Petacchi: «Ursella con noi per diventare un velocista completo»

21.11.2024
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La SC Padovani Polo Cherry Bank è l’ultima arrivata tra le formazioni continental italiane, almeno sulla carta, vista la lunga storia che contraddistingue il team. La squadra veneta ha già iniziato a svelare piano piano i nomi della rosa in occasione del 2025. Tra questi spicca quello di Lorenzo Ursella, velocista friulano che tra gli juniores faceva tremare gli avversari. Dopo due stagioni non felici in Olanda al devo team della DSM era tornato in Italia alla Zalf. La stagione scorsa non è andata secondo le aspettative, nonostante una vittoria di tappa al Giro del Veneto. 

Ursella nel 2024 ha corso con la Zalf Euromobil, qui la vittoria della terza tappa al Giro del Veneto (photors.it)
Ursella nel 2024 ha corso con la Zalf Euromobil, qui la vittoria della terza tappa al Giro del Veneto (photors.it)

Velocista puro

In Ursella però la SC Padovani Polo Cherry Bank ci crede, forti anche delle figure tecniche di spessore che sono riusciti a portare a bordo. Uno dei consulenti del team è Alessandro Petacchi, velocista in grado di vincere 22 tappe al Giro d’Italia, 20 alla Vuelta e 6 al Tour de France. Il profilo di Lorenzo Ursella è quello di uno sprinter puro, forte e robusto. Al quale però bisogna trovare la giusta dimensione nel ciclismo moderno (Petacchi e Ursella sono insieme nella foto di apertura insieme a Ongarato, photors.it)

«Ursella è un corridore pesante – dice Petacchi – sicuramente. Ho avuto modo di vederlo nei primi giorni e durante i vari test è emerso che comunque ha una massa grassa ridotta. Lui a regime normale pesa 80 chili e sono tutti muscoli. Io stesso da corridore pesavo sei chili in meno, e nel ciclismo sono tanti. In una salita al 6 o 7 per cento vuol dire dover fare 35/40 watt in più solamente per tenere il gruppetto».

Il corridore friulano ha un fisico imponente, da velocista puro
Il corridore friulano ha un fisico imponente, da velocista puro
Dovrà migliorare parecchio…

Allenarsi, più che altro. Lui ha una gran voglia di fare e questo è positivo, già questo inverno abbiamo fatto fatica a farlo rimanere fermo. La squadra avrà nello staff una figura come Paolo Slongo, preparatore dalle ottime conoscenze tecniche. Ursella dovrà essere bravo ad ascoltarlo. Penso che lavorare con una figura come quella di Slongo gli farà fare uno step in più. 

Ursella ha passato tre anni difficili.

Questo è vero, si era un po’ perso dopo i due anni all’estero. E’ un ragazzo che cerca fiducia e conferme, noi cercheremo di seguirlo al meglio. Le qualità ci sono, ciò che ha fatto vedere da juniores è nella memoria di tutti, non può passare in secondo piano. 

Ursella dovrà migliorare tanto in salita, per resistere anche nelle gare più impegnative (photors.it)
Ursella dovrà migliorare tanto in salita, per resistere anche nelle gare più impegnative (photors.it)
Il suo profilo è quello di un velocista puro, figura che sta scomparendo in questo ciclismo?

Non penso. Deve migliorare nelle gare ondulate o nelle tappe difficili. Ci sarà da fare un bel lavoro di resistenza per superare certe difficoltà altimetriche. Lo spunto veloce non lo perde. Secondo me poi nel nostro team si troverà bene. 

Perché?

Non abbiamo uno scalatore puro, ma tanti passisti o passisti-scalatori. Penso riusciremo a impostare un treno di tutto rispetto per Ursella, cosa che gli agevolerà parecchi aspetti della corsa, non ultimo le volate. La Padovani non ha preso un velocista solo per far numero, ma perché ci crede e vuole dargli il giusto supporto. 

Le qualità che il friulano dovrà allenare saranno resistenza e fondo
Le qualità che il friulano dovrà allenare saranno resistenza e fondo
Nelle gare piatte ha fatto vedere di sapersi muovere.

Come squadra faremo la doppia attività, quindi in gare come la Vicenza-Bionde, Popolarissima o gare a tappe con volate nel mezzo faremo il lavoro per lui. Certo che poi tocca a lui diventare più resistente nelle frazioni di montagna, non si può ritirare alla prima tappa dura. 

E come si migliora questo aspetto?

Abituandosi a correre e facendo fatica. Deve arrivare ad avere il giusto ritmo nelle salite lunghe o medio-lunghe. Gestire lo sforzo è importante, ma deve farlo con l’ottica di resistere o comunque di non perdere troppo le ruote. Migliorare nei percorsi mossi è fondamentale poi per le corse a tappe, perché il velocista nelle giornate difficili deve salvarsi, ma anche riuscire a smaltire in fretta lo sforzo, altrimenti il giorno dopo la volata non la fai comunque. 

Ursella avrà al suo fianco compagni di squadra pronti a scortarlo nelle volate (photors.it)
Ursella avrà al suo fianco compagni di squadra pronti a scortarlo nelle volate (photors.it)
Anche perché se si guarda al professionismo non esistono più le tappe piatte. 

Esattamente, ma anche tra gli under 23 scarseggiano. Al Giro Next Gen non può arrivare e ritirarsi alla prima salita. Per fare questo sarà importante allenare il fondo e la resistenza. Non è l’unico velocista con un fisico imponente, se si guarda ai professionisti mi vengono in mente Groenewegen e Milan. Giusto per fare un esempio. 

C’è il rischio di snaturarlo?

Non parlerei in questi termini. C’è da lavorare. Deve arrivare a pedalare in salita in una zona di fatica in cui accumula meno acido lattico possibile e poi deve riuscire a smaltirlo. Non deve restare con i migliori. Anche io, che ero un velocista che teneva in salita, comunque facevo gruppetto. La cosa fondamentale è riuscire a gestire lo sforzo al meglio senza andare alla deriva. Ursella in volata è forte, quelle qualità non si perdono. Dovrà curare maggiormente il resto.