I crampi all’improvviso. La disavventura di Conca alla Sanremo

21.03.2022
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Chilometro 263 della Milano-Sanremo, all’improvviso Filippo Conca sgancia il pedale sinistro, smette di pedalare e si accosta sulla destra. Si tocca il muscolo, poi addirittura si siede a terra.

Vede i suoi (ex) compagni di fuga andare via. Il tutto tra i dolori dei crampi. Alla fine riparte. E quando sta per ripartire è letteralmente inghiottito dal gruppo, lanciato a tutta verso la Cipressa. Quegli ultimi 30 chilometri (circa) sono un mezzo calvario. Però il ragazzo della Lotto Soudal è tosto. Poteva tirare dritto per Sanremo invece ha voluto onorare la Classicissima e alla fine l’ha chiusa in 145ª posizione a oltre 11′ da Mohoric.

Conca (classe 1998) dopo l’arrivo della Classicissima. Il lecchese ha poi proseguito per il Catalunya
Conca (classe 1998) dopo l’arrivo della Classicissima. Il lecchese ha poi proseguito per il Catalunya
Filippo, complimenti per la fuga prima di tutto: la volevi?

Sì e no, a dire la verità, fino ad un giorno dal via il nostro capitano era Caleb Ewan, dopo il suo forfait, perché non stava bene, i nostri piani sono cambiati. E la squadra mi ha chiesto di andare in fuga. Ero contento di questo perché alla fine la Milano-Sanremo l’ho sempre sognata, ho sempre sognato di parteciparvi. Esattamente dieci anni fa ero sia alla partenza che sul Poggio a vederla.

E come è stato stare sotto ai riflettori per tanti chilometri?

E’ stata un’emozione unica. Sapendo che c’era vento a favore e il gruppo non ci ha lasciato molto spazio. Però noi da Savona in poi abbiamo iniziato a spingere davvero forte. E infatti col vento a favore il vantaggio scendeva molto lentamente. A Laigueglia, guardando il vantaggio che era ancora di 4’33”, mi sono detto: possiamo arrivare davvero lontani.

E poi questo finale inatteso…

Gli ultimi 60 chilometri li sapevo a memoria perché a inizio febbraio ero venuto in ritiro ad Imperia. Tra l’altro nel punto esatto dove mi sono dovuto fermare per i crampi. Da una parte mi veniva quasi da ridere. Stavo ancora molto bene su Capo Berta. Hanno iniziato ad attaccare ed essendo appena sceso dall’altura facevo un po’ fatica a fare dei fuorigiri, però col mio ritmo andavo bene. Tanto che nella discesa verso Imperia sono rientrato. Il problema è che le gambe erano ancora abbastanza buone e tutto d’un colpo ho iniziato ad avere i crampi.

Il momento dei crampi per Conca (immagini TV)
Il momento dei crampi per Conca (immagini TV)
Quindi non hai avuto avvisaglie? Qualche campanello d’allarme che magari potevi intervenire con il rapporto, dei sali minerali…

No, è successo tutto nel giro di 5′. Dopo 260 chilometri avevo forza, mi sentivo ancora molto bene, ma la gamba purtroppo s’è bloccata. E’ avvenuto tutto all’improvviso ed era impossibile continuare. Ho provato a fare due pedalate, ma niente. 

Cosa ti è passato per la testa in quei momenti in cui eri fermo?

Mi sono detto: così la vita, così è il ciclismo. Quei signori che mi tenevano la gamba per i crampi mi facevano i complimenti perché ero rientrato dopo il Capo Berta.

Dove ce li avevi i crampi?

Sulla coscia destra. Proprio qui – e si tocca il quadricipite “incriminato” – tutta la parte superiore della coscia. Non mi succedeva da tanti anni e anche per questo sono molto dispiaciuto. Ci credevo e ci tenevo ad arrivare davvero lontano.

Comunque non avete fatto poco, poi Rivi e Tonelli sono arrivati all’imbocco del Poggio…

Sono sicuro che se fossi stato al mio top ci sarei stato anche io. Poi mi avrebbero ripreso sul Poggio. L’obiettivo di giornata, a quel punto, era farsi riprendere il più avanti possibile.

Okay Filippo, però ti porti via un bel bagaglio di esperienza. Hai provato il tuo fisico in gara, lo hai spinto ad oltre 260 chilometri…

Sì, sì, certo, però avrei voluto un po’ di più. Non sono tra i più forti in una corsa breve o che richiede sforzi intesi. Però mi piace andare in fuga e quando mi ricapiterà di stare così davanti alla Sanremo? Mi piace fare tante ore ad un buon passo anche in allenamento. Questa è la mia attitudine. Mi spiace, appunto, non essere stato al 100%. L’unica scusante è che fino a due giorni prima della Sanremo ero sull’Etna in ritiro.

Conca ha fatto parte della fuga del mattino (foto Instagram @andreagianaph)
Conca ha fatto parte della fuga del mattino (foto Instagram @andreagianaph)
Quindi non sapevi di dover fare la Sanremo?

Ero riserva. La squadra mi ha chiamato due giorni prima. Non per sostituire Ewan ma un altro ragazzo che non stava bene. Sapete, nell’ultimo periodo tutte le squadre stanno avendo problemi con i corridori per bronchiti, influenze varie e tante altre malattie. Io mi tenevo pronto, ma non mi sarei mai aspettato di farla veramente.

Beh, a maggior ragione dovresti essere contento…

Quando mi hanno chiamato dalla Sicilia sono tornato a casa (a Lecco, ndr). Ci sono stato cinque ore, il tempo di cambiare la valigia e di raggiungere il team a Milano.

Dai Filippo, sei giovane, hai fatto un’ottima gara e una bella esperienza…

Sì, sono davvero felice di aver fatto questa Sanremo. L’unico rammarico che ho è che credo sia l’unica Sanremo dove mi capiterà di arrivare così lontano. Solitamente sulla fuga in questa corsa chiudono molto prima.