Rivolta e quel Giro che non può saltare

18.02.2023
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«Quest’anno il Giro Donne non può saltare. La Federciclismo non può permetterlo e qualcuno lo organizzerà. Se avranno bisogno di me, io sono pronto, sia che mi chiami Ruini che Vegni».

Partiamo dall’ultima battuta con la quale Giuseppe Rivolta saluta al termine della nostra chiacchierata sull’assegnazione a RCS Sport delle quattro edizioni del Giro Donne a partire dal 2024, congiuntamente alle cinque del Giro U23 da questa stagione in avanti.

Un mese fa avevamo cercato di fare un po’ di luce attorno al buio comunicativo relativamente all’edizione del 2023, i cui diritti organizzativi appartengono a Starlight, ma di novità non ne sono arrivate. Valeva quindi la pena sentire il punto di vista di Rivolta, che del Giro femminile è stato il direttore per 18 anni e ne parla sempre col cuore in mano.

Van Vleuten tra Cavalli (a sx) e Mavi Garcia. Il Giro Donne 2023 ripartirà da questo podio
Van Vleuten tra Cavalli (a sx) e Mavi Garcia. Il Giro Donne 2023 ripartirà da questo podio
Giuseppe qual è la prima cosa che ti è venuta in mente dopo il verdetto del bando organizzativo?

Che mi fa piacere che ci sia tutto questo interesse legato al Giro Donne. In passato ogni anno c’era il bando, ma in pratica non partecipava nessuno e così interpellavano l’organizzatore dell’anno prima. Stavolta credo che sia stato il traino per l’assegnazione anche del Giro U23. Metterli assieme rendeva il pacchetto più allettante per gli organizzatori. Significa che il Giro Donne ha guadagnato prestigio col passare degli anni. E forse significa che è anche un po’ merito mio.

Tu sei stato il patron per tantissimi anni. Cosa rappresenta per te questa corsa?

Quanto tempo abbiamo? Perché a questa domanda potrei rispondere con un monologo (sorride, ndr). Ricordo ancora che il primo maggio del 2002 era un mercoledì quando la FCI mi chiese la disponibilità di allestire la gara. L’allora Giro Rosa l’ho trattato subito come se fosse una figlia. Ogni anno vedevo la gara crescere e facevo il possibile per farlo al meglio. Solo nel 2006 ho dovuta dare questa… creatura in affido…

Giro Donne 1998. Luperini (a destra) vinse un’edizione con 13 tappe, da Cagliari a Vittorio Veneto
Giro Donne 1998. Luperini (a destra) vinse un’edizione con 13 tappe, da Cagliari a Vittorio Veneto
Continua pure…

Quell’anno venne eletto Di Rocco, che non mi conosceva e lo diede a Carmine Castellano, l’ex direttore del Giro d’Italia, e alla sua Egidio Event. Mi misi da parte con un po’ di dispiacere, ma restai a disposizione con i nuovi organizzatori per eventuali consigli. Nel 2007 Di Rocco mi chiamò, era un mercoledì anche quella volta, per riassegnarmi l’allestimento. Gli avevano chiesto tutti che tornassi io a farlo.

Cosa pensasti?

Per me fu un grande motivo di orgoglio. Insomma ritrovavo la corsa figlia mia e non poteva essere altrimenti. Fino al 2020, quando è diventata maggiorenne, ho pensato io a lei. Nel 2021 è arrivato Roberto Ruini con la Starlight che ha saputo mettere in piedi due bellissime edizioni. E dall’anno prossimo con RCS Sport sarà in ottime mani. Loro sono quelli più preparati, lo dicono i fatti, non solo io. Ora posso sentirmi sereno perché il Giro Donne può camminare con le proprie gambe.

Il Giro Donne può godere di scorci incantevoli come il passaggio nel 2022 sul lago di Molveno
Il Giro Donne può godere di scorci incantevoli come il passaggio nel 2022 sul lago di Molveno
Del tracciato di quest’anno però non si conosce nulla tranne qualche indiscrezione. Cosa sa Giuseppe Rivolta del prossimo Giro Donne?

Più o meno quello che avete scritto voi, anche se alcune informazioni sulle tappe voglio tenermele per me. Posso dirvi che l’anno scorso avevo iniziato a fare i sopralluoghi per fine febbraio, quindi per adesso siamo ancora sulla stessa tabella di marcia. Sto aspettando che mi dicano quando partire. Tuttavia capisco che le squadre, le atlete e il pubblico vogliano sapere il percorso. Ripeto: significa che c’è davvero tanto interesse e questa è davvero un’ottima cosa.

Secondo te nel frattempo non si sarebbe potuto fare un comunicato ufficiale su ciò che c’era di confermato?

Personalmente, sulla base di quello che facevamo noi in passato, lo avrei fatto anche solo per smorzare questo momento di silenzio. Noi giocavamo d’anticipo. A dicembre solitamente presentavo le sedi di inizio e fine Giro. Poi dicevamo indicativamente che regioni avremmo toccato. E per la Festa della Donna (8 marzo, ndr) cercavamo spesso di presentare tutto il percorso. Ma questo adesso rimane un parere mio. Se Starlight ha deciso diversamente, ha certamente avuto i suoi buoni motivi. In ogni caso il Giro dell’anno scorso lo abbiamo conosciuto il 10 marzo, pertanto anche in questo caso siamo ancora nei tempi.

Il presidente Fci Dagnoni, Cividini (direttrice Marketing e Comunicazione), Ruini (attuale patron del Giro Donne) e Giuseppe Rivolta
Ginevra Cividini, direttrice Marketing e Comunicazione, e Roberto Ruini, patron del Giro Donne
Sulla durata del Giro Donne tu che idea hai?

Le 10 tappe attuali vanno molto bene, ma io lo allungherei gradualmente. Magari aggiungendo una frazione ogni due anni fino ad arrivare a due settimane. Da domenica a domenica, con due giorni di riposo in mezzo, succedeva a cavallo del 2000. Spero che RCS lo possa fare. Per me il Giro Donne ha le potenzialità per superare il Tour Femmes.

Alla fine quest’anno la gara si farà?

Vi do la risposta che per me forse è ciò che più conta di tutta questa nostra telefonata: «Quest’anno il Giro Donne non può saltare…».