La prima di Scalco tra emozioni, Giro e maturità

10.06.2023
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La prima vittoria in maglia Green Project Bardiani CSF Faizanè di Matteo Scalco è arrivata il 4 giugno alla Coppa della Pace-Fratelli Anelli di Sant’Ermete (in apertura, il podio con Alvaro Anelli, foto Simona Bernardini), pochi giorni dopo l’alluvione della Romagna e alla vigilia, per lui, di tanti appuntamenti importanti. Subito dopo infatti è finita la scuola, domani il giovane di Thiene sarà al via del Giro Next Gen e al suo ritorno affronterà l’esame di maturità dell’indirizzo tecnico-economico.

«La prima prova dell’esame di maturità – racconta appena rientrato da scuola – sarà il 21 giugno. Il giorno dopo c’è la seconda, mentre l’orale è previsto verso inizio luglio. Lo studio quest’anno è andato bene, inizia ora la parte più importante, ma sono riuscito a bilanciare tutto. Ho sfruttato al meglio i mesi invernali dove mi allenavo meno in bici».

Già dalle prime battute della Coppa della Pace, Scalco si è sempre trovato a correre nelle posizioni di testa (foto Simona Bernardini)
Coppa della Pace, già dalle prime battute Scalco si è trovato nelle posizioni di testa (foto Simona Bernardini)

La prima vittoria

Proprio nei giorni scorsi parlavamo con i diesse di alcuni team su come si insegna a vincere ai giovani. Scalco ha colto da poco il primo successo tra gli under 23, la voce allegra ne fa trasparire tutta la gioia. E gli insegnamenti di Rossato sono serviti.

«L’emozione è stata enorme – racconta – davvero inaspettata, la stagione sta andando in crescendo. Sono passato dalle difficoltà delle prime gare, ma ora mi sento meglio. A Sant’Ermete sapevo di poter fare una buona gara, ma non mi sarei mai aspettato di vincere. Il livello è sempre alto, ora però si vede che inizio a pedalare bene.

«La partenza – riprende subito Scalco – è stata molto veloce, il gruppo si è rotto subito, davanti ci saranno stati 35 corridori ed io ero tra quelli. Da dietro hanno inseguito per un po’ e ci hanno ripresi prima di entrare nel circuito finale. Al quarto degli otto giri previsti si è formato un drappello di venti dove c’eravamo io e Pinarello. Lui era uno dei più marcati così mi ha detto di anticipare sull’ultima salita e sono partito, mi sono fatto gli ultimi 10 chilometri da solo».

Dopo l’arrivo sprofonda nell’abbraccio di un felicissimo Pinarello (foto Simona Bernardini)
Dopo l’arrivo sprofonda nell’abbraccio di un felicissimo Pinarello (foto Simona Bernardini)
Che cosa hai provato mentre eri da solo in testa alla corsa?

Ho pensato di spingere il più possibile, mi mancavano ancora un paio di chilometri di salita, poi mi sono buttato in discesa, senza prendere eccessivi rischi. Nell’ultima parte in pianura ho trovato il mio allenatore che mi ha urlato di spingere a tutta, l’ho ascoltato ed è andata bene. 

Una volta tagliato il traguardo?

Non sono sicuro nemmeno io di aver realizzato di aver vinto. Mi sembrava, e mi sembra ancora, tutto così surreale. “Pina” (Alessandro Pinarello, ndr) era contentissimo ed il massaggiatore mi ha sommerso in un abbraccio infinito. Anche i miei genitori erano felicissimi, volevano venire in Romagna, ma la trasferta era un po’ lunga. Mi seguono spesso, questa volta però dalla diretta sui social. Ma quando sono tornato a casa erano davvero contenti.

Ora come ti senti?

Vincere è importante, dà morale. Credo di più nelle mie qualità ed in quello che posso fare. Questo successo mi ha spalancato le porte del Giro Next Gen, infatti la squadra mi ha comunicato la convocazione la sera stessa. 

Il successo alla Coppa della Pace è valso a Scalco la convocazione al Giro Next Gen (foto Simona Bernardini)
Il successo alla Coppa della Pace è valso a Scalco la convocazione al Giro Next Gen (foto Simona Bernardini)
Hai già fatto tre corse a tappe quest’anno.

Di meno giorni, al massimo cinque come Carpathian e Alpes Isère Tour, ho scoperto di avere un buon recupero, anche negli ultimi giorni di corsa mi sento bene. Chiaramente gli otto giorni del Giro sono molti, un pochino mi spaventano, il livello sarà estremamente alto. Ma anche questo fa parte del mio processo di crescita. 

Quale pensi possa essere la parte più difficile?

I trasferimenti, soprattutto se sono lunghi. Al Carpathian ci è capitato spesso di fare tanti chilometri prima o dopo la gara. 

Puoi portarti i libri, per studiare.

Lo farò davvero – dice con una risata – anche perché torniamo il 18 giugno e pochi giorni dopo ho la prima prova della maturità. Sfrutterò la maggior parte del tempo libero per ripassare.