Ecco una nuova continental nel panorama internazionale e dei giovani in particolare: l’Astana Qazaqstan Development Team. Un team che vuole essere a tutti gli effetti una protuberanza della WorldTour, come per la Jumbo-Visma o le squadre francesi.
Ne parliamo con Giuseppe Martinelli. Il “Martino” nazionale da anni predica l’importanza di lavorare coi giovani, di avere un diretto bacino cui attingere e ancora di più poter lavorare.
“Martino”, come nasce l’idea della continental?
Un’idea voluta da Vinokourov più che da me. Tutto il mondo sa quanto mi piaccia lavorare coi giovani, ma questa idea Vino ce l’aveva già nel 2020. Poi è successo tutto quel che è successo con il suo “allontanamento” dalla dirigenza e il successivo ritorno. E questa estate appena si è sbloccato tutto, da metà agosto è partito il progetto.
Un progetto fortemente voluto dunque…
Vogliamo che acquisisca un livello internazionale, ma per questo bisogna “partire lunghi”. Ci sono squadre che hanno il team development da anni. Noi abbiamo perso molto tempo. Partire ad agosto non è stato facile. Così come non è stato facile trovare dei corridori competitivi. Anche se la nostra idea non è tanto quella di prendere gente già pronta, ma di farla crescere. Bisogna ritrovarselo dentro casa il talento, non andarlo a scoprire.
Chiaro, l’idea è quella di formare il corridore
Esatto. Se lo prendi da altri non dico che sbagli, ma di sicuro è diverso. Non te lo sei formato tu.
Quindi Astana Qazaqstan e Astana Qazaqstan Development Team lavoreranno a braccetto?
Sì, sì. Loro avranno gli stessi preparatori, gli stessi medici, mezzi e personale della WorldTour… Sarà un continuum della prima squadra. Solo i diesse saranno diversi e neanche del tutto.
Cioè?
Lì seguirà Serguei Yakovlev e Alexandr Shushemoin, ma un occhio ce lo butteremo anche noi.
Avete preso Manzoni e Maini: loro seguiranno la continental?
Saranno con la WorldTour ma saranno un po’ più vicini alla continental, ma come tutti del resto… A parte “Martino” che è vecchio e resta solo sulla WorldTour! Scherzi a parte se fossimo partiti un po’ prima magari saremmo riusciti a fare un qualcosa di più, ma a Vino interessava molto e siamo andati avanti lo stesso.
Garofoli passerà all’Astana Development dalla Dsm Development La continental nascerà dalle ceneri della Vino Astana Motors (qui all’ultimo Gp Liberazione)
Ci sarà uno “scambio” di atleti, nel senso che i ragazzi più in forma e meritevoli potranno correre con la WorldTour?
Certo! Ed è quello che fanno anche gli altri team. L’esempio maggiore che mi viene in mente è la Jumbo con Vingegaard alla Coppi e Bartali. Un qualcosa che mi è piaciuto molto.
Avete una base logistica, una struttura “tuttofare” stile Groupama-Fdj?
Astana ha la sua base logistica a Nizza ed è lì che staranno i ragazzi.
Quanti corridori ci saranno?
Undici. Come sapete essendo Astana un team kazako la maggior parte dei ragazzi, cinque, sarà di questa nazionalità. Tra gli altri ci saranno anche due colombiani, uno dei quali è il fratello di Miguel Angel Lopez, un austriaco, un francese e un italiano, Gianmarco Garofoli. Ragazzo nel quale credo molto e sul quale voglio lavorare proprio perché è per certi aspetti acerbo. E si ha il tempo appunto di lavorarci su.
Li vedremo già nei ritiri?
In quello di dicembre non credo. Almeno non tutti. Chi arriva da lontano può stare bene a casa, ancora. Ma in quello di gennaio sicuramente sì. Lavoreranno con i grandi.
Se fra un anno dovessimo rifare questa intervista saresti contento se…?
Se saremo riusciti a lavorare bene con i ragazzi. Se saremmo riusciti a renderli pronti per il WorldTour. In tanti vengono catapultati di qua come talenti arrivati. E invece non è così. La nostra continental vuole essere una scuola.