Con Quartucci anche l’Umbria ha il suo campione…

28.07.2022
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Non sono certamente tanti, anche nella storia, i ciclisti arrivati dall’Umbria. E’ come se il polmone verde d’Italia non spingesse i ragazzi a pedalare, a vivere pienamente nella natura attraverso il mezzo di spostamento più ecologico che c’è. Nella realtà non è così, anzi. Solo che l’attività non si traduce in atleti già pronti per il ciclismo su strada a differenza di quanto avviene nella mountain bike, dove complice anche un corposo calendario soprattutto nelle granfondo, il numero di praticanti è rilevante.

Lorenzo Quartucci è un po’ l’eccezione alla regola. E’ di Città di Castello (PG), ha 23 anni e si sta mettendo sempre più in evidenza alla Hopplà Petroli, fino al grande successo conseguito al Giro delle Valli Aretine, la gara alla quale teneva di più (il podio nella foto di apertura, foto FCI), ottenendo quel successo che cercava da inizio stagione.

«A dir la verità – dice – la prima parte dell’anno non è stata per nulla deficitaria, sono sempre stato nelle prime posizioni senza praticamente mai uscire dai primi 10. Ne ho accumulate 16, penso che se non è un record poco ci manca… Avevo colto anche un paio di vittorie e un secondo posto (oltretutto in una gara internazionale come il Trofeo Città di Brescia), quindi non posso davvero lamentarmi, certo che il risultato della Valli Aretine ha un sapore speciale».

Quartucci genitori
I genitori di Lorenzo, Clementina e Claudio, felici quanto lui per la vittoria al Giro delle Valli Aretine
Quartucci genitori
I genitori di Lorenzo, Clementina e Claudio, felici quanto lui per la vittoria al Giro delle Valli Aretine
Come mai ci tenevi così tanto?

Innanzitutto perché si svolgeva lungo le strade sulle quali mi alleno praticamente tutti i giorni, poi perché tanti erano venuti a vedermi. Si era creato una sorta di passaparola, c’erano tanti amici, i miei parenti, la mia ragazza, tutti a fare un tifo sfrenato a cominciare dai miei genitori. Non potevo tradire la loro fiducia, è stato come se le mie energie si fossero moltiplicate.

Raccontaci un po’ come nasce il Quartucci ciclista…

Ho iniziato a 10 anni, seguendo gli amici. Andavamo al ciclodromo per divertirci insieme, ma pian piano quel continuare a far fatica, cercando di emergere, di fare sempre un pochino meglio, di avvicinare se non superare il ragazzino che la settimana prima sembrava così lontano, mi hanno spinto a insistere e non mi sono più fermato.

Quartucci Marcialla
Volata vincente il 15 maggio a Marcialla (FI) per il Trofeo Matteotti (foto Rodella)
Volata vincente il 15 maggio a Marcialla (FI) per il Trofeo Matteotti (foto Rodella)
Quel ciclodromo di cui parli è ancora frequentato?

Quando ci andavo io era sempre pieno, a Città di Castello c’è una bella tradizione ciclistica. Ora però vedo che ci va meno gente e mi dispiace perché era un ottimo sistema per far pedalare i propri bambini in tutta sicurezza. E poi ci si divertiva tanto…

Perché secondo te c’è una così scarsa produzione di ciclisti professionisti in Umbria?

Me lo sono chiesto anch’io. Di ciclisti ce ne sono tanti, ma non molti vanno su strada, prediligono i sentieri offroad anche per quel discorso sulla sicurezza toccato prima. Una risposta non me la so dare: ad esempio ho tanti amici che sono curiosi della mia attività, che mi chiedono dopo ogni gara com’è andata , che mi sono sempre stati vicino, ma ne avessi mai sentito uno dire che voleva provarci…

Quartucci Marmantile
Successo in solitaria il 26 giugno a Malmantile (FI) con i primi inseguitori a 50″ (foto Rodella)
Quartucci Marmantile
Successo in solitaria il 26 giugno a Mamantile (FI) con i primi inseguitori a 50″ (foto Rodella)
Che tipo di corridore sei?

Penso di essere un ciclista completo. Tecnicamente prediligo le salite non troppo lunghe e mi trovo bene nelle volate ristrette. Dalla mia ho sicuramente la costanza di rendimento, che mi porta a garantire un risultato in qualsiasi periodo della stagione.

Dove pensi di arrivare?

E’ chiaro che il mio sogno è approdare in una squadra pro’ di grande qualità. Io ce la sto mettendo tutta con l’unica cosa che posso fare: ottenere risultati, poi ci penseranno i miei procuratori (Quartucci è seguito da Alberati e Fondriest, ndr) per trovare un contratto. Per ora non c’è niente di definito, io continuo a fare il mio meglio e vedremo se esce fuori qualcosa.

Quartucci azzurro
L’umbro ha vestito anche la maglia azzurra, lo scorso anno alla Corsa della Pace
Quartucci azzurro
L’umbro ha vestito anche la maglia azzurra, lo scorso anno alla Corsa della Pace
Secondo te per arrivare a una squadra professionistica, il procuratore è necessario?

Diciamo che è bene averlo, anche se sono convinto che alla lunga i risultati ti mettono in evidenza. Se un corridore vale, difficilmente non viene notato, ma l’esperienza del procuratore può essere importante per gestire meglio la crescita e fare le scelte giuste.

C’è una gara che sogni?

La mia preferita è la Liegi-Bastogne-Liegi, tutta strappi, mi piacerebbe tanto correrla un giorno. Dicono che se una cosa la desideri tanto poi si avvera, quindi…