Rigato e i progressi di Toniolli: «La vittoria più bella della Top Girls»

16.12.2024
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A qualunque ora lo chiami, Lucio Rigato risponde sempre. Non si ferma mai anche se ne avrebbe tutti i diritti per farlo dopo una vita nel ciclismo. E parla sempre con schiettezza come fanno gli uomini della sua età e della sua terra. Da Ferragosto poi la solidità interiore della sua Top Girls Fassa Bortolo è stata messa a dura prova, ma poco alla volta si è tornati a parlare del 2025.

L’organico della formazione trevigiana subirà un sostanziale rinnovamento, sempre nel segno delle giovani, anche se Rigato per un attimo, vista la riforma ProTeam voluta dall’UCI, ha vacillato se proseguire o meno con la sua Continental. E anche per la Top Girls, così come abbiamo visto per la BePink, gli inviti già arrivati per la prossima stagione sono un ottimo punto di partenza.

Virgina Bortoli è una delle riconfermate della Top Girls. Qua nella vittoria ad Arcade davanti a Giuliani e Zontone (foto facebook)
Virgina Bortoli è una delle riconfermate della Top Girls. Qua nella vittoria ad Arcade davanti a Giuliani e Zontone (foto facebook)
Lucio facciamo un bilancio del 2024. Com’è andato?

Siamo molto soddisfatti e personalmente direi che è andato molto bene. Abbiamo ottenuto otto vittorie, abbiamo partecipato a sei gare a tappe, tra cui il Giro Women e abbiamo avuto Segato che ha vestito la maglia azzurra all’Avenir Femmes. Questo è l’aspetto tecnico, mentre sotto il profilo umano poteva andare decisamente meglio. Sono tanti anni che sono in questo mondo e purtroppo ho fatto il callo alla sfortuna perché so che certe cose possono succedere.

Immaginiamo tu faccia riferimento all’incidente di Toniolli. Come sta?

Alice per noi è stata la vittoria più bella. Era fratturata in tanti punti, è stata in coma, ma sapere che si sta riprendendo molto bene vale più di un successo. Naturalmente ci vuole della pazienza e dell’equilibrio a livello psicologico. Alice vuole tornare a correre e chiama Slongo, che cura la nostra preparazione, per prepararle le tabelle di allenamento. Bisogna tenerla a freno (dice con un sorriso misto ad emozione, ndr) e da una parte sono contento che si senta così. Previsioni non se ne possono fare, ma ha fatto progressi inaspettati. In ospedale la chiamano la “miracolata” perché nemmeno i dottori credevano a questi suoi veloci miglioramenti. Purtroppo i problemi sono stati altri.

Lucio Rigato è l’anima della Top Girls. In più di 30 anni di attività, ha guidato tante atlete di spessore internazionale (foto facebook)
Lucio Rigato è l’anima della Top Girls. In più di 30 anni di attività, ha guidato tante atlete di spessore internazionale (foto facebook)
Cosa intendi?

L’ho già detto più volte e non ho paura a ripeterlo. Nel trattare il suo caso è mancata l’umanità. Molta gente ha voluto marciare su questa notizia per fare scoop sulla pelle della ragazza e della sua famiglia. Tutta questa situazione, con le tante informazioni false che sono state messe in giro, ci ha segnato come società. Chi mi conosce sa che la mia filosofia è sempre stata quella di aiutare le mie ragazze, che sento come mie figlie.

Tu hai tanta esperienza, ma c’è qualcosa di nuovo che ti ha insegnato questa vicenda?

Ho quasi quarant’anni di ciclismo e pensavo di aver visto tutto. Sono stato toccato dalla morte di Chiara Pierobon che mi è venuta a mancare mentre era con noi sul furgone. Credevo di essere grande, grosso e vaccinato a certe cose ed invece no. Ho scoperto ancora di più la disonestà di tanta gente. Quando ho letto certe cose, ho dovuto andare per vie legali e sporgere denunce. C’è un limite a tutto. Adesso gli avvocati seguiranno il loro iter, però per noi è importante che Alice stia bene e che si possa pensare all’anno prossimo comprendendo lei.

La tua idea ce l’avevi detta già un anno fa, ma Lucio Rigato come ha affrontato la questione delle Professional femminili?

Vi confesso che ero deciso a smettere, poi sono arrivati una serie di inviti per il 2025, ed altri arriveranno, e questi mi hanno fatto cambiare idea. Mi basterebbe fare la stessa attività di questa annata. E’ ovvio però che per l’Italia questa riforma segna l’inizio della fine delle nostre Continental. Stanno obbligando i vivai a smettere. Se chiudono formazioni come la nostra, chi farà crescere le giovani? Perché nessuno fa mai uno studio su quante juniores smettono di correre? Dietro la nascita dei devo team ci sarà sicuramente un interesse, ma queste squadre pensate così non hanno molto senso se poi hai delle atlete che corrono al massimo 15 gare in un anno.

Per il ciclismo italiano può esserci una soluzione?

Adesso in Italia non c’è la possibilità concreta di fare una Professional e per fortuna che abbiamo individualità di caratura mondiale. Io credo che qualcosa dovrebbe fare la Federciclismo, quanto meno in termini di intermediazione. Bisognerebbe prendere spunto dalla Francia e dalla Spagna, le cui squadre hanno contributi economici dalle regioni o dalle province. Qua da noi invece non succede, eppure parliamo di un ciclismo femminile cresciuto tantissimo a livello nazionale ed internazionale. Se non cambierà qualcosa, rischiamo quindi di spendere le nostre risorse per fare una formazione che magari non viene più invitata da nessuna parte.

Intanto per il 2025 che squadra hai allestito?

Abbiamo fatto un po’ di movimenti. Monticolo, Missiaggia, Bariani e Palazzi hanno smesso di correre. Segato è andata alla BePink ed è giusto che abbia fatto la sua scelta per perseguire altri obiettivi. Ripartiamo con le conferme di Bortoli, De Vallier, Reghini, Castagna, Pavesi e Toniolli, che per me fa parte della squadra. Sono arrivate Luccon e Foligno dalla Horizons e poi abbiamo preso tre juniores molto interessanti.

Chi sono?

Zambelli dalla Biesse-Carrera, Siri dalla Conscio Pedale del Sile e Bulegato dal Breganze Millenium. Faremo i primi test nei prossimi giorni, poi ad inizio gennaio faremo un ritiro a Spresiano a casa mia. Speriamo di fare risultati. Di sicuro alle nostre ragazze non mancheranno tutte le varie figure professionali che abbiamo sempre messo a disposizione per la loro crescita. Sappiamo fare il passo non più lungo della gamba. E’ per questo che sono orgoglioso della nostra realtà, dove sono passate tante campionesse.