Il passaggio di Alberto Bruttomesso al Cycling Team Friuli aveva dietro uno scopo più grande. Il corridore vicentino, infatti, come il suo nuovo compagno di squadra Buratti, è promesso sposo della Bahrain Victorious, con la quale passerà professionista nel 2024. Il CTF da quest’anno è diventato team di sviluppo della Bahrain. Questa stagione in Friuli servirà a Bruttomesso per prendere le misure con un mondo che lo aspetta a braccia aperte e con la clessidra in mano.
«A breve faremo il primo allenamento a Udine – racconta Bruttomesso – per iniziare a conoscerci, mentre a gennaio avremo il primo ritiro in preparazione alla stagione».
Una notizia, quella del tuo passaggio al CTF, che ha dietro uno scopo più grande…
Diciamo che questo è stato più un percorso intrapreso che mi porterà, alla fine del 2023, al passaggio nei professionisti con la Bahrain. Durante la stagione avrò modo di lavorare e di conoscere l’ambiente, a gennaio, per esempio, durante il ritiro di cui parlavo prima, ci sarà anche il team WorldTour.
Quale sarà il più grande cambiamento per questa stagione?
Il programma prevederà delle gare all’estero, il Cycling Team Friuli è una delle squadre under 23 con il calendario più ampio. Tutti i passi che muoverò quest’anno serviranno per arrivare il più pronto possibile al salto con i professionisti.
Chi ti ha contattato prima, la Bahrain o il CTF?
La Bahrain, mi hanno telefonato poco prima del Giro d’Italia Under 23 (dove ha vinto la prima tappa, ndr). L’argomento della telefonata era proprio il passaggio tra i professionisti nel 2024.
E quando è arrivato il CTF?
La decisione di correre con loro la prossima stagione è stata presa i primi di settembre, è stata una proposta nata in virtù del fatto che sarebbero diventati team development della Bahrain. Ci ho pensato a lungo ed ho concluso che sarebbe stata una buona scelta.
Hai già avuto modo di vedere il mondo che c’è dietro al CTF?
La prima settimana ho parlato con Alessio Mattiussi, il preparatore, ma non ci siamo detti nulla. Oggi l’ho incontrato per la prima volta. Così come ho visto un po’ di sfuggita il CTF Lab, solo per prendere la misura della bici.
L’unica tua esperienza all’estero è arrivata al Tour de l’Avenir, non è andata bene però…
E’ stata un’esperienza difficile, il mio obiettivo era imparare e mettere un mattoncino in più nella mia crescita. Purtroppo non sono stato neanche molto fortunato. Nella seconda tappa sono caduto e mi sono portato dietro un dolore al polso che mi ha limitato. Nella tappa precedente alla crono abbiamo preso tanta acqua, il giorno dopo ho pagato tutte queste cose, insieme ad una buona dose di inesperienza e mi sono ritirato. Però meglio che mi sia successo al primo anno piuttosto che più avanti.
Ci avevi già detto che preferivi fare esperienza nella categoria e poi guardare più in alto, al professionismo…
Dell’anno fatto con la Zalf sono soddisfatto, alla fine il mio obiettivo primario era la maturità. Poi abbiamo partecipato a gare di alto livello: come il Giro d’Italia e il Giro del Friuli.
Confrontarsi però costantemente con altri percorsi e squadre differenti sarà un passo in più?
Sì, la proposta è quella di fare 3-4 corse all’estero, ma per il momento il calendario è un’incognita. Sicuramente di attività fuori confine ne faremo molta. Ci confronteremo con altre squadre development legate a team WorldTour e faremo anche più gare internazionali. Come detto, sarà tutto un lavoro di preparazione al professionismo.
Non siete l’unica squadra satellite della Bahrain, c’è anche il Cannibal Team.
L’affiliazione con il Cannibal Team è importante anche per noi, perché dovrebbe diventare il nostro appoggio in Belgio, così da ampliare il range di gare all’estero.
Avere un contratto da professionista già firmato come ti fa approcciare alla nuova stagione?
Mi mette tranquillità, perché l’accordo (triennale, ndr) c’è già. Ovviamente quando sarò in corsa penserò solo a fare bene e dare il massimo, come al solito. Questo contratto mi porterà ad avere una maggiore serenità e lucidità in gruppo.