A 66 all’ora verso Milano. Poker Ganna

25.10.2020
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Tutto facile. Filippo Ganna come da pronostico si è portato a casa anche la terza cronometro in programma, facendo poker al Giro d’Italia. Il piemontese anche oggi ha impressionato. E lo ha fatto soprattutto nei chilometri finali, quando per assurdo si è anche “scomposto” (le virgolette sono d’obbligo).

Manubrio prezioso

E’ partito come al solito: stabile, deciso, con il 58×11 in canna. Ha tagliato le rotatorie in modo impressionante, sfiorandole come fa un pilota di Formula1 con i muretti di Montercarlo. Merito anche del tanto lavoro che c’è dietro, su posizione e bici.

«Quest’inverno – rivela un raggiante Fausto Pinarello – Cioni mi ha detto: facciamo il manubrio 3D anche a Pippo». Un manubrio che costa circa 14.000 euro. «Ma se i risultati sono questi, non costa nulla», riprende Fausto.

Negli ultimi 4.000 metri, guarda caso la stessa distanza dell’inseguimento su pista, ha aperto del tutto il gas. Al diavolo i 490 watt del programma di viaggio. La velocità è passata da 60 a 66 chilometri orari.

Filippo Ganna ha appena terminato la crono di Milano. Il suo manubrio costa 14.000 euro.
Ganna in Piazza Duomo. Completa un grande Giro.
Filippo Ganna ha appena terminato la crono di Milano. Il suo manubrio costa 14.000 euro.
Ganna in Piazza Duomo. Completa un grande Giro.

Tranquillità apparente

Ganna termina la sua prova. Balza in testa e si siede sull’ormai hotseat del primo in classifica. E da lì inizia a godersi la crono un po’ come tutti dal “divano”. Solo che lui è in piazza Duomo.

«In realtà dopo aver terminato la mia fatica ero più teso per quello che avrebbe fatto Geoghegan Hart che per me – racconta Filippo – Avremmo portato la settima vittoria alla squadra e soprattutto avremmo conquistato il Giro. Un Giro che per me è stato bellissimo non solo per le mie vittorie, ma perché ho potuto lavorare con il team. E le fatiche fatte sono state di un gruppo di amici».

Ormai fa più notizia se il campione del mondo perde una crono piuttosto che se la vince. A questo appunto Pippo scatta: «A Valdobbiadene c’erano mio papà e il mio procuratore, Giovanni Lombardi, che dopo l’arrivo mi hanno detto: una cosa però non va bene, eravamo troppo tranquilli. Può sembrare così ma ogni anno è differente, magari la prossima stagione prendo delle bastonate. Da parte mia continuerò a lavorare restando umile. Inoltre quando indossi questa maglia resti sempre concentrato, sei portato a dare il massimo».

Bomba di emozioni

Grandi Giri, record dell’Ora, in tanti chiamano Ganna a grandi obiettivi. Lui continua a rispondere che può solo lavorare. E che semmai tenterà il Record lo farà su una pista al livello del mare. 

Per ora si gode questo Giro e questa vittoria. Si è portato a casa anche il Trofeo Bonacossa, riservato al “girino” che fa l’impresa più bella. Lo ha conquistato con il trionfo di Camigliatello Silano (che non era una crono), eppure Pippo punta il dito su Milano.

«A Valdobbiadene è stato bello perché era una crono durissima e io lo sono stato di più, ma questa di oggi la metto in testa: è stata la vittoria più bella. Venivamo dal grande lavoro di ieri, c’era la gente che urlava il mio nome dal primo all’ultimo chilometro, Tao che ha vinto il Giro. Insomma oggi è stata una vera bomba di emozioni».