Dalla neve a Gand, la nuova primavera di Confalonieri

23.03.2024
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E’ un inizio di stagione di grande impatto quello di Maria Giulia Confalonieri. Al suo secondo anno alla Uno-X, la ciclista di Giussano ha finora collezionato 15 giorni di gara e in ben 6 di questi ha chiuso fra le prime 10, con un podio di rilievo nella seconda tappa del Tour de Normandie. Non poco per lei, soprattutto confrontandolo con l’identico periodo dello scorso anno quando, al di là della piazza d’onore a Le Samyn, la situazione era ben diversa come anche le sue sensazioni.

La volata di Confalonieri al Tour de Normandie: 3° posto per lei
La volata di Confalonieri al Tour de Normandie: 3° posto per lei

«E’ stato un inizio buono – ammette la lombarda – diciamo che sono ripartita un po’ da come avevo finito lo scorso anno, quando finalmente avevo ritrovato una buona condizione. Ero stata segnata pesantemente dal periodo delle Classiche: per me è il più importante, ma un paio di cadute mi hanno condizionato e di fatto ne ho sofferto per tutto il periodo successivo. Ora la situazione è diversa, la gamba è buona e mi sento molto ottimista per l’arrivo delle gare che più mi piacciono».

Al tuo secondo anno sembra che anche in squadra ci sia un diverso spirito, come si evince anche dal ritiro prestagionale che avete fatto nell’estremo nord della Norvegia, dedicandovi a tutto fuorché alla bici…

E’ sicuramente la realtà più grande della quale ho fatto parte, una squadra che pur essendo solo al terzo anno è in grande espansione. Inoltre per me è la prima volta che sono parte di un team WT e la differenza, in termini di organizzazione e anche di dimensioni. si sente. C’è però una forte differenza con il team maschile, quello è una sorta di nazionale, questo invece comprende molte atlete straniere, si parla solo inglese, la matrice norvegese non si sente più di tanto.

Confalonieri (a destra) nel ritiro prestagionale in Norvegia, in giro con le slitte
Confalonieri (a destra) nel ritiro prestagionale in Norvegia, in giro con le slitte
I risultati di questa stagione e come sono arrivati dicono che sei un po’ la leader del team, sia in termini di finalizzazione ai fini del risultato che di regista in corsa. E’ vero?

Parzialmente. Nel senso che capita spesso che la squadra corra per me, ma dipende molto dalle caratteristiche della corsa. Ogni volta stabiliamo i ruoli, che poi possono cambiare in base a come la gara si evolve. Al Tour de Normandie ad esempio correvamo per favorire la Ottestad in classifica, nella tappa finale siamo riuscite a farla entrare nella fuga giusta e alla fine ha portato a casa il risultato pieno, per tutte noi è stata una grande soddisfazione.

Il podio finale in Normandia con Ottestad vittoriosa davanti a Nelson (GBR) e Van Dijk (NED)
Il podio finale in Normandia con Ottestad vittoriosa davanti a Nelson (GBR) e Van Dijk (NED)
E per quanto riguarda la gestione delle compagne?

Il ruolo di regista ci sta, molte si affidano a me per l’esperienza che ho, mi chiedono come muoversi. E’ un ruolo che in questo momento mi si attaglia e nel quale mi rispecchio moltissimo perché posso dare un buon contributo alla causa generale. Vedo che stiamo crescendo, tutte insieme.

Proprio questa tua esperienza e capacità di rimanere sempre nel vivo della corsa potrebbero essere importanti anche in funzione azzurra. E’ vero che per Parigi ci saranno soli 4 posti, ma un elemento che possa sia lavorare per le altre che essere utile anche nel finale avrebbe un grande senso, che dici?

Per Parigi credo sia molto difficile, il cittì ha già le idee abbastanza chiare su chi portare e come muovere la gara. Difficile che io venga considerata anche di fronte a una stagione sopra le righe. Credo invece di avere più possibilità per gli europei, perché il percorso mi si addice e lì sì che penso potrei avere un ruolo. D’altro canto so che Sangalli non è uno che guarda solo gli ordini d’arrivo, ma sa giudicare le prestazioni in corsa. Io farò di tutto per meritarmi un’altra chance in azzurro.

Per la lombarda buone prestazioni anche al Uae Tour, con un 7° posto nella seconda frazione
Per la lombarda buone prestazioni anche al Uae Tour, con un 7° posto nella seconda frazione
Ora arriva il periodo delle classiche, a partire da domenica con la Gand-Wevelgem. Su quali hai posato gli occhi?

Già quella di domenica è per me una data cerchiata di rosso, come anche quella del 7 aprile, il giorno della Roubaix. E’ una corsa che mi affascina, che mi piace tanto, ma dove devi avere tanta fortuna e io non ne ho mai avuta: spero di riscuotere finalmente il mio credito. A dir la verità quella che mi piace di più è il Giro delle Fiandre, ma so bene che con i suoi muri è una gara troppo difficile. Intanto però facciamo un passo alla volta e pensiamo a domenica, vediamo di portare a casa qualcosa d’importante…