La Maurienne conferma: Piganzoli è uno scalatore…

11.08.2022
4 min
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Non è una corsa come le altre. L’hanno inventata quest’anno ed è forse una delle future grandi corse d’un giorno per scalatori puri. E’ la Maurienne Classic, che ha riservato agli iscritti un percorso di 138 chilometri per ben 4.441 metri di dislivello con quattro colli da superare. L’altimetria terribile ha tenuto lontani molti corridori e molte squadre, non però la Fundacion Contador che ha portato 6 uomini tra cui Davide Piganzoli. Lui non si è spaventato, anzi…

La convocazione per la corsa francese gli è piovuta addosso un po’ inaspettatamente: «Ero appena sceso dall’altura, quindi non pensavo di andare così forte, non sapevo come avrebbe reagito il mio fisico. Invece mi sono ritrovato ad affrontare una vera gara a eliminazione, nella quale la squadra non aveva alcun peso. Ognuno doveva correre per se stesso. Alla fine, su 95 partenti, si sono classificati in 18…».

Piganzoli caldo
La gara è stata contraddistinta dal gran caldo: solo in 18 sono arrivati al traguardo (foto Zoe Soullard)
Piganzoli caldo
La gara è stata contraddistinta dal gran caldo: solo in 18 sono arrivati al traguardo (foto Zoe Soullard)
Com’era il tracciato?

Durissimo, neanche un metro di pianura, un continuo saliscendi anche con alcuni tratti di sterrato adatti più alle gravel che alle nostre bici. Oltretutto sono partiti subito a tutta. Dopo la seconda salita, davanti siamo rimasti una trentina, poi è iniziata la vera selezione.

Il percorso ti ha sorpreso?

Un po’ lo conoscevamo e abbiamo affrontato questa gara anche perché sappiamo che parzialmente sarà toccato dal prossimo Tour de l’Avenir. Una cosa che ho notato è che da quelle parti il ciclismo è quasi una religione, le strade sono sempre piene di scritte.

Piganzoli Maurienne 2022
Piganzoli, unico italiano in gara, si è sobbarcato tutto l’inseguimento sulla salita finale (Foto Zoe Soullard)
Piganzoli Maurienne 2022
Piganzoli, unico italiano in gara, si è sobbarcato tutto l’inseguimento sulla salita finale (Foto Zoe Soullard)
Quanto ha influito il caldo?

Molto, perché non c’era un attimo di ombra e con le temperature così alte abbiamo dovuto costantemente idratarci. La squadra aveva previsto molti punti di appoggio considerando la giornata molto calda. Sicuramente il tempo ha condizionato molto la gara.

Raccontaci come si è sviluppata…

Come detto, siamo arrivati alla terza salita, la più lunga con i suoi 14,6 chilometri e la selezione è iniziata. Si è sviluppata una fuga ed è rimasto davanti Jenner del Team Bridgelane. Ci siamo impegnati per riprenderlo e nell’ultima salita, la più dura con i suoi 10 chilometri per una pendenza media dell’8,5 per cento ma punte al 15, soprattutto nell’ultimo chilometro, è partito il suo compagno Dinham. Io ero distratto proprio per idratarmi e ho perso la sua ruota. Tiravo sempre io, Jenner faceva gioco di squadra. Alla fine ha vinto per mezzo minuto (nella foto in apertura di Freddy Guerin/DirectVelo l’arrivo del lombardo, ndr).

Maurienne Podio 2022
Il podio finale con Matthew Dirham (AUS) primo con Piganzoli a 31″ e il connazionale Sam Jenner a 1’21”
Maurienne Podio 2022
Il podio finale con Matthew Dirham (AUS) primo con Piganzoli a 31″ e il connazionale Sam Jenner a 1’21”
Un secondo posto che ti ha lasciato l’amaro in bocca o ti ha soddisfatto?

Sono rimasto contento, considerando che non credevo di avere già una gamba così brillante appena sceso dall’altura. E’ stata un’esperienza molto utile che mi ha detto molto anche su me stesso.

Sei giunto secondo in una corsa per scalatori puri. E’ vero che sei campione nazionale a cronometro, ma puoi definirti uno scalatore come tua caratteristica principale?

Io mi ci sento. Se non proprio “puro”, sono comunque convinto che la salita sia il mio terreno principale. Il fatto di aver vinto a cronometro è qualcosa che integra questa caratteristica e mi fa davvero pensare che le corse a tappe possano essere il mio terreno preferenziale per il futuro. Ho anche un buon recupero, tanto è vero che fatico soprattutto nelle prime giornate di gara, poi vado sempre meglio. Anche all’ultimo Val d’Aosta è stato così, appena ho ritrovato brillantezza non mi sono nascosto.

Tricolore a cronometro e molto forte in salita, Davide guarda con fiducia a un futuro nelle corse a tappe
Tricolore a cronometro e molto forte in salita, Davide guarda con fiducia a un futuro nelle corse a tappe
Che cosa ti aspetta adesso?

L’appuntamento principale della stagione, il Tour de l’Avenir. So che Amadori intende costruire la squadra su me e Frigo, poi sarà la strada a stabilire le gerarchie, io comunque devo farmi trovare pronto, anche perché in queste settimane si gioca molto del mio futuro.

Anche a livello contrattuale?

Sì, diversi team si sono interessati, dopo la trasferta francese prenderemo una decisione in base alle offerte e alle possibilità per il mio futuro. Ora devo pensare solo a pedalare e a pedalare forte…