Alaphilippe, via all’operazione Tour con qualche domanda

07.06.2022
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Sono passati 47 giorni dalla caduta di Julian Alaphilippe alla Liegi-Bastogne-Liegi e dal suo ricovero all’ospedale di Herentals, la città di Van Aert. Era il 24 aprile e il colpo fu violentissimo. Il campione del mondo finì contro un albero a circa 70 all’ora e il colpo fu così violento che il francese riportò la frattura di una clavicola e di due costole, oltre a un emopneumotorace (un versamento di sangue tra il polmone e la parete del torace). La sua compagna Marion e il figlio Nino furono costretti a raggiungerlo in Belgio, dato che Julian non era ancora in grado di viaggiare. Poi le cose hanno iniziato a risolversi con la velocità tipica dei corridori.

E’ il 24 aprile, Romain Bardet scende nella scarpata per soccorrere Alaphilippe (immagini televisive)
E’ il 24 aprile, Romain Bardet scende nella scarpata per soccorrere Alaphilippe (immagini televisive)

Dai rulli all’altura

Il 12 maggio infatti, leggendo le cronache de L’Equipe, Alaphilippe ha fatto sapere che il pneumotorace si era completamente risolto e che avrebbe potuto riprendere ad allenarsi in modo blando sui rulli. Questa fase è durata il minimo indispensabile. Infatti dopo pochissimo tempo, Alaphilippe è sceso dai rulli ed è tornato su strada. Al punto che i medici della Quick Step hanno dato il via libera per la partecipazione dell’iridato al training camp in altura di Sierra Nevada di fine maggio (foto Instagram di apertura).

«Sono super felice di essere qui – ha detto dopo il primo allenamento con Senechal e Jakobsen – fa bene al morale tornare in mischia. Il mio programma è piuttosto leggero rispetto agli altri, i carichi di lavoro sono completamente diversi. Devo attenermi a questo, è importante non esagerare. Faccio principalmente uscite di resistenza. Non posso fare sprint e sforzi violenti. Bisognerà vedere come si evolverà la situazione. Per ora non so quando tornerò in gruppo, ma sono felice».

I medici della Quick Step hanno dato via libera ad Alaphilippe, visti i suoi miglioramenti (foto Instagram)
I medici della Quick Step hanno dato via libera ad Alaphilippe, visti i suoi miglioramenti (foto Instagram)

Porte aperte al Tour

La pagina Tour de France va aperta con cautela. Se il recupero proseguirà senza intoppi, il francese potrebbe essere in tabella per arrivare al primo luglio nelle condizioni giuste. Ma come è facile intuire, ogni cosa dovrà procedere senza il minimo intoppo.

«Non si può escludere che ci siano complicazioni – dice Lefevere, consapevole delle differenze di un Tour con o senza la maglia iridata in gruppo – ma deve rimanere cauto. Terremo aperte le porte del Tour fino all’ultimo momento, ma Julian non può fare miracoli. Anche se tutto va bene, sarà limitato».

Motivazioni a mille

I corridori allontanano i limiti e alzano l’asticella. L’esempio di Bernal è ancora davanti agli occhi e anche se non è sempre rose e fiori, abbiamo imparato che la giusta mentalità permette di spianare anche gli ostacoli più alti.

«Mi sto allenando tranquillamente – dice Alaphilippe – e senza stress, ma sempre con l’idea di partecipare al Tour. Se ci riuscirò, la mia condizione non sarà certamente ottimale e la preparazione diversa dal solito, ma non è questa la cosa più importante. Ho recuperato velocemente e bene, ho ripreso abbastanza presto a pedalare e fare il Tour è un obiettivo che mi motiva molto. Questo è essenziale».

Al Tour 2021 un giorno in maglia gialla, poi presa da Van der Poel
Al Tour 2021 un giorno in maglia gialla, poi presa da Van der Poel

Punto a fine giugno

Non ci sono date previste per il recupero. Inizialmente Julian aveva previsto di rientrare al Delfinato e poi sarebbe andato in ricognizione su alcune tappe del Tour, prima di partecipare ai campionati nazionali.

«Ma giugno è arrivato troppo in fretta – ha detto Lefevere – Julian ha un grande morale, le sue ferite si sono rimarginate in fretta, ma nessuno è in grado di dire quando tornerà in gara».

Il Delfinato intanto è partito senza di lui, il campionato nazionale sarà un’importante verifica. Se dovesse saltarlo, anche il Tour sarebbe necessariamente a rischio. In caso contrario, lo vivrà come importante verifica, prima di prendere la decisione definitiva.