velo Alanya)
Zanoncello volata 2022
La volata vincente di Gudmestad su Zanoncello, terzo è Nicolas Dalla Valle (foto Velo Alanya)
Raccontaci un po’ la tua prima esperienza del 2022…

Come detto non era proprio una garona. C’eravamo noi e la Uno-X e quando è partita la fuga, siamo state noi due a tenere il controllo della corsa e ricongiungere il gruppo. Poi abbiamo preparato la volata, ma lì il norvegese Gudmestad è stato più bravo. Comunque come inizio va bene, rispecchia quello che mi aspettavo.

Quando hai iniziato ad allenarti in vista del 2022?

Molto presto, già a metà novembre ero in bici. Il 2021 non è stato un anno tanto fortunato, infatti ho corso solo per 40 giorni e una buona condizione l’avevo solo all’Adriatica Jonica Race (due prestazioni nella Top 5, ndr). Il problema è stato che a inizio stagione ho avuto un infortunio al ginocchio sinistro, poi quando la condizione stava arrivando, a luglio mi sono fratturato la clavicola. Ho ripreso a fine agosto, ma ormai era impossibile ritrovare il giusto colpo di pedale. Per questo ho ripreso presto, proprio con l’obiettivo, concordato con il team, di emergere sin dalle prime corse.

Zanoncello allenamento 2022
Il gruppo Bardiani è rimasto ad allenarsi in Turchia per il Tour d’Antalya dal 10 febbraio (foto Bardiani)
Zanoncello allenamento 2022
Il gruppo Bardiani è rimasto ad allenarsi in Turchia per il Tour d’Antalya dal 10 febbraio (foto Bardiani)
Però ti abbiamo visto anche all’ultimissima gara, la Serenissima Gravel

Sì, mi incuriosiva molto quell’esperienza, però se devo essere sincero, di gravel aveva ben poco, praticamente è stata una corsa solo con ruote più larghe… Per me gravel è sinonimo di avventura, un concetto diverso di stare in bici. Non mi ha trasmesso particolari sensazioni.

Nelle foto ti si vede spesso con gli occhiali. Li usi anche in gara?

Bell’argomento. A dir la verità fino allo scorso anno correvo senza niente, poi quest’inverno il mio preparatore Pino Toni ha detto che dovevo utilizzare le lenti a contatto perché in corsa mi concentravo troppo sulla vista. Io sono astigmatico, ci vedevo ma dovevo sforzare la vista e non mi rendevo conto delle energie sprecate. Così ho iniziato a usare le lenti, sia in allenamento che in gara e la differenza è enorme, proprio perché non mi concentro più sulla vista e riesco ad andare molto meglio. Tanto è vero che per curiosità ho riprovato a pedalare senza lenti e la differenza è stata enorme.

Zanoncello gravel 2021
In azione alla Serenissima Gravel, conclusa al 15° posto a 3’04” da Lutsenko
Zanoncello gravel 2021
In azione alla Serenissima Gravel, conclusa al 15° posto a 3’04” da Lutsenko
Questa piazza d’onore è uno stimolo a salire ancora quel gradino?

Sicuro, è il mio obiettivo, voglio vincere qualcosa. Non farò molte grandi corse, anche se siamo stati invitati per alcune gare in Belgio, le gare di contorno alle prove del WorldTour e anche in prove in Croazia. Farò anche alcune gare importanti, come ad esempio l’Uae Tour ma non pretendo certo di vincere lì, devo fare esperienza. L’importante è continuare a crescere e cogliere le occasioni, vincere quando e dove capiterà.

Qual è la gara che tieni nel cuore?

Penso che per un velocista come me la Milano-Sanremo sia il sogno più grande, quella che da sola vale una carriera. Magari un giorno, chissà…