CPS Professional Team: ottimo 2023 e spunta l’idea continental

07.11.2023
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Terzo nella classifica a squadre degli juniores, il CPS Professional Team è stato un interessante esperimento di squadra multipla che ha unito tre gruppi: quello ligure, quello campano e quello toscano. Clemente Cavaliere ne è il team manager. 

I numeri dicono: 26 vittorie, 80 top 5. Con Cavaliere tracciamo il bilancio: quello che ha funzionato, quello che ha funzionato meno e cosa bolle in pentola per il 2024.

Clemente Cavaliere con con Matthias Schwarzbacher
Clemente Cavaliere con con Matthias Schwarzbacher
Clemente, che stagione è stata?

I numeri sono stati sicuramente positivi. Abbiamo fatto quel che avevamo programmato per questa stagione “diversa”, chiamiamola così. Abbiamo fatto delle esperienze all’estero e ne sono soddisfatto. Qualcosa di più avremmo potuto fare se i ragazzi ci avessero ascoltato fino alla fine. Saremmo potuti arrivare a 35 vittorie.

Cosa significa “se i ragazzi ci avessero ascoltato fino alla fine”?

Fattori esterni. Matthias Schwarzbacher, per esempio, ad un certo punto è stato avvicinato da un procuratore, il quale gli ha dettato il calendario che doveva fare. La cosa assurda è che poi è “rimasto a piedi”. Ho provato ad aiutarlo, ma siamo pur sempre a novembre e non è facile trovare squadra adesso.

Dicevamo un 2023 diverso per il CPS Professional Team con la fusione di tre ceppi. Che esperienza è stata?

Nel complesso direi positiva. Abbiamo fatto questo esperimento di unire un team toscano, uno ligure e uno campano coi colori CPS. Fino a luglio le cose hanno funzionato bene, ma poi ci sono stati quei fattori esterni e il giocattolo si è rotto. Parlo di genitori che si sono messi nel mezzo, procuratori, gli impegni con la nazionale… In certe occasioni è stato un po’ complicato avere i ragazzi per allestire una squadra da schierare. Ma ritengo di essere stato bravo a mantenere dei buoni rapporti con tutti e di concludere la stagione.

CPS Professional Team a Villemur sur Tarn, nel Sud della Francia: l’avventura è iniziata da qui, con una vittoria e due podi in altrettanti giorni
CPS Professional Team a Villemur sur Tarn, nel Sud della Francia: l’avventura è iniziata da qui, con una vittoria e due podi in altrettanti giorni
E per il 2024 cosa bolle in pentola?

Si va avanti con il Cps Professional Team, ma senza plurima. Ci sarà un’unica affiliazione in Campania. Abbiamo inglobato il gruppo Regia Congressi Seiecom Valdarno di Leonardo Gigli, con i direttori sportivi Francesco Sarri e Fabio Frontani. Pino Toni sarà ancora il nostro preparatore e ci affiancherà negli eventi internazionali.

Quanti ragazzi avrete?

Ne avremo 14, otto di primo anno e sei di secondo. Tra di loro anche due ucraini e un ragazzo canadese. E’ arrivato a noi tramite mie conoscenze. Doveva finire al Cannibal Team, ma lui ha origini italiane, e infatti parla bene la nostra lingua, e aveva piacere di venire in Italia. Per il resto materiali nuovi, bici sempre Colnago… le stesse della UAE Emirates.

Finn vince sul Ghisallo, per la gioia e l’orgoglio di Cavaliere (foto Emanuele Piazza)
Finn vince sul Ghisallo, per la gioia e l’orgoglio di Cavaliere (foto Emanuele Piazza)
Clemente, sappiamo quanto tu sia appassionato della “tua creatura”, il CPS appunto: c’è qualche vittoria in particolare che hai sentito dentro?

Devo essere sincero e dico di no. Non l’ho sentita del tutto mia, ma non lo dico in tono polemico, semplicemente perché gli altri anni ogni cosa passava da me, la tessevo io. Quest’anno c’era un progetto diverso, con più persone. Perciò non ho avuto le stesse sensazioni di quando magari ai tempi di Verre vincevamo 5-6 corse… Però, aggiungo anche, che sono stato particolarmente orgoglioso dei successi di Sestriere e Ghisallo (entrambi a firma di Lorenzo Finn, ndr).

Ci può stare, era una cosa più intima…

E’ così… Sono soddisfatto anche delle esperienze all’estero e di come abbia gestito certe momenti difficili. Il prossimo anno saremo una squadra campana, ma senza un corridore della Campania e questo mi dispiace. Anche per questo sto pensando, anzi mi sto già muovendo, per provare a fare una continental per il 2025. Il rischio è di avere una squadra con un buon budget, ma senza corridori, perché poi al Sud non vogliono venirci a correre. E la continental che ho in mente io, non è una continental di nome. Sarà una squadra che corre all’estero, che fa attività internazionale…