Crono tricolore, percorso decifrato con De Marchi

22.06.2023
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COMANO TERME – E’ da quando finì secondo dietro Ganna a Cittadella nel 2020 che la crono tricolore per De Marchi è diventata una simpatica ossessione con cui convivere. Forse lo era diventata già l’anno prima, sulle strade di Bedonia, quando gli finirono davanti ancora Ganna e anche Bettiol. E se nelle ultime due stagioni le cose non sono mai andate come avrebbe voluto, dopo il bel Giro d’Italia con la nuova maglia del Team Jayco-AlUla il pensierino per la prova di oggi a Comano Terme è tornato a bussare forte nei suoi sogni.

Per questo era andato al Giro di Slovenia e potrete pertanto capirne le maledizioni quando nella prima tappa di Rogaska Slatina è caduto, battendo violentemente le costole. Non ci si abitua mai a finire per terra, soprattutto se l’infortunio è diventato un assiduo compagno di viaggio. Però questa volta Alessandro non si è arreso. E avuta dalle radiografie la conferma che non ci fosse frattura, il giorno dopo è partito regolarmente verso Ormoz e ha concluso la tappa all’ultimo posto, scortato da Lucas Hamilton, dopo aver tirato in testa al gruppo per 90 chilometri, con addosso una rabbia pazzesca.

Dopo la caduta del primo giorno, lo Slovenia di De Marchi è stato lavoro per la squadra e ricerca della condizione
Dopo la caduta del primo giorno, lo Slovenia di De Marchi è stato lavoro per la squadra e ricerca della condizione

Una crono particolare

Che abbia gli occhi sul campionato italiano che si correrà oggi, l’hanno capito anche gli organizzatori di Comano Terme 2023, cui la presenza del friulano sul percorso è stata segnalata nei giorni successivi al Giro d’Italia.

La gara sarebbe dovuta partire alle 16,45, ma è stata invece anticipata alle 12, quando il picco del sole sarà all’apice: ieri la temperatura era di 34 gradi e vista la durezza del percorso, ci troveremo davanti a uno scenario come quello in cui, nel caldo di Faenza 2021, Sobrero approfittò del percorso meno scorrevole del solito e anticipò Affini e Cattaneo, con Ganna furibondo, quarto e fuori dal podio.

«E’ un percorso impegnativo – spiega De Marchi – e particolare per una crono (finalmente dico io). Non è il classico piattone da spingere, restando in posizione. E’ sicuramente un tracciato che ti obbliga a interpretare bene lo sforzo e ragionare sulla strategia da usare. Mi viene da dire che sia questo il bello delle crono».

Percorso a due facce

Il percorso a ben guardare è diviso in due parti: primo tratto in salita fino al Passo San Udalrico (chilometro 10,7) e la discesa per 5,7 chilometri, infine un tratto pianeggiante fino all’arrivo.

«Percorso da dividere in due – prosegue De Marchi – i primi 13 chilometri, poi i restanti 10 abbondanti. Ne primi 13 c’è in partenza un tratto breve di pianura scorrevole che porta verso il primo tratto in salita, la più ripida. Sono 2,5 chilometri, divisi in due scalini intorno al 7-8 per cento.

«In cima non si scollina, perché inizia il primo tratto di falsopiano da spingere, roba da circa 40 all’ora, difficile fare più. Fatto questo tratto di circa 6-7 chilometri, arrivi all’ultimo dente, il falsopiano si fa più ripido negli ultimi 2 chilometri abbondanti, anche questi sempre in spinta». 

Ganna sarà in gara per difendere la maglia tricolore conquistata lo scorso anno a San Giovanni al Natisone
Ganna sarà in gara per difendere la maglia tricolore conquistata lo scorso anno a San Giovanni al Natisone

Finale veloce e tecnico

Finisce così il tratto difficile e ne inizia uno sicuramente più veloce e tecnico, che dalla discesa proietterà i corridori come missili vero il traguardo della località Sarche, da cui la crono prende anche il via.

«Scollini e inizia una discesa molto veloce e tecnica – conferma De Marchi –  in cui si ha il primo momento di respiro vero. Verso fine discesa c’è un altro dentello in falsopiano da saltare letteralmente a tutta, che ti porta verso il tratto finale su strada stretta. E’ tutto un dentro e fuori, da pedalare forte, ma anche da guidare bene. Gli ultimi 3 chilometri sono lineari e veloci. E’ una gran bella crono, difficile da interpretare e quindi secondo me molto aperta».

Buon campo partenti

Fra coloro che sono usciti dal Giro e hanno centellinato le forze e quelli che invece sono in rotta sul Tour, la crono tricolore vedrà al via i nostri migliori specialisti. Sobrero, uscito dal Giro di Svizzera e diretto sul Tour. Ganna, che ha lasciato il Giro per Covid dopo la settima tappa ed è andato in cerca di condizione alla Route d’Occitanie. Mattia Cattaneo, miglior italiano (7° a 39 secondi da Ayuso) nella crono finale del Giro di Svizzera, passando per Baroncini che cresce e arrivando ad Affini. Il mantovano non ha più corso dopo il Giro d’Italia vinto al fianco di Roglic ed è qui sperando di tirare fuori una giornata speciale.

«Non mi arrendo – dice – ma sono consapevole della mia condizione e che su un percorso come questo si vince essendo davvero forti. Spero che si possa tirare fuori la grande giornata. Il caldo sarà un fattore di cui tenere conto, ma rispetto a Faenza, qui l’asfalto è buono. Nonostante questo, non userò rapporti da piattone. Davanti avrò il 43-56 mentre dietro parto con il 10-33».

Il programma di Comano tricolore si aprirà fra due ore, alle 9, con le crono juniores maschile e femminile. Alle 11 toccherà agli under 23, alle 12 corrono i professionisti e a partire dalle 15,30 toccherà agli allievi uomini e donne. Il caldo è piuttosto feroce e umido, le previsioni meteo parlano di qualche scroscio notturno.