Giro del Belvedere: Glivar ruggisce, ma l’Italia si fa sentire

01.04.2024
5 min
Salva

VILLA DI VILLA – L’urlo di Gal Glivar rimbalza contro le nuvole basse e grigie che sovrastano l’arrivo del Giro del Belvedere (foto photors.it in apertura). Una volata potente, fatta con le ultime forze rimaste in corpo, con la strada che guarda un po’ all’insù e sfida le gambe a dare il massimo. Il corridore del UAE Team Emirates Gen Z batte un gruppetto ristretto di quindici atleti. All’interno del quale gli animi si mischiano, tra chi raccoglie più di quanto aspettato e chi, al contrario, ha da recriminare. 

«La corsa si è presentata dura fin da subito – racconta Glivarcon la pioggia e il freddo a far sentire ancora di più la fatica. L’asfalto bagnato ha indurito gli strappi di giornata, dove spesso mi trovavo con la ruota posteriore che slittava. Si è trattato di una gara a eliminazione, la selezione è arrivata con il passare dei chilometri. In volata ho dato tutto, non potevo fare altrimenti, è andata bene e porto a casa un bel risultato».

Glivar, al quarto anno under 23 è passato al UAE Team Emirates Gen Z a inizio stagione
Glivar, al quarto anno under 23 è passato al UAE Team Emirates Gen Z a inizio stagione

Corsa “pesante”

Glivar nell’arrivare al podio cammina con le gambe larghe, appesantite dalla corsa e dal meteo che ha bagnato le teste dei corridori per più di metà giornata. La maglia del team emiratino, sporca di fatica e pioggia, rimane una costante delle prime posizioni anche nelle gare U23. Un altro sloveno giovane, che va forte e vince. Anche se Glivar scherza un po’ con l’età.

«Sono all’ultimo anno della categoria under 23 – dice da sotto al palco delle premiazioni – quindi ho passato abbastanza tempo qui. Mi sento a mio agio, ho fatto tante esperienze che mi hanno permesso di crescere. Nel 2023 ho vinto due appuntamenti di Nations Cup con la maglia slovena, la mia crescita la considero graduale, ma a buon punto».

La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione solitaria di Kevin Pezzo Rosola
La fuga di giornata è stata caratterizzata dall’azione solitaria di Kevin Pezzo Rosola

Altro step verso i grandi

Glivar all’inizio del 2024 è passato al UAE Team Emirates Gen Z, il devo team della squadra che domina, insieme alla Visma Lease a Bike, il ranking UCI.

«Correre con questa maglia – ammette – è stato un grande salto in avanti per me. Tutti noi ragazzi abbiamo la sensazione di far parte del team WorldTour. Lo staff ci tratta come se fossimo dei professionisti e questo aiuta a trovare un miglior colpo di pedale e una migliore condizione. Ho avuto modo di correre qualche gara con i professionisti già da inizio anno, si tratta di una possibilità in più che il team ci dà e fa parte della nostra crescita e della maturazione. Il mio obiettivo, come quello di tutti gli altri ragazzi in questa squadra, è quello di provare a fare il salto tra i grandi nella prossima stagione».

Crescioli è in crescita in questo inizio 2024, merito della nuova avventura con la Technipes
Crescioli è in crescita in questo inizio 2024, merito della nuova avventura con la Technipes

Crescioli “opportunista”

Completano il podio Alessio Donati (Biesse Carrera) e Ludovico Crescioli (Techinipes #InEmiliaRomagna). Sono loro quelli che hanno da gioire più di tutti. Anche se, quando sei così vicino al successo, non ti accontenti mai di essere il primo dei battuti. 

«Avevo capito fin da subito – dichiara Crescioli – che le salite brevi e dure, con le strade strette, avrebbero messo in difficoltà tanti corridori. Si è deciso, insieme alla squadra, di correre nelle prime posizioni, per evitare intoppi e fatica in eccesso. Infatti siamo rimasti subito in 60, ho corso di rimessa, cercando di rimanere agganciato ai primi. Una volta scollinato l’ultimo GPM mi sono posizionato al meglio per giocarmi le mie carte in volata».

«Passare al team Technipes – continua – mi ha permesso di crescere fin da inizio anno. Sto bene, sono migliorato parecchio e ho fatto già un paio di corse con i professionisti: Laigueglia e Coppi e Bartali. Proprio quest’ultima mi ha dato una bella gamba in vista delle gare under. Oggi la prima è andata bene, domani ci sarà il Recioto, poi arriveranno Milano-Busseto e Piva. Dovrei tornare a correre con i pro’ al Giro di Abruzzo».

Stessa bandiera, morali diversi

Gli italiani nelle prime dieci posizioni sono addirittura sette. Giù dal podio rimangono tra gli altri: Pinarello, quarto e Romele, quinto. Il ragazzo dell’Astana Qazaqstan Development è quello con il volto più scuro, sul Giro del Belvedere aveva messo una “X” grande…

«Ho visto poca collaborazione in gruppo – recrimina Romele – nei giri intermedi, quelli con lo strappo di Pian della Vigna. Il ritmo non era sostenuto, così ho voluto mettere i miei compagni davanti per alzare i giri e restare nelle posizioni importanti. Ho perso Reibsch, che avrebbe potuto fare un grande lavoro di ulteriore controllo. La gara da quel momento è un po’ impazzita ed è stato difficile gestirla. Ho notato che avevamo contro gran parte delle squadre in gara, ma ci sta, fa parte del gioco. Peccato, porto a casa un quinto posto che mi gratifica, ho provato a fare la corsa e di questo devo essere felice. Non rimpiango nulla, ho comunque fatto una prestazione da protagonista».