Scalco cresce, fa esperienza e prenota un’estate al top

17.06.2024
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Il Giro Next Gen di Matteo Scalco finisce all’indomani della tappa regina, con arrivo a Fosse. 172 chilometri, cinque GPM con più di 3.000 metri di dislivello dove il corridore della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè ha pagato 23 minuti al vincitore Jarno Widar. Scalco è scivolato fuori dalla top 15 ed è tornato a casa, la motivazione è una faringite acuta che non gli ha permesso di continuare la corsa rosa under 23. 

Al primo arrivo in salita a Pian della Mussa un buon 14° posto
Al primo arrivo in salita a Pian della Mussa un buon 14° posto

Crescita

Un ritiro che lascia un po’ di amaro in bocca, ma la crescita di Scalco c’è stata. Nei due anni con il team dei giovani, guidato da Mirko Rossato, ha fatto passi in avanti notevoli.

«Rispetto al 2023 – ci aveva raccontato alla partenza da Borgo Virgilio – sono cambiate tante cose. Per prima cosa la scuola, le ore impiegate erano tante, come giusto che fosse. Da quest’anno, invece, ho potuto dedicare più tempo al ciclismo e alla preparazione. Ho curato tutti i particolari, compreso quello della nutrizione, dove sento di aver fatto dei passi in avanti. Ho visto fin da subito dei buoni risultati già dalla prima corsa in Turchia, il Tour of Antalya. Poi il calendario è proseguito con una primavera a due facce».

Scalco è stato costretto ad abbandonare il Giro Next Gen per una faringite
Scalco è stato costretto ad abbandonare il Giro Next Gen per una faringite
In che senso?

Ho corso tanto tra i professionisti con la presenza alla Coppi e Bartali e poi al Tour of the Alps. Nel mezzo ho preso comunque parte alle gare per under 23 come Recioto e Belvedere. Da un lato sono contento di aver fatto tanta esperienza tra i grandi, chiaro che era difficile ottenere dei risultati.

Il Tour of the Alps è stata la gara più difficile fatta fino ad ora?

Il livello era davvero molto alto, considerando che c’erano i protagonisti del Giro. Sicuramente per me è stata una grande emozione, girarmi e vedere a pochi centimetri Geraint Thomas fa un certo effetto. Soprattutto a 19 anni, è bello e assolutamente non scontato.

Che corsa è stata per te?

Ho visto come si corre veramente tra i grandi. E’ un modo diverso, sia per come si approcciano le salite, sia per come si sta in gruppo. Ogni chilometro che passava cercavo guardarmi intorno e capire, imparare.

Le gare con i professionisti gli hanno permesso di vedere come si corre a certi livelli
Le gare con i professionisti gli hanno permesso di vedere come si corre a certi livelli
Prima di andare al Giro Next Gen hai corso con la nazionale in Polonia…

Quella era una delle tappe di preparazione al Giro Next Gen. In realtà sono rimasto soddisfatto di quanto fatto, le sensazioni erano buone. Ho avuto un po’ di sfortuna che mi ha condizionato nel risultato, ma ero fiducioso. 

Al Giro sei arrivato pronto quindi?

Ero consapevole di aver lavorato bene. Anche in questo caso sapevo che il livello sarebbe stato davvero competitivo. Di per sé nelle prime tappe ero contento di quanto fatto, la squadra contava su me e Pinarello

Il giovane Scalco con alle spalle una leggenda come Thomas
Il giovane Scalco con alle spalle una leggenda come Thomas
In salita hai pagato un po’…

Sapevo che sarebbe potuto accadere, comunque sono un corridore che va forte nei percorsi mossi. Su certe salite devo ancora migliorare, crescere. Tornare a casa anticipatamente dal Giro Next Gen mi è dispiaciuto, ma continuare era impossibile. 

Ora si resetta la testa e si riparte?

Vedremo come recupero, probabilmente salterò il campionato italiano. L’obiettivo di luglio è il Valle d’Aosta, ho ancora un mese per prepararlo e spero di farlo al meglio. La squadra mi sta dando fiducia e voglio ripagarli.