Raccagni: il 2024 da correre sotto lo sguardo di Lefevere

05.03.2024
5 min
Salva

Il rumore di sottofondo dell’aeroporto di Charleroi fa da cornice alla nostra intervista con Andrea Raccagni Noviero (foto Instagram in apertura). La stagione 2024 si è aperta anche per il devo team della Soudal-Quick Step e il giovane italiano ha raccolto due podi importanti. Il secondo al Tour des 100 Communes, corsa francese di categoria 1.2. 

«Nell’ultimo fine settimana – racconta – ho assaggiato più volte la terra belga, nel vero senso della parola, visto che sono caduto nelle canaline a bordo strada. Ho solo qualche botta, nulla di che, tant’è che ora dal Belgio andrò direttamente in Croazia. Correrò l’Istrian Spring Trophy. Raggiungiamo il resto della squadra a Treviso e poi in pullman arriveremo in Croazia».

Prime gare

Tre corse e due podi, un risultato niente male per un corridore che inizia il suo secondo anno da under 23. Un risultato di prestigio è quello raggiunto al Tour des 100 Communes, dove la concorrenza era alta. 

«In realtà non si scherzava nemmeno alla Brussel-Opwijk – spiega Raccagni – era una corsa nazionale, ma erano presenti tutti i devo team delle formazioni WorldTour. La gara è sempre stata molto tirata e non è stato facile tenere il controllo, ad un certo punto in fuga c’erano sei corridori della Lotto Dstny Development. Siamo riusciti a rientrare io e un mio compagno, ma con fatica e nella volata del gruppetto sono arrivato terzo.

«Al Tour des 100 Communes – prosegue – la corsa era ai limiti per freddo e pioggia. C’erano 5 gradi, ha piovuto tutto il tempo e la distanza era impegnativa, ben 183 chilometri. A 80 chilometri dall’arrivo il gruppo si è selezionato e siamo rimasti in pochi davanti. Anche in quel caso mi sono buttato nella volata, arrivando ancora terzo».

In inverno tante ore in più di allenamento per Raccagni (foto Instagram)
In inverno tante ore in più di allenamento per Raccagni (foto Instagram)

Inverno solido

Durante il periodo di preparazione i profili social di Raccagni Noviero erano pieni di foto e video che lo ritraevano con la divisa estiva. Il corridore ligure ha preferito allenarsi al caldo, inserendo un diverso tipo di preparazione.

«Ho fatto due mesi e mezzo fuori casa – dice – volevo essere pronto al 100 per cento e partire forte. Anche da U23 secondo anno è importante arrivare alle corse preparato e brillante. Stare lontano da casa mi ha aiutato a trovare bel tempo e non avere intoppi con il lavoro. Tra novembre, dicembre e gennaio ho fatto il 20 per cento in più delle ore che ho messo insieme lo scorso anno. Però ho mantenuto molto bassa l’intensità, praticamente fino al ritiro di febbraio con la squadra. Volevo arrivare alle prime gare il più fresco possibile perché questo è un anno molto importante per me e la mia crescita».

L’obiettivo dl 2024 è cercare di fare più risultati possibili, il momento della maturazione è arrivato (foto Instagram)
L’obiettivo dl 2024 è cercare di fare più risultati possibili (foto Instagram)

Uno step in più

Nel sentir parlare Raccagni si ha la sensazione che il cammino di crescita lo abbia fisso in testa. La Soudal-Quick Step Devo Team crede in lui e lo dimostrano i passi in avanti fatti insieme. 

«Nel programma – racconta con lucidità – abbiamo aggiunto molte gare. Nel 2023 ho fatto solo 30 giorni di corsa, davvero pochi. Quest’anno saranno 25 solamente fino a inizio maggio, un bel passo in avanti. La squadra crede in me, alla fine fa strano dirlo ma sono uno dei più “vecchi” perché abbiamo tanti ragazzi di primo anno. Nel 2024 il team vuole testarmi nelle massime gare di livello per la categoria, quindi anche corse 1.2.

«Il salto in avanti c’è stato – prosegue – sia mio che del team. In queste prime corse l’obiettivo è cercare il risultato, nella passata stagione non era così. Quando arrivavo a 30 chilometri dall’arrivo con le gambe finite sapevo di avere un compagno pronto a entrare in gioco. Nel 2024 sono io che devo entrare in azione nei finali e farmi trovare pronto. Ora ho corso molto all’attacco e va bene, è utile anche per costruire il ritmo gara. Ma da qui in avanti servirà centellinare le energie e saper risparmiare, per provare a vincere qualche gara».

Nel 2023 solamente 30 giorni di gara per lui, nel 2024 aumenteranno sensibilmente (foto DirectVelo)
Nel 2023 solamente 30 giorni di gara per lui, nel 2024 aumenteranno sensibilmente (foto DirectVelo)

Fiducia e Lefevere

Al primo anno nella Soudal-Quick Step Devo Team tutto era nuovo e da scoprire. Ogni corsa portava una novità e il modo di gareggiare poteva creare qualche difficoltà. Un anno dopo, però, la consapevolezza di come si corre a certe latitudini è maggiore e questo aiuta. 

«Ho avuto la sensazione – ammette Raccagni Noviero – che le corse si decidano ancora prima rispetto al 2023. Nella prima gara la fuga giusta è andata via a 150 chilometri dall’arrivo, mentre sabato scorso a 80. Conosco le strade, il modo di correre, le insidie e questo mi aiuta a non rimanere sorpreso. In Belgio si deve correre sempre davanti, non ci sono scuse, perché l’azione decisiva può arrivare in qualsiasi momento».

«Un’altra novità rispetto al 2023 – conclude – è il maggior coinvolgimento con il team WorldTour. Abbiamo i magazzini vicini e capita spesso che gli staff si mischino. Preparatori e diesse del team WorldTour hanno accesso ai nostri dati su Training Peaks, anche Patrick Lefevere è più coinvolto. Passa a salutarci, a parlare, ci chiama dopo le gare e ci incoraggia molto. Ha una personalità molto forte, quando parla si capisce che è un grande capo. Ha molto interesse in noi, quando corriamo la domenica lui non c’è, ma lunedì ha già tutte le informazioni e ci chiama per farci i complimenti o per incoraggiarci. Domenica (3 marzo, ndr) ci ha chiamati dopo la corsa per dirci che gli era piaciuta la tattica di squadra, questo rapporto è molto importante per noi corridori».