Quando ti chiama Adriano Amici, spesso è per un confronto o semplicemente chiederti come stai. Se però la telefonata arriva di notte, allora forse c’è dell’altro. In questo caso, l’organizzatore emiliano non ha gradito un passaggio dell’ultima intervista a Marco Selleri che lo ha indicato come esempio di scarsa collaborazione, per non avergli segnalato che non avrebbe più organizzato il Beghelli nella cui data lui avrebbe potuto mettere il Giro di Romagna (in cui invece è stata collocata la Coppa Agostoni).
«Parole che hanno toccato la mia sensibilità – dice di getto Amici – perché non è andata così. Il Beghelli si faceva il giorno dopo il Giro dell’Emilia, che per noi è il fiore all’occhiello. Ma non lo facciamo più dall’anno dopo il Covid, dal 2021: la gara degli uomini e quella delle donne (l’ultima edizione nel 2019 la vinse Colbrelli su Valverde, foto di apertura, ndr). Nella stagione precedente, quando l’Emilia si corse in agosto, non fu possibile. Poi vedendo che Beghelli aveva tutti gli operai in cassa integrazione, non fu possibile neppure pensarci. Perciò dispiace sentire certe parole da un collega, con cui peraltro abbiamo anche collaborato. Quando smise di organizzare il Giro delle Pesche Nettarine, Selleri ci portò un marchio come Sixs che mettemmo sulle nostre auto tecniche, e organizzò anche il buffet di frutta al Giro dell’Emilia».
Il Beghelli e la Lombardia
Ogni organizzatore ha le sue sensibilità, spiega Amici, ma sulla data del Beghelli e il fatto che sia stata assegnata alla corsa lombarda ci sono a suo dire pochi misteri se non il solito iter di quando un organizzatore è impossibilitato a fare la gara in strada e “consegna” la data alla Lega Ciclismo.
«Il primo anno che è saltato il Beghelli – dice ancora Amici – abbiamo segnalato alla Lega che non la avremmo fatta ed è subentrata la Coppa Bernocchi di Taverna. Era il 2021. L’anno dopo è stato il Trittico Lombardo a gestire la data, che noi avevamo nuovamente affidato alla Lega. Si accordarono fra loro, per cui si corse prima l’Agostoni, poi l’Emilia, quindi la Bernocchi che altrimenti avrebbe avuto una brutta data. Per ottimizzare le risorse, portammo loro le nostre auto tecniche, quelle marcate Sidi. Comunque il Giro di Romagna si è corso nuovamente quest’anno, non nel 2022».
Una storia di 40 anni
Quello che sostiene Amici è che tutti gli associati alla Lega sono consapevoli dello stato di salute delle singole organizzazioni e sanno con largo anticipo se una corsa, messa in calendario per non perdere la data, si svolgerà oppure no.
«Faccio un altro esempio – dice – legato alla Settimana Coppi e Bartali. Il prossimo anno non riusciremo a fare il Memorial Martini. Lo avevamo messo alla fine della Settimana come Coppa Emilia, perché avremmo avuto tutte le squadre più o meno in zona. Purtroppo si sapeva da un po’ che non ce l’avremmo fatta e per questo la data è stata segnalata in Lega. Cosa ci voleva a chiedere di prenderla, anziché mettere il Giro di Romagna a settembre? E così alla fine quella data dovrebbe rientrare nel Tour della Magna Grecia, che la Lega organizzerà al Sud. Sono rimasto male, in vita mia ho collaborato con tanti, anche se è chiaro che ognuno di noi ha le proprie dinamiche e anche i suoi interessi. Faccio questo mestiere dal 1983, dal Circuito degli Assi, e nel 2025 torneremo a fare il Trofeo Laigueglia. Altri hanno organizzato mondiali e belle corse e sono stati bravi, non vedo perché debbano entrare così nelle scelte degli altri».