Rossi Biagini 2021

Biagini e Rossi: due talenti a scuola da un iridato

10.08.2021
5 min
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L’1 agosto è una di quelle date da segnare sul calendario. Per lo sport italiano grazie agli splendidi ori olimpici di Tamberi nel salto in alto e di Jacobs nei 100 metri, per il Pedale Casalese Armofer-Piacenza Cycling Academy invece grazie alla vittoria di Federico Biagini a Sumirago nel Varesotto nel “Trofeo Paolo Diotto e Matteo Roma”.

Un successo lungamente inseguito dalla formazione juniores dopo 18 piazzamenti nella top 5 (6 secondi posti) che diventano 28 tra i primi 10 e dopo che lo stesso Biagini, con la maglia della rappresentativa dell’Emilia Romagna, aveva conquistato il “bronzo” al recente Campionato Italiano di Darfo Boario Terme vinto da Romele.

E il bis, anzi la doppietta non si è fatta attendere troppo: sabato 7 agosto nel “1° Trofeo Sagra di San Lorenzo a Pescantina” vittoria di Nicola Rossi in tandem con Biagini per il più classico degli arrivi in parata.

Trofeo San Lorenzo 2021
Il podio del Trofeo Sagra San Lorenzo con da sinistra Biagini, Rossi e Gabriele Reccagni (Feralpi), favorito della vigilia
Trofeo San Lorenzo 2021
Il podio del Trofeo Sagra San Lorenzo con da sinistra Biagini, Rossi e Gabriele Reccagni (Feralpi), favorito della vigilia

La squadra piacentina diretta da Luca Colombo – che alle Olimpiadi del ’92 aveva conquistato l’argento nella 100 chilometri della cronosquadre a cavallo dei due ori conquistati ai Mondiali del ’91 e ’94 nella medesima specialità – nell’ultimo periodo continuava a girare attorno al bersaglio grosso e con lui ne vogliamo parlare.

Luca, finalmente è arrivata la vittoria.

Sì ce la siamo meritata, in una gara non semplice e con un ordine d’arrivo di tutto rispetto. Sono molto più che contento sia per Federico, che ha attaccato e si è fatto gli ultimi 50 km in fuga, sia per gli altri miei ragazzi (Rossi ha chiuso al sesto posto, ndr) che finalmente hanno visto gratificato tutto l’impegno che ci stanno mettendo da inizio stagione visto che non siamo una squadra molto attrezzata. Poi è arrivata anche la splendida doppietta.

In effetti guardando le varie graduatorie lottate sempre contro squadroni.

È vero, ce ne sono almeno 10/12 che hanno fatto più punti di noi, però conosciamo le nostre qualità. Abbiamo lavorato per crescere in modo graduale anche se non nascondo che mi aspettavo che la vittoria arrivasse prima e che ne avessimo qualcuna in più, ma va bene così. Anzi, col mio collega Enrico Rocca (l’altro diesse che è uno dei tecnici regionali dell’Emilia Romagna, ndr) avevo detto che ad agosto ci saremmo divertiti. Non pensavo di iniziare subito.

Luca Colombo 1994
Ai Mondiali del ’94 a Catania, dopo l’oro nella cronosquadre, Colombo fece anche la crono individuale fra i pro, pur essendo ancora dilettante
Luca Colombo 1994
Ai Mondiali del ’94 a Catania, dopo l’oro nella cronosquadre, Colombo fece anche la crono individuale fra i pro, pur essendo ancora dilettante
Come è stato gestire dal punto di vista morale questi mesi in cui sfioravate la vittoria?

Non è mai semplice con ragazzi di questa età, ma il mio lavoro di bastone e carota si completa con Enrico che è pure laureato in psicologia sportiva. Anche se brucia perdere ho sempre ritenuto che analizzare le sconfitte serva tanto per crescere mentalmente. Spesso le vittorie possono regalarti gioia ma anche tante convinzioni effimere che vanno scomparendo col passare del tempo. Preferisco un piazzamento meritato che un successo che mi lascia poco in mano.

Da quando è nata la vostra società, nel 2013, ad oggi avete sempre puntato sulla crescita umana dei vostri ragazzi.

Si, noi abbiamo sempre cercato di preparare i ragazzi al salto di categoria senza passare necessariamente prima dai risultati. Penso che da junior debbano iniziare a formarsi come persone e, sotto il punto di vista mentale, come corridori. Vogliamo che ci sia una buona armonia in squadra, che ci sia un equilibrio psicofisico tra chi va forte e chi invece fatica un po’ di più. Chi va forte e si piazza sempre davanti deve imparare ad essere un buon leader e noi quest’anno, visti i risultati, stiamo insegnando questo. Ad esempio stiamo facendo capire che talvolta saper condividere i premi con il resto della squadra è un segno di crescita personale. Oppure come saper coinvolgere anche quei compagni che possono essere un po’ più timidi.

Quest’anno Biagini e Rossi hanno ottenuto tutti i piazzamenti di cui parlavamo prima e poi è arrivata la recente convocazione in Nazionale al collegiale di Piancavallo. Immagino che siate molto soddisfatti però parlaci di loro due. Iniziamo dal reggiano Biagini…

Federico fisicamente è il prototipo dello scalatore moderno. Magro, lunghe leve, alto che però sta continuando la fase dello sviluppo tant’è che stiamo ritoccando alcune misure della bici. È un attaccante nato, ha un discreto spunto veloce, va molto forte in salita e soprattutto non ha paura a prendere il vento in faccia. Può diventare adatto a piccoli giri a tappe. Ha ancora bisogno di tante sicurezze, abbiamo lavorato tanto a livello psicologico per farlo convincere dei suoi mezzi, perché quando porta gli avversari nell’uno contro uno può fare male. Forse questa vittoria può averlo sbloccato.

Armofer 2021
I ragazzi della Armofer: Bolombo e Rocca lavorano molto sulla crescita caratteriale del gruppo
Armofer 2021
I ragazzi della Armofer: Bolombo e Rocca lavorano molto sulla crescita caratteriale del gruppo
Il piacentino Rossi invece che corridore è?

Nicola strutturalmente è più esplosivo di Federico. È decisamente molto veloce e le sue caratteristiche sono simili a quelle di un passista-veloce che tiene bene su strappi o salite medio-brevi. Deve ancora limare qualche chilo di peso e tatticamente è ancora troppo attendista, deve uscire dai suoi schemi mentali perché è troppo inquadrato però anche lui quando si muove sa far male. Se diventa un pochino più freddo anche per lui arriverà presto la vittoria, senza dimenticarci che va molto forte anche in pista ed è stato convocato dalla Nazionale per il collegiale di quattro giorni a Montichiari (dal 3 al 6 agosto, ndr) insieme al gruppo misto juniores/dilettanti.

Biagini e Rossi sono del 2003, al secondo anno nella categoria, quindi pronti al salto tra gli U23. Sappiamo che li hanno cercati in tante squadre, anche qualche team continental estero. Puoi dirci qualcosa di più?

É vero, abbiamo avuto un contatto con Jens Blatter, diesse della formazione continental della Groupama-Fdj, ne abbiamo discusso ed è stato un motivo d’orgoglio per noi. A meno di stravolgimenti, Federico e Nicola dovrebbero aver trovato un accordo rispettivamente con altre due formazioni continental U23 italiane. Preferisco non dire nulla di ufficiale, lo faranno le loro future società (ci ha detto quali saranno, ndr), io mi sono limitato a dare il mio consiglio su cosa e chi scegliere. Intanto stiamo già lavorando per i nuovi arrivi del 2022.