#inEmiliaRomagna diventa continental. Giusto adeguarsi

30.09.2022
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Continua il lento, ma inesorabile cambiamento del ciclismo dilettantistico italiano. Il prossimo anno avremo una nuova squadra continental: la #inEmiliaRomagna. Salirebbe così a 14 il numero delle squadre italiane appartenenti a questa categoria, ammesso che il Team Corratec non diventi professional.

Michele Coppolillo, il direttore sportivo di riferimento, è ancora molto concentrato su questa stagione. Anche se è quasi finita, le gare non mancano, ma ha già buttato un occhio al 2023. 

Coppolillo (classe 1967), ex professionista, dirige i ragazzi della #inEmiliaRomagna
Coppolillo (classe 1967), ex professionista, dirige i ragazzi della #inEmiliaRomagna

Un passo alla volta

Un occhio al grande anno. E a quel che succederà.

«Succede – dice Coppolillo – che il ciclismo dilettantistico va nell’ottica delle continental e anche noi ci adeguiamo. L’idea è quella di avere una squadra più strutturata. Sin da quando siamo nati siamo sempre cresciuti facendo un passo alla volta. E speriamo vada bene anche questo.

«Noi della #inEmiliaRomagna siamo partiti quattro anni fa e dopo quattro stagioni di permanenza nella categoria under 23 vogliamo provare a crescere, a darci un tocco d’internazionalità e in questo c’è anche la spinta di Davide Cassani».

Cassani è sempre stato un promoter sia della regione Emilia Romagna che del team stesso. E le due cose sono strettamente legate fra loro. Il nome della squadra già la dice lunga. E ci sta che in questo percorso, ancora giovane, ci sia stato anche il suo impulso. Inoltre sappiamo che Davide ragiona in grande e visto che il suo progetto di una WorldTour non si è realizzato, magari ci arriverà per gradi con questa squadra. Ma queste sono, per ora, solo delle congetture.

Davide Dapporto ha vestito la maglia azzurra all’Avenir. Una buona stagione l’hanno fatta anche Montefori e Ansaloni
Davide Dapporto ha vestito la maglia azzurra all’Avenir. Una buona stagione l’hanno fatta anche Montefori e Ansaloni

Il giusto mix

Torniamo a Coppolillo e alla sua squadra. Avere una continental che faccia un certo tipo di attività è ormai qualcosa d’imprescindibile.

«Oggi – spiega Coppolillo – il ciclismo è più accelerato. A 19-20 vanno al Tour, a 21-22 vincono un grande Giro. Fare una continental è un salto intermedio: si è ancora dei dilettanti, ma con qualche esperienza più corposa all’estero e con le corse dei professionisti. Serve un giusto mix».

E sul discorso del mix, Coppolillo apre un capitolo interessante. Se si fa una continental bisogna poi onorarla con determinate corse. Deve aumentare la qualità dell’attività.

«Dobbiamo – spiega il diesse – fare un distinguo. C’è il dilettantismo vecchio stile, che deve esistere, perché il grosso della base viene da lì, non scordiamolo. Ma poi è anche giusto che se si decide di fare un salto di qualità, una continental, che alla fine è la “serie C” del professionismo, ci si debba confrontare con altre realtà. Quindi gare all’estero, gare con i pro’, cercare confronti a più alto livello».

Prossimo appuntamento per la #inEmiliaRomagna l’italiano della cronosquadre. La squadra di Coppolillo ha investito sulla crono
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Più qualità

Coppolillo parla di una squadra più strutturata, questo vale per gli atleti, ma anche per lo staff. Sono in arrivo un nuovo meccanico e un altro direttore sportivo e chiaramente anche qualche corridore più “robusto”.

«Come ho detto – riprende Michele – l’idea era di fare una squadra più forte. Avremo 10 o 12 atleti, non troppi, perché la nostra idea è di fare l’attività unica e non doppia, tanto più che vorremmo correre a più alto livello. Magari fare meno gare, ma di maggior qualità.

«Anche perché poi bisogna confrontarsi con la realtà». In questo caso realtà significa economia e, secondo Coppolillo, una stagione da continental costa più del doppio rispetto ad una stagione vissuta da U23.

«Posso dire che è così. Ad incidere oltre agli atleti, qualcuno sarà forte e di conseguenza costerà un po’ di più, saranno le trasferte all’estero. Muoversi inciderà molto: più mezzi, più viaggi, più personale… Un conto era fare le gare come abbiamo fatto fino ad ora in un raggio di 200-500 chilometri e un conto è parlare in termini di migliaia di chilometri».

Per adesso Coppolillo preferisce non fare nomi dei nuovi innesti. Vuole rispettare i tempi. Di certo non mancheranno ragazzi della regione Emilia Romagna e qualche altro giovane italiano di belle speranze.

In più c’è una stagione da concludere con la #inEmiliaRomagna ancora in veste U23. E il finale va onorato al meglio. Il primo obiettivo è il tricolore della cronosquadre di domani, poi ci sarà il Piccolo Lombardia e infine il Del Rosso.