Team Nordest, tanta organizzazione e juniores pronti a stupire

08.03.2025
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Metti un giovanissimo diesse nel collaudato motore di una formazione juniores e si è ancora più pronti per il proprio viaggio. Il Team Nordest Villadose Angelo Gomme è una realtà storica della categoria che in questa stagione vuole proseguire il cammino per tornare ad essere un riferimento a livello nazionale anche grazie a nuovi inserimenti.

Nel comparto dei tecnici quest’anno in provincia di Rovigo è arrivato Mattia Garzara, classe 2002 con un recente passato da U23 nel CTF ed una freschissima esperienza da diesse degli allievi nell’U.C. Mirano, peraltro sua ex squadra da atleta. Abbiamo chiesto a lui, proprio l’ultimo arrivato a cui non mancano loquacità, chiarezza e preparazione, di aprirci le porte del Team Nordest e farcelo conoscere meglio.

Il Team Nordest Villadose Angelo Gomme ha impostato un calendario per gare a tappe e diverse internazionali (foto ufficio stampa)
Mattia, cosa ci fa un ragazzo della tua età già in ammiraglia?

E’ presto detto. Ho smesso di correre nel 2022 perché avevo perso la voglia di fare fatica (dice sorridendo, ndr) e perché ero rimasto indietro con gli studi. Infatti ho recuperato e a luglio mi laureo in consulenza del lavoro, che è un ramo di giurisprudenza dell’Università di Padova. Non volevo però lasciare il ciclismo perché volevo dare ancora qualcosa in un altro modo. Già nel 2020 avevo dato il terzo livello da diesse e mi è tornato utile nelle ultime due annate. Al di là del mio caso, credo che servano diesse giovani per attuare un ricambio generazionale nel ciclismo.

Come sei arrivato al Team Nordest?

E’ stato tutto un po’ per caso. Il primo contatto c’era stato ad agosto e inizialmente avevo detto di no, più che altro per un mio periodo difficile a livello personale e lavorativo. Poi ad ottobre si sono fatti avanti nuovamente ed ho accettato, anche perché gli juniores li ritengo una categoria più vicina e adatta a me per una questione di età e rapporti diretti con i corridori. Dico la verità, sapendo che potrebbe essere un mio limite da sistemare, ma faccio fatica a relazionarmi con i genitori troppo invadenti. Negli allievi capita ancora di avere a che fare con questo tipo di ingerenze.

Com’è stato l’inserimento nella nuova squadra?

E’ stato facile, mi sono sentito subito a mio agio. Siamo in tre diesse ed ognuno di noi si occupa di mansioni diverse, anche se poi le tattiche di gara le studiamo assieme qualche giorno prima di correre. Qui il direttore storico del Villadose è Carlo Chiarion. Lo conoscevo già quando correvo e me ne aveva parlato molto bene Matteo Berti, che era il mio diesse quando correvo negli juniores della Work Service. Carlo è stato uno dei motivi per cui ho accettato di venire qua. Lui si occupa delle iscrizioni alle gare e delle trasferte.

L’altro diesse chi è?

C’è poi Lucio Tasinato, altra persona di esperienza. Lui cura i mezzi e il parco bici, restando in contatto col meccanico Gianmarco Mazzucato. Invece io cerco di gestire i rapporti con i ragazzi. Sono l’output della parte tecnica. Facciamo a rotazione alle gare, pur tenendo ruoli fissi. Sia Lucio che Carlo sono persone che hanno piacere a stare con i giovani, così come il resto dello staff. Sono contento di lavorare con loro.

Avete altre figure?

Certamente. Il nostro team manager è Fabrizio Zambello, che è un dirigente della ditta Nordest (che segue un pool di aziende agricole del Veneto, ndr). Lui cura aspetti societari e si affida a noi diesse per la parte tecnico-tattica. Come preparatore atletico abbiamo Stefano Nardelli e come nutrizionista abbiamo Nicola Maria Moschetti (della Bahrain-Victorius, ndr). Poi naturalmente ci sono tante altre persone nell’organigramma. La nostra squadra è molto ben organizzata.

Invece che tipo di atleti avete?

Siamo partiti in dieci, ma siamo rimasti in otto. Ci manca il velocista perché Christian Quaglio (che l’anno scorso aveva vinto l’unica gara del Team Nordest, ndr) ha deciso di lasciare la strada per dedicarsi completamente alla pista nella velocità e giocarsi le sue possibilità in nazionale. Il nostro organico conta su ragazzi che sono tutti adatti a percorsi mossi e piuttosto duri.

Christian Quaglio a Marmirolo regala al Team Nordest l’unica vittoria del 2024. Quest’anno si dedicherà alla pista (foto italiaciclismo.net)
Christian Quaglio a Marmirolo regala al Team Nordest l’unica vittoria del 2024. Quest’anno si dedicherà alla pista (foto italiaciclismo.net)
Quindi avete anche battezzato un certo tipo di calendario?

Sì esatto. Intanto lo abbiamo impostato per fare un’unica attività nel weekend, salvo i casi in cui andremo alle internazionali dove corrono in cinque e gli altri tre li mandiamo in altre corse. Faremo le gare a tappe di Abruzzo, Friuli e Valdera. La scelta è stata quella di puntare su un calendario di qualità con gare importanti anche per fare tanta esperienza ai nostri ragazzi. Anche perché il livello degli juniores si è alzato in modo esponenziale e in pratica sta diventando la categoria anticamera dei pro’ attraverso i loro devo team. Ci tengo ad aggiungere una cosa.

Prego…

In questi mesi ci siamo sentiti con Florio Santin, un signore belga appassionato di ciclismo originario di Caneva, che ci ha messo in contatto con gli organizzatori di alcune gare internazionali del Nord. Avevamo fatto richiesta di partecipare alla Philippe Gilbert juniors di ottobre, ma siamo arrivati un po’ in ritardo e sarà molto difficile essere al via. Però vorremmo organizzarci per andare in Belgio già dall’anno prossimo. A proposito di esperienza, i nostri ragazzi ne farebbero tantissima e vedrebbero un modo di correre totalmente diverso da quello che vediamo in Italia.

Il Team Nordest dispone di 8 juniores, tutti con caratteristiche per gare mosse e dure (foto ufficio stampa)
Il Team Nordest dispone di 8 juniores, tutti con caratteristiche per gare mosse e dure (foto ufficio stampa)
C’è un nome da seguire che Mattia Garzara ci suggerisce?

Diciamo che il nostro corridore di punta potrebbe essere Daniele Forlin. E’ un passista-scalatore che tiene bene sulle salite medio-corte, ha caratteristiche dell’uomo da côte. L’anno scorso si è fatto vedere in alcune dove ha messo fuori il naso. Noi speriamo che quest’anno lui possa essere la rivelazione.

Com’è il rapporto tra un diesse di 23 anni e i suoi atleti?

Direi molto buono e l’impressione è di aver instaurato una bella connessione con loro. Ascoltano tanto e forse sto vedendo sempre di più che nelle categorie giovanili tendono ad ascoltare chi è più vicino alla loro età. Tuttavia ci vuole tantissimo equilibrio tra l’essere diesse e un amico. Bisogna essere attuali e stare sul pezzo con loro perché cambiano molto da un anno all’altro. Personalmente non do troppa confidenza ai ragazzi, però cerco di assecondarli in alcune cose quando ce lo possiamo permettere. Ho sempre pensato che col dialogo si ottenga tanto di più rispetto ad un modo autoritario.

Carlo Chiarion è il diesse storico del Team Nordest. Oltre a Garzara, c’è anche Lucio Tasinato in ammiraglia (foto ufficio stampa)
Carlo Chiarion è il diesse storico del Team Nordest. Oltre a Garzara, c’è anche Lucio Tasinato in ammiraglia (foto ufficio stampa)
Per il 2025 il Team Nordest Villadose Angelo Gomme ha fissato degli obiettivi?

La volontà è quella di crescere, magari anche in vista del futuro. Quest’anno non abbiamo grandi individualità, ma sappiamo che correndo di squadra possiamo fare bene e toglierci qualche soddisfazione. Non abbiamo grosse aspettative. Vogliamo farci notare e movimentare sempre le corse. Dato il nostro calendario e il nostro organico, abbiamo tutte le possibilità per farlo.