Il Bondone di Almeida: fame, stupore e sogni di gloria

23.05.2023
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MONTE BONDONE – Mentre Thomas finisce di parlare, Almeida si siede, poggia sul tavolo una ciotola di riso e uova e inizia a vuotarci dentro due vasetti di ketchup. Se ne sta lì a mescolare con gli occhi famelici e con gesti metodici e attenti. Perciò supponiamo che rimanga anche male quando la nuova maglia rosa si alza e lo chiamano al microfono per raccontare la sua vittoria. Però non si scompone, continua a mescolare e intanto ascolta. Poi si ferma. E risponde.

Dopo aver tagliato la riga, avendo appena battuto Thomas su uno degli arrivi più prestigiosi e duri di questo Giro d’Italia che oggi finalmente ha gettato la maschera, Joao ha cacciato un urlo quasi animalesco.

«Questa vittoria significa molto – spiega e intanto mescola – è stata la mia prima volta in assoluto, dopo essere stato tante volte secondo. Sono molto soddisfatto, è un sogno che si è avverato».

Volata a due sul traguardo del Bondone: primo Almeida, secondo Thomas, nuova maglia rosa
Volata a due sul traguardo del Bondone: primo Almeida, secondo Thomas, nuova maglia rosa
Hai attaccato a 4,4 chilometri dall’arrivo e sei rimasto da solo con Kuss che ti teneva a pochi metri. Non avevi paura di sprecare le forze?

Era piuttosto ripido in quel tratto, intorno al 9-10 per cento. Finché si andava su a 20-21 all’ora, si stava bene in gruppo. Quando è diventato più ripido, ho capito che a ruota non si risparmiava molto e che era lo stesso sforzo per tutti. Così ho cercato di fare il mio meglio. Ho cercato di mantenere un ritmo costante, che è il modo in cui corro di solito. Penso che non sia una novità, ma siccome mi sentivo bene, ho cercato di aumentare la velocità.

Poi è arrivato Thomas…

Mi voltavo e vedevo Kuss e sono rimasto un po’ sorpreso quando Thomas è arrivato come un fottuto razzo. Non me l’aspettavo, ma ho provato a seguirlo. Ho sofferto fino alla fine e insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro per guadagnare terreno su Roglic.

Secondo Baldato questo giorno rafforzerà la tua fiducia in te stesso…

E’ stato un giorno pazzesco che mi lascerà molto. Abbiamo vissuto una tappa con 5.000 metri di dislivello. Ero stato tante volte vicino alla vittoria, quindi penso che esserci finalmente riuscito sia stato un passo avanti, per la mia carriera e per la mia fiducia. Fabio ha ragione. Ma penso di essere comunque lo stesso corridore di prima. La vittoria dimostra semplicemente che sto facendo le cose per bene e mi dà una spinta in più per il futuro.

Vorresti mangiare, lo sappiamo. Non hai pensato sul momento che fosse strano che Roglic non attaccasse?

Questo è il mio pasto di recupero, in realtà sono piuttosto affamato, ma non dite al nutrizionista che avete visto in giro del ketchup (sorride e mescola, ndr). Mi sentivo bene e ho visto che nel finale gli altri stavano aspettando che facessi qualcosa, perché avevo messo la squadra al lavoro. Penso sia stato un buon segnale che non abbiano attaccato, perché forse avevano paura di me o forse non erano in condizioni eccezionali. Io ho cercato solo di fare la mia gara ed è andata abbastanza bene.

Quando la Jumbo Visma si è spostata, Almeida ha chiesto a Formolo e Vine di alzare il ritmo
Quando la Jumbo Visma si è spostata, Almeida ha chiesto a Formolo e Vine di alzare il ritmo
Che differenze vedi fra questo Giro e quello del 2022?

Penso che nel complesso quest’anno il livello sia stato più alto in ogni gara. Però non possiamo davvero confrontare i due Giri, perché abbiamo avuto condizioni diverse, salite diverse, meteo, qualunque cosa… E’ difficile anche confrontare i numeri, perché ci sono tanti fattori che possono influenzarli. Però posso dire che finora questo Giro d’Italia è stato piuttosto difficile, specialmente per il tempo. E posso anche dire che i numeri siano abbastanza buoni, quindi sono contento.

La squadra ha fatto un grande lavoro, a partire da Vine, Formolo e Ulissi…

Jai Vine è stato male in queste prime due settimane. Molti si sono ammalati, si è ammalato lui e poi anche io. Quindi finora era stato un po’ limitato. Negli ultimi giorni però ha recuperato e oggi è tornato al suo livello normale. Ha fatto un ottimo lavoro, come tutti. Non ho bisogno di citarli uno per uno, perché sono tutti fantastici. Abbiamo una squadra davvero forte.

Dopo l’arrivo, tornando verso le premiazioni, Almeida ha cacciato un urlo fortissimo
Dopo l’arrivo, tornando verso le premiazioni, Almeida ha cacciato un urlo fortissimo
Dicevano tutti di aspettare la terza settimana ed eccola qua: è iniziato un altro Giro?

Un po’ forse sì. Nelle prime due settimane non ci sono state davvero le possibilità per fare differenze a causa del maltempo. Oggi è stato il primo giorno in cui abbiamo potuto cogliere l’occasione per fare qualcosa e l’abbiamo afferrata. Il piano era di avere qualcuno in fuga e avevamo Diego. Quando lo abbiamo preso dopo tutti quei chilometri, ha tirato fortissimo e ha fatto male ai miei rivali. Quindi è stato tutto pianificato alla perfezione. 

Pensi di poter vincere il Giro?

Ovviamente ci credo, ma sono consapevole che non sarà facile. Farò tutto il possibile, farò del mio meglio e alla fine, qualunque sia il risultato, sarò felice.

Ti sei mai sentito con Pogacar in questi giorni?

Ci siamo messaggiati qualche giorno fa e mi ha detto di attaccare e prendere la maglia. Gli ho detto che non ho le sue gambe e di rilassarsi.