Il nostro gioiello classe 2005: Simone Gualdi verso l’Avenir

30.07.2024
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Quando parli faccia a faccia con Simone Gualdi fai davvero fatica a pensare che sia un ragazzo del 2005. Ha una chiarezza di idee, un tono e uno sguardo da veterano. Il giovanissimo corridore della Wanty- ReUz, il devo team della Intermarché-Wanty, è uscito da un ottimo Giro della Valle d’Aosta e il commissario tecnico, Marino Amadori, che ci ha parlato di lui, lo ha giustamente inserito nella lista pronta a partire per la Francia, alla volta del Tour de l’Avenir.

La stagione di Simone Gualdi, la prima tra gli under 23, è stata piuttosto piena, nonostante la scuola. Sin qui ha inanellato 35 giorni di gara, tra cui quattro corse a  tappe. Una stagione che non lo ha visto vincere, ma in cui ha mostrato una grande costanza di rendimento e di apprendimento. Il nono posto finale al Giro della Valle d’Aosta, il cui livello era notevole, ne è la prova.

Controllo e capacità di muoversi in gruppo: un corridore si vede anche da queste situazioni
Controllo e capacità di muoversi in gruppo: un corridore si vede anche da queste situazioni

Simone tra i grandi 

«Una buona stagione direi – spiega Gualdi – Sono contento per il Giro della Valle d’Aosta perché era uno degli obiettivi di quest’anno. Sapevo che da questo periodo in poi sarei potuto andare sempre meglio perché ho finito la scuola e mi posso finalmente allenare bene. Ho fatto un periodo di altura dopo il Giro Next Gen. Sono andato a Livigno direttamente dopo la maturità. Da lì sono sceso e sono andato al Valle d’Aosta. E infatti i risultati si sono visti».

Prima del via della frazione finale di Cervinia, Gualdi era tranquillo. Non solo sperava di mantenere la sua posizione, ma anche di fare meglio. Poi visto anche il via caotico ha perso un po’ di terreno, ma ha difeso bene la top 10, giungendo terzo tra i ragazzi del primo anno nella generale.

Ad un certo punto era persino secondo nella classifica dei giovani, tanto da indossare la maglia bianca appartenente a quel fenomeno che risponde al nome di Jarno Widar. Insomma Torres, Widar, Gualdi: classe 2005 sugli scudi.  

«Se penso che il leader della classifica dei giovani è Widar – continua Gualdi – per me è stato un po’ come averla personalmente quella maglia bianca. Jarno, si è visto, è uno step superiore a tutti. Anche al Giro Next ha fatto davvero grandi numeri. Rivederlo in azione è stato incredibile».

Gualdi in salita con i migliori, tante volte ha preferito non rispondere agli scatti
Gualdi in salita con i migliori, tante volte ha preferito non rispondere agli scatti

Più consapevolezza

Non che mancasse a Gualdi, ma questo Valle d’Aosta certamente gli dà qualcosa in più.

«Sicuramente mi dà molta consapevolezza che posso fare bene anche in classifica generale. Sono migliorato parecchio anche sulle salite lunghe, cosa che mi mancava e cui ho supplito lavorando in quota. In questo Valle d’Aosta ho capito che posso dire la mia. Abbiamo incontrato davvero salite lunghe e dure e vedremo poi nel tempo come si evolverà questa caratteristica».

Ciò nonostante Gualdi non si sente uno scalatore puro: si sente più completo. «Soprattutto quando tirava Widar il ritmo in salita era davvero troppo elevato, anche per questo preferisco salire al mio passo e in questo caso limitare i danni piuttosto che cercare di tenere e poi esplodere. Comunque sono anche abbastanza veloce e me la cavo anche sul passo.

«Tra l’altro ogni tanto lavoro anche sulla bici da crono, anche se devo iniziare a lavorarci di più. Quello è e sarà uno step superiore che mi potrà dare un vantaggio nelle corse a tappe. Si è visto al Giro Next dove c’era la cronometro iniziale quanto sia importante questa disciplina».

Per Gualdi anche qualche apparizione tra i pro’, come Faun Ardeche e Laigueglia
Per Gualdi anche qualche apparizione tra i pro’, come Faun Ardeche e Laigueglia

Verso l’Avenir

Simone si è aggiunto al ritiro azzurro del Sestriere questa settimana. Un po’ di recupero e quindi l’arrivo in quota. Non scordiamo che è la prima volta che Gualdi fa la doppia altura in stagione. Lui dovrebbe essere certo di una maglia per l’Avenir.

«Sono contento di questa opportunità che mi dà Amadori – ha detto Gualdi – ho comunque dimostrato che sto bene. Al Valle d’Aosta si è corso in un certo modo, si partiva sempre a tutta. In una tappa siamo andati “a fiamma” per la prima ora e mezza finché non è partita la fuga, come nelle gare dei grandi.

«Sono certo che l’Avenir sarà una grandissima esperienza. Mi farò trovare  pronto e sarò sicuramente disponibile ad aiutare».