Dopo tanta attesa e un inverno diverso, sia per il cambio di maglia che per la nascita della piccola Mia, Samuele Battistella ha messo il numero sulla schiena a ha iniziato la stagione. In Francia, all’Etoile de Besseges, breve corsa a tappe che si snoda a sud nel dipartimento del Gard.
«E’ partita anche la mia sesta stagione da professionista – ci ha raccontato il giorno prima dell’esordio – per quanto riguarda le sensazioni non è tanto differente dagli altri anni, ormai ci sono abituato. Devo dire che ho una motivazione maggiore visto il cambio di squadra, voglio dimostrare il mio valore».
Il metodo americano
Battistella è passato dall’Astana Qazaqstan team alla EF Education-EasyPost, fondamentalmente da una formazione dalla grande impronta italiana a una che di azzurro ha ben poco.
«In EF – spiega il veneto – ho trovato un mondo molto organizzato dove tutto è schematizzato e incastrato in caselle. Un modo di lavorare molto americano. Mi trovo bene con questo metodo, mi piace sapere cosa farò e in quale periodo. Compagni e staff sono tutti preparati e pronti. Rispetto agli anni precedenti la programmazione della stagione è diversa, farò molta più preparazione a casa e meno gare. Tutto mi sembra più mirato ad arrivare alle corse al massimo della condizione».
Facci un esempio di cosa vuol dire per te un’organizzazione schematica…
Tutto è calibrato sulla coesistenza tra l’allenamento e l’alimentazione, in squadra sanno come devo arrivare per essere al meglio. Ognuno ha un nutrizionista che coordina la parte di alimentazione e integrazione con gli allenamenti. Attraverso un’applicazione ci dicono cosa fare.
Come funziona?
Il tutto è guidato da preparatore e nutrizionista. Il primo tramite Training Peaks ci lascia un piano di allenamento. Da quel momento interviene il nutrizionista, che tramite l’applicazione Hexis inserisce la dieta da seguire.
Chi sarà il tuo preparatore ora che hai cambiato squadra?
Mi allenerà Michele Bartoli, che collabora con la EF Education-EasyPost da qualche stagione. Sono molto fiducioso del suo metodo di lavoro, già ci conosciamo un po’ e comunque lui segue corridori di grande livello.
Come sarà strutturato il tuo calendario?
Sarò al via delle gare più adatte alle mie caratteristiche, la cosa importante è che ci saranno dei lunghi periodi a casa per arrivare pronto. Il calendario prevede tanti appuntamenti diversi tra loro, con gare WorldTour e corse di secondo livello nelle quali provare a fare risultato.
Cosa ti aspetti dal debutto a Besseges?
E’ una gara che serve per tornare a respirare l’atmosfera del gruppo e riprendere il feeling con la strada. Ci sarà una bella squadra e sarò in supporto dei miei compagni che potranno fare bene, le mie chance arriveranno più avanti.
Trovi anche Carapaz, hai già avuto modo di conoscerlo?
Sì, nel ritiro di novembre. E’ uno che non pretende troppo da squadra e compagni, questo aiuta a non metterci troppa pressione. Si fida di noi e sa cosa possiamo dare.
Sarai al suo fianco al Giro d’Italia?
Sono stato inserito nella lista lunga, se ci sarò cercherò di dare il giusto supporto a Carapaz e di fare bene in qualche tappa. Anche se il mio sogno nel cassetto, se devo guardare un appuntamento che mi piace, è il campionato italiano per il sogno e l’ambizione di indossare la maglia tricolore.