Il sorriso di Johannes Staune-Mittet si allarga sul suo viso fino a diventare contagioso, i suoi compagni che arrivano al traguardo dopo di lui si fermano e lo abbracciano. Il norvegese del team Development della Jumbo-Visma ha vinto in solitaria l’84° Giro del Belvedere davanti a De Pretto ed al compagno Van Belle. In una giornata di Pasquetta calda, ma con un vento leggero che rende la temperatura sopportabile. I prati, tra questi vigneti ancora spogli, sono punteggiati dal giallo e dal bianco dei fiori ed il pubblico si è assiepato caloroso lungo le strade.
In blocco per vincere
I “calabroni” pungono, il finale di corsa è sempre stato in mano loro, prima hanno anticipato con Loe Van Belle, quando i chilometri al traguardo erano ancora tanti. Una volta che la corsa si è riunita hanno giocato sulla superiorità numerica non facendosi mai scivolare la corsa di mano.
«Era quello che volevamo fare – dice Staune-Mittet mentre viene tirato da una parte all’altra per foto e interviste – la corsa ci piace farla dura, difficile ed ovviamente ci siamo dati tanto da fare sulle salite. Loe (Van Belle, ndr) ha anticipato andando in fuga quando mancava ancora molto all’arrivo. Nel finale lo abbiamo ripreso e ci siamo ritrovati in tre su cinque nel gruppetto di testa. Non potevamo fare errori – dice con un sorriso che non si è mai spento – io ho provato ad anticipare nel tratto finale di pianura e sono arrivato da solo».
De Pretto beffato
Alle spalle di Staune-Mittet si è piazzato Davide De Pretto, che regala un altro podio di spessore alla Zalf Euromobil Desirée Fior. Il corridore classe 2002 si è trovato stretto nella morsa vorace dei Jumbo-Visma e non ha potuto far altro che subire il loro ritmo.
«Sono uno squadrone – racconta prima del podio, con un velo di rammarico, De Pretto – loro erano in tre davanti e non potevo fare più di tanto. Ho provato nell’ultima ascesa a Montaner a fare il forcing per tornare sotto alla fuga che era un minuto davanti a noi. Ci siamo riportati sotto, ma nei cinque c’erano tre della Jumbo. Ho pensato subito che fosse difficile, soprattutto quando poi ho provato ad allungare in prima persona e mi sono trovato insieme a Staune-Mittet e Van Belle.
«In discesa ho provato a girarmi per controllare la situazione ea alle mie spalle vedevo un altro gruppetto di tre. In pianura i Jumbo si sono messi a lavorare per evitare che da dietro rientrassero. Mi hanno attaccato con astuzia, mettendomi sempre in mezzo, ho provato a seguire tre attacchi ma poi non ne avevo più».
Un altro podio
Una gara che ha vissuto di tanti momenti differenti, la prima parte si è corsa con grande velocità. I corridori non si sono risparmiati nulla e la media nelle prime due ore era superiore ai 44 all’ora. Di pianura, in questa corsa ce n’è ben poca, e ciò non ha fatto altro che aumentare la fatica che i corridori hanno dovuto affrontare.
«Quest’anno – conclude De Pretto – il rinnovamento del percorso si è fatto sentire, la salita che è stata aggiunta ha portato ancora più fatica nelle gambe. Ogni anno il livello si alza e noi dobbiamo lavorare per non farci trovare impreparati».
Per Davide De Pretto si tratta dell’ennesimo piazzamento importante in questa stagione, manca ancora il bersaglio grosso però. Il terreno sul quale confrontarsi c’è, forte anche della convocazione con la nazionale under 23 per la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica prossima.
«Sono soddisfatto – spiega tuttavia con voce poco convinta – fino ad ora ho fatto solo podi, manca la vittoria che spero arrivi presto. Era da acciuffarla oggi ma sapevamo che sarebbe stata una gara difficile. Adesso vado a fare qualche massaggio, mi riposo per bene e domani al Recioto ci riproverò. Poi, settimana prossima, di sabato, con la nazionale di Amadori correrò la Liegi. Mentre domenica dovrei essere al via del San Vendemiano, saranno sette giorni davvero importanti».