Bingoal WB sempre più italiana. Ora c’è anche Villa

20.10.2023
5 min
Salva

La Bingoal WB è sempre più a trazione italiana e soprattutto ha deciso d’investire sui giovani corridori del nostro Paese in grado di trovare spazi importanti fra i pro’. Dopo l’arrivo di Davide Persico che ha già fatto molto bene come stagista, soprattutto al Tour of Britain, è la volta di Giacomo Villa che proprio nella squadra belga ha trovato l’approdo per la massima serie, completando il suo cammino di crescita.

Una promozione che arriva al termine di una stagione buona, anche se dopo il successo al Trofeo Piva d’inizio anno non sono più arrivate grandi vittorie (a parte il Trofeo Sportivi Briga di agosto), ma Villa è stato sempre lì sul pezzo, con piazzamenti e contributi importanti ai successi altrui, con un comportamento complessivo che faceva capire come fosse ormai maturo per passare.

«E’ vero, vittorie di quel livello non ne sono arrivate – ammette il ventunenne monzese – ma io sono soddisfatto di quel che ho fatto perché se guardate l’andamento della mia stagione, sono andato forte sempre, non ho avuto cali di condizione».

La vittoria di Villa al Trofeo Sportivi Briga, battendo Simone Piccolo e Manuel Oioli (foto Rodella)
La vittoria di Villa al Trofeo Sportivi Briga, battendo Simone Piccolo e Manuel Oioli (foto Rodella)
Hai ormai chiaro che tipo di corridore sei e quindi che ambizioni puoi avere nella categoria superiore?

Io so di essere un corridore che va forte sul passo, ma anche, anzi soprattutto, nei percorsi nervosi, con strappi veri ma non troppo lunghi. Credo di averlo dimostrato quest’anno, anche se certamente si poteva fare qualcosa di più.

Hai comunque fatto vedere di essere molto adatto a lavorare per gli altri, pensi che questo sia stato l’elemento che ha portato i dirigenti del team a investire su di te?

Sono un corridore che se ne ha la possibilità, cerca sempre di vincere, questo sia chiaro. Se però devo aiutare un compagno, perché quel dato percorso non è adatto a me o perché non sono nella giusta giornata non mi tiro certo indietro. Penso comunque che effettivamente questo particolare sia emerso durante la stagione. So che è un aspetto sul quale i direttori sportivi pongono l’accento, ma io ho comunque delle ambizioni, passo di categoria per farmi vedere il più possibile anche fra i grandi.

Villa impegnato al Tour de l’Avenir nella prima tappa, chiusa al secondo posto (foto Instagram)
Villa impegnato al Tour de l’Avenir nella prima tappa, chiusa al secondo posto (foto Instagram)
Se guardi indietro c’è qualche gara che ti è rimasta sul gozzo, nella quale potevi ottenere di più?

Di occasioni sfumate la mia stagione è stata abbastanza densa. Ad esempio ad agosto, quando ho vinto a Briga Novarese, era un periodo nel quale mi sentivo davvero bene e avrei sperato di continuare con altri successi, sono arrivato anche 2° a Poggiana. Era il periodo dei mondiali, sentivo che avrei potuto far bene anche lì. In fin dei conti, considerando che sono stato in nazionale all’Avenir e gli europei, mi è mancata solo quell’esperienza. Il percorso scozzese era nelle mie corde, con strappi brevi dove comunque non potevi risparmiarti mai. Avrei fatto la mia figura.

Quando è nato il contatto con la Bingoal?

Verso la fine dell’estate. C’era un’altra squadra che era interessata a me ma la tirava un po’ per le lunghe, invece con la Bingoal tutto si è svolto velocemente, prima degli Europei avevo siglato l’accordo. La squadra la conoscevo abbastanza, lì c’è Tizza che abita a una trentina di chilometri da me. So poi che il mio diesse Milesi aveva parlato con il suo collega del team al Giro Next Gen, eravamo nello stesso hotel.

Per il monzese l’esperienza di 3 anni alla Biesse Carrera è stata fondamentale (foto Instagram)
Per il monzese l’esperienza di 3 anni alla Biesse Carrera è stata fondamentale (foto Instagram)
Troverai altri corridori che parlano italiano…

Sarà utile, ma non è per questo che ho scelto la Bingoal. Parlo abbastanza bene inglese, quindi non avevo problemi da quel punto di vista. La cosa che mi incuriosisce di più e che ha influito sulla mia scelta è che lì c’è un ciclismo molto diverso dal nostro, si vede che da quelle parti è quasi una religione, te ne accorgi a ogni gara e fare quel calendario mi ispira molto.

Hai già gareggiato in Belgio?

La mia prima esperienza è stata alla Liegi-Bastogne-Liegi U23 di quest’anno (ha chiuso 17°, ndr). Era la mia prima con la nazionale, è stata un’esperienza esaltante sia per la maglia che portavo, sia per l’entusiasmo che si respirava. E’ stato davvero bello.

Potrai comunque allenarti a casa…

Sì, anche se mi hanno già avvertito che ci saranno periodi abbastanza lunghi in cui soggiornerò lassù, ad esempio per tutta la durata della stagione delle classiche. Bisogna invece ancora vedere che cosa fare come preparazione, se continuerò ad essere seguito qui o mi daranno un riferimento loro, ma è difficile perché non riescono a seguire tutti, soprattutto gli stranieri.

Il lombardo è stato spesso in nazionale. Qui agli europei, chiusi al 34° posto
Il lombardo è stato spesso in nazionale. Qui agli europei, chiusi al 34° posto
Che cosa ti proponi?

Spero di poter fare le gare più importanti già nella prima stagione, intanto per dare una mano agli altri, ma vorrei anche avere qualche opportunità per me, per mettermi in luce.

Alla Veneto Classic hai concluso la tua stagione, ma anche la tua esperienza alla Biesse Carrera: che cosa ti lasci indietro?

Tre anni davvero importanti, fondamentali per raggiungere il mio obiettivo. Mi dispiace soprattutto per i compagni, anche perché da giugno in poi ci siamo visti abbastanza poco, tra il ritiro al Sestriere e le trasferte con la nazionale. E’ un bel gruppo, dove tutti hanno la possibilità di emergere e di vincere. Se sono qui lo devo alla crescita che ho potuto fare con loro.