Team Giorgi, bell’inizio e già c’è un talento per il WorldTour

23.03.2024
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Nel Team Giorgi ci sono almeno due aspetti che si sono ben radicati negli ultimi anni. La grande capacità di scouting e, quasi come diretta conseguenza, la capacità di sfornare talenti pronti per il grande salto in devo team di squadre WorldTour. A corredo di tutto questo poi non mancano i risultati, come sta avvenendo in questo avvio di stagione.

Un filotto di tre vittorie (in apertura Mellano, foto Rodella) e quattro piazzamenti nei cinque inanellati in ogni weekend di gara, cui si aggiunge anche un successo in Mtb, che stanno già facendo la felicità di patron Carlo Giorgi e del diesse Leone Malaga. Proprio col tecnico bergamasco, che guida la formazione juniores dal 2019 (e nel triennio precedente gli allievi), abbiamo approfondito la loro filosofia e la gestione dei ragazzi. Il recente passato della società di Torre de’ Roveri annovera diversi corridori usciti dal vivaio. Gli ultimi più importanti in ordine temporale sono Samuele Privitera e Luca Giaimi, ma prima ancora ci sono stati i fratelli Karel e Mathias Vacek e Alessio Martinelli. Adesso, come afferma Malaga, ce ne sono dei nuovi in rampa di lancio di cui sentiremo parlare.

Le tattiche di gara da rispettare sono un punto fermo del diesse Leone Malaga (foto Rodella)
Le tattiche di gara da rispettare sono un punto fermo del diesse Leone Malaga (foto Rodella)
Qual è l’intento del Team Giorgi?

Siamo sempre stati una società votata a valorizzare i talenti del nostro territorio. Da tre anni ad oggi, con la caduta dei vincoli, abbiamo iniziato a guardare fuori regione, però ligi alla nostra idea di non andare a prendere juniores di altre squadre, a meno che non fossero proprio loro a liberarsi e cercare noi. Lo abbiamo sempre fatto per rispettare le società concorrenti, visto che siamo in tante. Pensate che ora abbiamo solo due lombardi, nemmeno bergamaschi, oppure uno come Bernardi che arriva da Sampeyre, praticamente più vicino alla Francia che a noi.

Diremmo che ci state riuscendo bene. Come funziona il vostro servizio scouting?

Semplicemente o meno, il nostro presidente mi dà carta bianca e faccio praticamente tutto io. Conosco bene la categoria allievi e la tengo sotto osservazione, guardando anche ragazzi del primo anno in ottica futura. Mi muovo già ad inizio stagione, cerco di sentire le società e di conseguenza i corridori proponendo loro un programma. Non guardo necessariamente se vincono, preferisco vedere le prestazioni e gli eventuali margini di miglioramento. E direi che ormai si sa che faccio così…

Edoardo Raschi esulta a Volta Mantovana. Per il parmense subito vittoria al debutto assoluto nella categoria (foto Rodella)
Edoardo Raschi esulta a Volta Mantovana. Per il parmense vittoria al debutto nella categoria (foto Rodella)
Cosa intendi?

Faccio l’esempio più lampante di tutti. Ho preso Giaimi nel 2021 che non aveva mai vinto una corsa tra allievi ed esordienti. Ed oggi guardate dov’è andato (al UAE Team Emirates Gen Z, ndr)! Mi aveva impressionato facendo secondo in una gara grazie ad un grande numero. Così dalla Liguria ho ingaggiato anche lui oltre a Privitera, altro acquisto azzeccato che tuttavia aveva già vinto di più. E anche Samuele lo abbiamo piazzato in uno dei migliori devo team del mondo (la Hagens Bermans Axeon, ndr).

C’è un segreto per rendere possibili queste situazioni?

Credo che uno dei nostri migliori pregi sia quello di creare la giusta armonia fra i ragazzi. Lavoriamo molto sul piano mentale. Quest’anno abbiamo fatto acquisti importanti, ma vogliamo farli convivere e coesistere. Sono una persona che investe tantissimo tempo con i ragazzi per capire come stanno, cercando di aiutarli a risolvere gli eventuali problemi di qualsiasi natura. Non mettiamo pressione, da noi sanno che possono crescere in modo graduale e per ogni ragazzo pianifichiamo lavori ad hoc. Adesso arrivano da juniores che sono sempre più forti. Dobbiamo saperli gestire.

Sembra essere diventata una categoria dove non c’è più la pazienza di prima. Come vi comportate con le figure esterne al corridore?

Visto come stanno cambiando i tempi, personalmente non penso che il procuratore sia un male per un atleta, purché sia discreto e non interferisca col nostro lavoro. Finora i procuratori dei nostri ragazzi sono sempre stati molto seri con noi, anche se dobbiamo riconoscere che siamo stati bravi noi negli anni a creare un buon rapporto con loro e con i preparatori.

Con i preparatori come funziona?

Io faccio tabelle per i corridori, ma non ho alcun problema se il ragazzo ha già il suo allenatore, tanto vedo tutto su Training Peaks. E’ un impegno importante parlare con i preparatori per studiare i programmi migliori per i ragazzi, però mi piace perché posso mettermi in discussione ed imparare qualcosa da chi lo fa per mestiere. L’unica cosa su cui non transigo è un’altra.

Quale?

Nella tattica di gara la legge sono io (sorride, ndr). Nel pre-gara non voglio sentire nessuno da fuori che mi dica se è giusta o sbagliata. Dopo eventualmente, se abbiamo fatto male in corsa, ne possiamo discutere in modo costruttivo col fine di migliorarci.

Finora, risultati alla mano, sono andate molto bene le gare. Te lo aspettavi?

Sì e no. Raschi ha vinto subito all’esordio nella categoria attaccando come piace a me, nonostante si fosse mosso in funzione di un suo compagno. La settimana dopo Mellano ha ottenuto un successo sotto il diluvio frutto di un grande lavoro a livello psicologico fatto in inverno. Sette giorni più tardi, ha fatto secondo dietro ad Andreaus. Lui per me è già una scommessa vinta visto che arrivava da un 2023 non buono. Ci tengo a citare con soddisfazione anche il successo di Stenico nel Verona Mtb International (prova di apertura del circuito Italia Bike Cup, ndr) davanti a nomi importanti come il campione del mondo di ciclocross Viezzi e l’altro azzurro Bosio.

Quali sono i nomi del Team Giorgi da tenere sott’occhio per il 2024?

Il primo è proprio Mellano, un altro che ho preso da allievo con pochissimi punti e che l’anno scorso ha fatto una grande stagione con tre vittorie e trenta piazzenti nei dieci. Prima rischiava poco, aveva un po’ il braccino, adesso sta imparando a correre da leader. Non posso dirvi nome, ma su di lui si è già fatta avanti una WorldTour, sia per inserirlo nella prima squadra o nel loro devo team. Stessa situazione per Rosato, che è un primo anno, ma è già sul taccuino di tante squadre pro’ italiane ed estere. Entrambi sono nel giro della nazionale del cittì Salvoldi e vorrei farci arrivare anche Andreaus e Stenico.

Insomma, il lavoro non vi manca.

Assolutamente no. Siamo contenti della crescita di ragazzi di prospettiva come Quaglia o dei nuovi arrivati. Il Team Giorgi ha quindici juniores con doti importanti, che a turno correranno e si riposeranno. Noi li stiamo preparando a dovere senza alcuna esagerazione di allenamenti e portandoli in gare impegnative per farli migliorare sotto tanti punti di vista. Tutti avranno il proprio spazio.