Nel mondo degli allievi non c’è solo Magagnotti

04.12.2023
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Che stagione è stata quella degli allievi? Qual è lo stato di salute dei più giovani italiani in bici, alle porte della categoria juniores e di un vero salto di qualità nella gestione stessa dell’attività? Trattare l’argomento è sempre delicato. Rischiamo di scivolare nella spasmodica ricerca del risultato a tutti i costi, elevando l’aspetto agonistico oltre il dovuto visto che parliamo ancora di ragazzini. A parte il fatto che l’attività a quel livello deve mantenere ancora un aspetto ludico, c’è da mettere in conto che siamo di fronte a fisici completamente in costruzione. Quindi quel che vale oggi a 15 anni potrà essere completamente stravolto anche solo due-tre anni dopo.

E’ anche vero però che uno sguardo d’insieme si può dare, ma lo facciamo in maniera diversa rispetto ai vari procuratori. Essi ormai guardano verso gli allievi con attenzione sempre crescente, alla ricerca di talenti prematuri. La stagione ha già messo in grande evidenza Alessio Magagnotti: tutti ne hanno parlato (anche noi…) viste le sue imprese in Italia con la conquista della Coppa d’Oro (foto di apertura) in mezzo a oltre 10 affermazioni in totale, ma anche all’estero con la piazza d’onore agli Eyof.

Dietro il talentuoso trentino c’è comunque un movimento davvero valido. Abbiamo analizzato tutti gli ordini d’arrivo della stagione, notando che ci sono ben 523 corridori che hanno centrato almeno una top 10. Un numero enorme, anche abbastanza sparso geograficamente. Fra loro in 15 si sono ripetuti almeno 20 volte, ben 114 ne hanno ottenute almeno 10. Confrontando questo numero con il totale, ci accorgiamo che siamo di fronte a un movimento dove c’è indubbiamente qualità. Bisognerà solamente saper lavorare di cesello negli anni a venire, soprattutto per mantenere alta la passione, la voglia di cimentarsi nel ciclismo su strada e non solo.

Edoardo Augusto Caresia, laureatosi quest’anno campione italiano allievi (foto Italiaciclismo)
Edoardo Augusto Caresia, laureatosi quest’anno campione italiano allievi (foto Italiaciclismo)

Tutti amanti della multidisciplina

Questo è un aspetto importante. Molti di quelli che hanno brillato durante la stagione su strada, li abbiamo già ritrovati nel cross, a battagliare al Giro d’Italia e non solo. Giacomo Serangeli, compagno di squadra alla DP66 di quello Stefano Viezzi che sta riportando in auge il ciclocross italiano all’estero, lo ha degnamente sostituito sul trono rosa, ma fa parte anche di quella ristretta elite con oltre 20 piazzamenti. Lo stesso dicasi per Mattia Agostinacchio, Mattia Proietti Gagliardoni, Francesco Baruzzi. Tutti ragazzi passati di categoria e che vogliono dimostrare nel 2024 di essere in grado di continuare a crescere.

La multidisciplina per questi ragazzi è un principio fondamentale. Lo stesso Viezzi nelle sue interviste ha spesso detto di non voler essere chiamato a scegliere. Più che i ragazzi, saranno forse i dirigenti dei club a doversi adeguare alla nuova cultura e questo sarebbe un bene.

Dopo tanti buoni risultati su strada, Giacomo Serangeli sta emergendo anche da junior nel ciclocross (foto Billiani)
Dopo tanti buoni risultati su strada, Giacomo Serangeli sta emergendo anche da junior nel ciclocross (foto Billiani)

I problemi del Sud Italia

Guardando alla stagione, ci sono anche altri spunti che meritano una riflessione. Parlavamo prima della diffusione geografica, pressoché totale ma è anche vero che continua ad esserci una sproporzione nell’attività fra Nord e Sud. La situazione nel Meridione merita una riflessione: in regioni come Sicilia e Sardegna il calendario è piuttosto ricco. Forse anche oltre le effettive possibilità del movimento regionale, tanto è vero che non di rado capitano gare con meno di 10 arrivati. In altre regioni (Calabria e Basilicata in particolare, ma stupisce anche la Puglia che pure nelle categorie maggiori è più presente) l’attività è davvero carente. Ci sono pochissime occasioni di confronto e questo penalizza la passione di chi vuol crederci davvero in quest’attività.

Un altro aspetto da considerare è quello degli spostamenti, con ragazzini e società del Sud che si spostano spesso verso le regioni centrali e oltre. Possiamo solo immaginare quanto ciò costi in termini economici e di tempo (parliamo sempre di ragazzi fortemente impegnati negli studi). Un esempio balzato agli occhi è quello di Michele Pascarella, ragazzino campano del Team Cesaro. Lo abbiamo visto comparire negli ordini d’arrivo un po’ in tutta Italia, con qualche vittoria a corollario. A parte il talento, non si può negare che ci sia tanta voglia di emergere, pur venendo da una regione che non ha una tradizione così forte e recente.

Michele Pascarella vittorioso al GP Fabbi di Imola. Il campano ha girato tutta Italia per correre (foto Italiaciclismo)
Michele Pascarella vittorioso al GP Fabbi di Imola. Il campano ha girato tutta Italia per correre (foto Italiaciclismo)

Una spalla per Magagnotti

Un altro nome che ricorre negli ordini d’arrivo degli allievi è quello di Melsan Idrizi, corridore che alla cittadinanza italiana unisce quella macedone e che ha militato nel CC Forti e Veloci risultando una splendida spalla per Magagnotti, che seguirà nel 2024 nel primo anno da junior al Team Autozai Petrucci Contri.

Loro, ma non solo loro. Tanti sono infatti i ragazzi che hanno collezionato molteplici vittorie, solo il tempo dirà se riusciranno a confermarsi, ma le stesse probabilità le hanno anche coloro che sono comparsi sporadicamente negli ordini di arrivo. Tutto dipende dalla crescita fisica e dalla passione.

Sara Tola, ragazzina sarda che ha spesso messo in fila i suoi coetanei (foto Nuova Sardegna)
Sara Tola, ragazzina sarda che ha spesso messo in fila i suoi coetanei (foto Nuova Sardegna)

Un nome da tenere a mente c’è…

Un nome però in conclusione vogliamo farlo, perché il fatto che una ragazzina si piazzi più volte in mezzo ai maschi è degno di menzione. Anche perché Sara Tola, la ciclista in questione viene dalla Sardegna, è una realtà in evoluzione. Il suo nome, per le capacità mostrate in un contesto così particolare, merita di essere annotato sul nostro taccuino.