Widar affonda il colpo, vince in rosa e gli avversari crollano

14.06.2024
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FOSSE – Sembra tutto semplice per Jarno Widar, il giovane belga della Lotto Dstny Development che ha stregato il Giro Next Gen e i suoi avversari. Seconda vittoria, la prima indossando la maglia rosa, per di più nella tappa regina. Widar ha 18 anni, è classe 2005, nato a novembre. Fisico magro e statura da fantino, i dati parlano di 166 centimetri per 52 chilogrammi. 

Lo scorso settembre si era presentato al mondo vincendo le prime due tappe del Giro della Lunigiana. Ora Widar si è presentato al grande pubblico del ciclismo vincendo altrettante tappe al Giro Next Gen. Durante l’inverno non è cambiato affatto: stesso sorriso, volto giovane e una voce talmente flebile che si fa fatica ad udirla. 

Avversari domati

Questa mattina l’intento del gruppo e dei suoi avversari era di scalzare Widar dal primo posto. Fin da subito la corsa si è fatta a ritmi elevati, con una prima ora di corsa fatta a quasi 54 chilometri orari di media. Lui non si è scomposto, ha seguito il ritmo e sull’ultima salita ha lasciato fare. 

«Abbiamo fatto forte ogni salita – racconta Widar dietro al palco delle premiazioni – i miei compagni non sono rimasti con me, si sono staccati sulla prima salita. L’unico a rimanere al mio fianco è stato Milan Donie. Abbiamo parlato, io stavo bene e gli ho chiesto di mantenere un ritmo alto finché avesse potuto, un grazie speciale se lo merita. La Tudor sulla salita finale ha lavorato per Rondel e ha cercato di farmi saltare, senza riuscirci. Non so quale fosse la loro tattica ma non importa molto».

Dopo aver perso tutta la squadra subito è toccato a Donie Milan caricarsi la corsa sulle spalle (foto LaPresse)
Dopo aver perso tutta la squadra subito è toccato a Donie Milan caricarsi la corsa sulle spalle (foto LaPresse)

Mettersi alla prova

A inizio stagione Widar aveva detto di volersi mettere alla prova nelle corse a tappe e così ha fatto. Il risultato però è sorprendente, perché oltre ai due successi al Giro Next Gen il belga aveva fatto sua anche l’Alpes Isère Tour

«Mi sento davvero molto bene – continua – forse come non mi sono mai sentito prima. E’ la prima volta che arrivo al sesto giorno di corsa, le precedenti corse a tappe si erano fermate a cinque. Vincere la tappa di oggi mi dà ottime sensazioni e davvero tanto morale. Questa mattina il sogno era portare a casa la vittoria, così è stato. Mi rendo conto che la condizione è veramente buona, vedermi così forte in una corsa a tappe dura come il Giro Next Gen mi fa pensare di aver trovato la mia strada».

Wouter Toussaint è il grande sconfitto di giornata che scivola fuori dalla top 15, qui consolato da Gualdi
Wouter Toussaint è il grande sconfitto di giornata che scivola fuori dalla top 15, qui consolato da Gualdi

In sicurezza

Poco prima di partire alla conquista del Giro Next Gen Jarno Widar ci aveva detto che l’obiettivo sarebbe stato il podio. Alla luce dei risultati ottenuti è possibile pensare di alzare l’asticella?

«Non saprei – conclude tra uno sbadiglio e un tremolio per il freddo il detentore di tre maglie sulle quattro conquistabili – per prima cosa penso a portare a casa questo successo. Dovrò restare al riparo e lontano dai pericoli. Penso che le minacce, nei prossimi giorni, arriveranno dai puncher e non dagli scalatori. Vincere con questa maglia (la rosa, ndr) è speciale, lo sognavo quando ero piccolo e sono contento di averlo fatto già al primo anno da under 23».