Ineos si allarga in America. Ma non vuole fermarsi lì…

25.02.2025
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Uno sguardo verso l’Europa, con l’accordo stretto con la Continental tedesca Lotto Kern-Haus PSD Bank che accoglie gli under 23, un altro oltreAtlantico, cooptando la Hot Tubes Develpment Cycling che da quest’anno diventa il vivaio juniores della Ineos Grenadiers. La strada per tornare ai livelli del passato, per il team britannico, passa per una completa ristrutturazione della sua filiera guardando all’estero. Toccherà a Dario Cioni e Simon Watts tenere le fila della struttura e i collegamenti con il team a stelle e strisce, che ha nell’effervescente Toby Stanton il suo presidente e fondatore.

La squadra a stelle e strisce si è allenata a lungo in Arizona. Sarà in Europa in primavera
La squadra a stelle e strisce si è allenata a lungo in Arizona. Sarà in Europa in primavera

Rintracciato durante il ritiro prestagionale al caldo dell’Arizona, Stanton accoglie con entusiasmo l’idea di raccontare la sua creatura organizzativa e presentarsi così al pubblico di appassionati del Vecchio Continente: «Ho fondato questa squadra nel 1992. La storia è abbastanza curiosa: io avevo corso un po’ da junior, poi però avevo smesso, ma alcuni ragazzi del posto mi hanno chiesto di portarli a una gara perché avevo un furgone. Essendo piuttosto bravi, li ho portati ai campionati nazionali quell’anno e abbiamo vinto. Ma ciò significava che l’anno dopo sarei dovuto tornare perché eravamo campioni nazionali in carica, così è iniziato tutto».

Come siete andati avanti?

Uno dei miei vecchi corridori, Ian Boswell, era approdato alla Sky. Ebbe una bella carriera. Quindi avevo una specie di legame lì. Avevo un mio amico che lavorava alla Sky, Robbie Ketchel. Viveva non molto lontano da me, quindi gli ho parlato di un corridore che avevo, Magnus Sheffield che poi sapete bene chi è diventato.

Toby Stanton, fondatore del team americano con i suoi ragazzi
Toby Stanton, fondatore del team americano con i suoi ragazzi
Secondo te questo matrimonio con la Ineos sarà utile per l’affermazione dei corridori statunitensi?

Sì, ma la strada per la loro evoluzione c’è già, pochi considerano che ora ci sono più americani nel tour mondiale di quanti ce ne siano mai stati. Una volta avevamo Lemond e pochi altri, poi Hampsten e Phinney, poi la generazione di Armstrong, ma non c’era un livello medio come ora. Non c’era finora un sistema di scouting o di sviluppo, quindi non c’era un modo davvero buono per tutte queste squadre europee di riconoscere chi erano i buoni americani. Per un europeo è diverso, già a 15 anni un corridore ha gli occhi addosso di procuratori e team di alto livello. La nostra attività è un po’ nascosta, puoi trovare qualcosa su Procyclingstats ma in realtà non vanno neanche a cercarla.

Magnus Sheffield, forse il maggior talento espresso negli ultimi anni
Magnus Sheffield, forse il maggior talento espresso negli ultimi anni
Da dove nasce però l’accordo con il team britannico?

Penso che Ineos fosse interessata a noi perché siamo una delle due sole squadre in America che gareggiano fuori dal continente. Andiamo in Europa e ci gareggiamo regolarmente. Solo così puoi farti un’idea di quanto sono bravi questi ragazzi. Sanno che il percorso per arrivare al contratto da pro’ significa che devono correre in Europa da juniores e a meno che non riescano a entrare nella squadra nazionale degli Usa, ci sono pochissime opzioni per entrare in una squadra di livello. Diciamo che si fidano del modo in cui sviluppo gli atleti e sviluppo le persone. Io non guardo solo al ciclista, ma all’uomo in formazione. Quindi quando AJ August era al primo anno da junior, Cioni è venuto da me, ha trascorso qualche giorno con la squadra e ha avuto modo di conoscere me e gli atleti. I due che stava osservando ora sono alla Ineos.

Andrew J August è l’ultimo talento espresso dal vivaio della Hot Tubes. Oggi è al 2° anno alla Ineos
Andrew J August è l’ultimo talento espresso dal vivaio della Hot Tubes. Oggi è al 2° anno alla Ineos
Che cosa è successo quando si è saputo del vostro accordo?

Mi sono arrivate tantissime richieste soprattutto dalla Gran Bretagna. Abbiamo addirittura avuto messaggi di protesta perché non eravamo un team britannico, ma noi siamo un pezzo del programma di sviluppo Ineos, la geografia non conta. Credo che in definitiva il loro obiettivo sarebbe avere un partner di sviluppo in vari Paesi, compresa l’Italia. Avere molte partnership con buoni programmi in modo che possano vedere il talento ovunque.

Qual è la situazione del ciclismo statunitense e perché dopo il boom d’inizio secolo c’è stato un calo di attenzione?

Questa è una bella domanda. Non è un problema di atleti come ho già detto, ma di gare, di calendario. E’ davvero costoso fare una gara in America perché la polizia ha costi alti ed è difficile chiudere le strade. L’America aveva un sacco di gare locali e regionali, ma non competevano con le grandi gare. Il Tour della California, dello Utah, del Colorado, quando sono arrivate queste grandi gare hanno in un certo senso eliminato le più piccole. E’ semplicemente più difficile organizzare gare in America di quanto non fosse prima. Molti quindi si dirottano verso la mtb, più agevole da gestire e con numeri molto maggiori.

Artem Shmidt ha iniziato la sua carriera alla Hot Tubes venendo poi presto in Europa. Anche lui è alla Ineos
Artem Shmidt ha iniziato la sua carriera alla Hot Tubes venendo poi presto in Europa. Anche lui è alla Ineos
I campioni attuali del ciclismo mondiale, da Pogacar a Evenepoel, quanto sono conosciuti negli Usa?

Molto. Ogni junior, ogni master, ogni corridore li conosce. Abbiamo accesso a ogni gara online, possiamo guardare ogni gara e penso che il numero di spettatori in America sia molto, molto alto. Ogni corridore americano sa che aspetto ha Remco, sa che aspetto ha Tadej. La Strade Bianche ad esempio ha un’audience altissima. Senza parlare di Giro, Tour, Vuelta.

Verrete in Europa e per quali corse in particolare?

Sì, credo che abbiamo programmato 3 o 4 viaggi in Europa. Non so se saremo in Italia. So che saremo in Belgio, Francia, Germania e Spagna.

Enzo Edmonds ha solo 17 anni, ma Stanton è sicuro che farà una grande carriera visti i valori che esprime
Enzo Edmonds ha solo 17 anni, ma Stanton è sicuro che farà una grande carriera visti i valori che esprime
Attualmente chi sono i corridori più forti nel vostro team?

Ho un team forte nel complesso, ma non ho, almeno al momento, un ragazzo, un corridore dominante come un AJ August o un Magnus Sheffield. E’ davvero difficile dirlo con gli juniores perché crescono molto in fretta. Un ragazzo che l’anno scorso era solo in mezzo al gruppo, se matura fisicamente, all’improvviso potrebbe essere un atleta fenomenale. Ad esempio ci sono i due figli di David Zabriskie, che ha corso fino al 2013. Fisicamente sono promettenti, ma finché non li mettiamo in gara con altri atleti davvero bravi, è davvero difficile dire che valore hanno. Oppure c’è Edmonds che si è messo in luce nel 2024 anche in Europa. Ora ci sono 15 ragazzi, le dinamiche delle gare stanno cambiando molto, molto velocemente. Ma finché non li metti in gara, non lo sai mai.