«La squadra gli sta vicino. Io lo sento tre, quattro volte a settimana. Soprattutto con un giovane è così. Se lo vuoi tutelare lo tieni fermo in questi casi, altrimenti lo fai correre». Daniele Righi, diesse della Drone Hopper-Androni, parla così di Gabriele Benedetti.
Gabriele è il campione italiano under 23 uscente. Ha vinto il titolo la scorsa estate nella sua Toscana. La squadra di Savio lo ha accolto a braccia spalancate, ma alla prima corsa ecco il “pata-trac”. Benedetti cade e il suo ginocchio inizia a dare problemi.
Ginocchio ko
E inizia per Gabriele anche una lunga serie di inconvenienti. Riprese e stop. Adesso è fermo totalmente da un mese.
«Dopo la caduta a Majorca – dice Benedetti – sono rimasto fermo 15 giorni. Ho cercato di superare il problema, anche con cure forti, ma il dolore non è passato. Io ho provato a spingere e ci ho anche gareggiato sopra. A quel punto i dolori sono riemersi. Alla fine mi è stato diagnosticato un edema osseo fra rotula e tibia.
«Per fortuna che lunedì prossimo ho la risonanza magnetica presso un istituto fidato qui nelle mie zone, nel Valdarno».
Ma quale pro’!
Gabriele non sembra aver perso il suo buon umore, ma certo si aspettava tutt’altro inizio in questa vita da professionista. Invece è a casa e le giornate possono diventare molto lunghe per chi è abituato a fare molto.
«Guardavo il Giro d’Italia alla tv e mi mangiavo le mani – racconta Benedetti – ma purtroppo non ci potevo fare nulla. Spero di recuperare presto. Lo spero per me e anche per la squadra.
«Alla fine il professionismo non l’ho neanche assaggiato. Sono caduto alla prima corsa e quelle pochissime altre che ho fatto non stavo bene.
«Quest’anno infatti tra covid, cadute e ginocchio non sono mai riuscito a dare continuità alla mia stagione. Spero che lunedì mi dicano che tutto è risolto. Se è vero che fortuna e sfortuna si bilanciano, dovrei avere un bel finale di stagione».
Voglia di rientrare
La nota positiva è che almeno Benedetti può godersi la famiglia, la fidanzata Sara, gli amici… cose che non potrebbe vivere mai di questi tempi. Se stesse bene starebbe in altura o alle corse.
«Ho preso questo periodo come uno stacco. Uno stacco totale. Che poi non ci sono abituato, non sono mai stato tanto fermo, neanche d’inverno.
«Io spero di poter riprendere a pedalare quanto prima e tra un mese, magari nella seconda metà di luglio, a correre. Vorrei fare un bel finale di stagione e cercare poi di ridurre al massimo lo stacco invernale, visto che mi sono già riposato abbastanza».
Per un corridore stare fermo è difficile, starci in questo periodo dell’anno è difficilissimo. A gravare le cose c’è il fattore peso. Stare a casa e non ingrassare per di più senza fare niente e con un metabolismo abituato a macinare calorie è impresa ardua.
«Esatto – dice Benedetti – il difficile è proprio quello. Non mangiare è tosta. Per questo peso i cibi. Io poi tendo ad ingrassare facilmente. Per il momento va bene. Un chilo o due ci stanno: con il caldo e gli allenamenti si perdono subito. Per il resto ho cercato di fare un po’ di nuoto, core stability, proprio per non perdere il tono muscolare».
Righi lo aspetta
Si spera che la Drone Hopper-Androni e il ciclismo italiano da lunedì possano ritrovare questo corridore. Anche Daniele Righi lo aspetta.
«La squadra gli è stata vicina – dice il diesse – Gabriele è un buon corridore e noi lo tuteliamo. In più deve stare sereno. Ha un contratto per tutto il 2023.
«Come detto, io lo sento e vicino a lui c’è anche il dottor Giorgi. La sua situazione è sotto costante controllo. L’importante è che risolva al meglio questo problema e non si porti dietro degli strascichi. E per farlo era necessario il riposo totale. Diversamente non avremmo fatto il suo bene.
«E se da lunedì gli daranno l’okay, potrà fare un bel finale di stagione. Potrà fare un agosto, un settembre e un ottobre con più energie fisiche e mentali di molti altri».