Privitera alla Hagens, primo italiano nel team di Merckx

31.10.2023
7 min
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Che non veda l’ora di iniziare la sua nuova avventura appare evidente e non potrebbe essere altrimenti, visto che oltretutto il suo trasferimento di mercato abbatte un piccolo tabù. Dopo le due stagioni da junior nel Team Giorgi, nel 2024 Samuele Privitera correrà nella Hagens Berman Axeon-Jayco, una delle più importanti formazioni continental del panorama internazionale, che dall’anno prossimo sarà il Devo Team della Jayco-AlUla.

Il diciottenne ligure troverà anche Mattia Sambinello e il loro passaggio rappresenta un primato storico, perché mai prima d’ora alcun giovane italiano era stato ingaggiato dalla squadra statunitense diretta da Axel Merckx. Un rapporto lavorativo che si rinnova dopo il precedente di fine 2018 quando il diesse belga pescò Karel Vacek dalla società bergamasca. Privitera è un ragazzo attento e “sul pezzo”: ne abbiamo conferma ogni volta che parliamo con lui. L’impressione non è che sia solo smanioso di indossare la nuova maglia, ma che Samuele voglia fare lo stesso percorso degli atleti che lo hanno preceduto.

Grazie Team Giorgi

Nell’ultimo mese Privitera ha dovuto recuperare dalla caduta al Piccolo Lombardia dove si è fratturato il radio. Tuttavia è riuscito a pedalare, un po’ sia sui rulli e un po’ attorno alla sua Soldano, sfruttando il mite clima della riviera di Ponente. Prima di approfondire il suo trasferimento, è doveroso rendere merito al club che lascia.

«Nei due anni da junior – spiega Samuele – sono cresciuto moltissimo al Team Giorgi. Oltre all’aspetto tecnico-fisico, sono cambiato molto sul piano psicologico. L’ambiente mi ha concesso di non avere mai pensieri, ospitandomi nei lunghi periodi lontano da casa per le corse. L’anno scorso ogni gara era buona per fare risultato, anzi ognuna la vivevo come fosse un mondiale. Quest’anno ho lavorato diversamente. Ho puntato sul fondo, sull’aiutare volentieri i compagni e poi sulle prestazioni nella seconda metà di stagione. Sono riuscito ad ottenere due vittorie e altri bei piazzamenti. Chiudo molto soddisfatto. Grazie al Team Giorgi sono maturato e grazie a loro mi sento pronto per la Hagens».

Com’è nato il contatto con il tuo prossimo team?

Ci ha pensato il mio procuratore Alessandro Mazzurana a cavallo del 2023. Ero contento perché conoscevo già bene la Hagens per tutti i pro’ che sono stati lì. A febbraio poi ho fatto il ritiro da stagista con loro a Castagneto Carducci. Eravamo in due, l’altro ragazzo era Jarno Widar che però ha firmato per il Devo Team Lotto-Dstny. Ero arrivato in forma perché avevo fatto anche un ritiro con la nazionale a Montichiari. Alle fine di quei giorni in Toscana, penso di aver fatto bella figura.

Cos’è successo dopo?

Innanzitutto qualche settimana dopo mi hanno supportato con i materiali. Sulla Guerciotti della mia squadra infatti hanno montato il gruppo e altri componenti che usavano alla Hagens. Per questo devo ringraziare sia il mio team sia la stessa azienda produttrice che mi ha permesso di apportare queste modifiche. Poi ci sono stati i colloqui con Axel Merckx e Koos Moerenhout (che è anche il cittì dell’Olanda, ndr)

Cosa ti hanno detto i due diesse?

Mi hanno parlato, dicendomi che erano contenti di me. Ho già un buon rapporto con loro, li sto sentendo con una certa frequenza. Non posso che ascoltare e imparare da tutto quello che mi dicono. Axel per me è uno dei migliori tecnici al mondo nel lavorare con i giovani. Ne ha fatti passare almeno una cinquantina e tutti di alto livello. Koos guida gente come Van der Poel in nazionale, basta quello per me (sorride, ndr). Con lui ci siamo anche visti in estate, perché andava definito il contratto.

Raccontaci pure.

Ci siamo incontrati a Manerba del Garda durante la tappa del Giro NextGen. Abbiamo discusso su un po’ di cose senza che tuttavia io firmassi. Sono rientrato a casa però con la sua garanzia di avere il posto per i prossimi due anni. Insomma, rispetto a febbraio era un altro passo in avanti verso il mio passaggio con loro.

Hai avuto altre proposte?

Sì, ci sono state, anche altre Devo Team, ma io ho avuto le idee chiare fin da subito. Sapevo che sarei voluto andare solo in squadre estere, perché quasi tutti gli italiani sono cresciuti bene. E poi volevo arricchire il mio bagaglio culturale. Quando è arrivata la proposta della Hagens ho risposto immediatamente di sì. Il loro progetto si presenta da solo. Ne avevo parlato anche con Karel Vacek, che è stato con loro. Nel 2024 saranno il team di sviluppo per la Jayco-AlUla, però vogliono comunque mantenere una loro identità indipendente. Tant’è che ogni atleta della Hagens ha la facoltà di valutare offerte da altri team WorldTour.

In pratica quest’anno ti sei trovato a correre con l’animo più sereno perché eri già sicuro di accasarti. E’ stato più facile o difficile?

Devo dire che andare alle gare con una certezza del genere mi ha aiutato molto a livello mentale. Non avevo la pressione di dover fare risultato per forza. Quindi questa situazione mi ha permesso di crescere in modo più mirato anche negli allenamenti. Come dicevo prima, mi sono messo al servizio della squadra, però notavo che andavo alle gare con una mentalità più… da corridore. Nella seconda parte avevo gli appuntamenti più importanti. Qualcuno l’ho fallito, altri li ho fatti bene. Nelle gare internazionali ho dimostrato che posso andare forte. Il terzo al Buffoni o il sesto al Paganessi, dove sono stato il primo italiano, ne sono la prova.

A febbraio Privitera era stato in ritiro con la Hagens assieme a Widar. Il talento belga però andrà alla Lotto-Dstny Devo Team (foto instagram)
A febbraio Privitera era stato in ritiro con la Hagens assieme a Widar. Il talento belga però andrà alla Lotto-Dstny Devo Team (foto instagram)
Per il 2024 che obiettivi ha Samuele Privitera?

Spero di prendere tanti schiaffi a livello sportivo perché aiutano a crescere (risponde sorridendo e tutto d’un fiato, ndr). Facendo un discorso ampio, solo un illuso può pensare di non prendere batoste al primo anno da U23. Voglio arrivare alla fine del secondo anno nella categoria pronto per fare bene. Se ce la farò, bene, altrimenti significa che dovrò crescere ancora e impegnarmi di più. Guardando a breve-medio termine so già che tra collegiali e gare sarò in mezzo a ragazzi che hanno valori incredibili. In accordo col preparatore della squadra, sarò seguito anche da Pinotti (uno dei coach performance della Jayco-AlUla, ndr). Mentre dobbiamo definire ancora il calendario, anche se non nascondo che mi piacerebbe correre il Giro NextGen o il Val d’Aosta. Non vedo l’ora di andare in ritiro. Sempre a Castagneto Carducci, perché sia Merckx sia Moerenhout sono innamorati dell’Italia.