Dalla Francia al mondiale di Zurigo: Barale è pronta

26.08.2024
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Le saranno fischiate le orecchie, come dice un vecchio detto italiano. Il nome di Francesca Barale è stato fatto fatto più volte dal cittì Paolo Sangalli per la U23 da portare al mondiale di Zurigo, ma in realtà sul suo taccuino era già stato segnato dalla scorsa stagione.

Solo dall’anno prossimo in Rwanda ci sarà un campionato del mondo riservato totalmente alla categoria U23 e pertanto in Svizzera (come in passato a Wollongong e Glasgow) il 28 settembre le under correranno in mezzo alle “grandi”, nella più classica gara nella gara. Il tecnico azzurro ha in mente da un po’ di tempo di concedere una possibilità alla 21enne ossolana del Team DSM firmenich-PostNL, considerando il percorso duro e piuttosto adatto alle sue caratteristiche. Barale ha iniziato presto il suo 2024 con un traguardo ben preciso da raggiungere. Nei giorni di riposo post Tour Femmes abbiamo fatto una chiacchierata con lei.

Due sigilli di Kool e la maglia gialla. La DSM festeggia sul bus un inizio di Tour Femmes folgorante (foto Eltoromediadotcom)
Due sigilli di Kool e la maglia gialla. La DSM festeggia sul bus un inizio di Tour Femmes folgorante (foto Eltoromediadotcom)
Com’è andato il tuo Tour?

E’ stato duro come hanno già detto diverse mie colleghe, però per noi della DSM è stata comunque una corsa bellissima. Abbiamo vinto le prime due tappe con Charlotte (la velocista Kool, ndr), di cui la seconda in maglia gialla. Se poi pensiamo anche al Tour maschile, abbiamo bissato il successo di Bardet a Rimini e quindi il morale in squadra è stato alto fin da subito. Il mio compito era sempre quello di stare accanto a Juliette (Labous, ndr) ed aiutarla in salita per la generale.

Ti aspettavi potesse fare qualcosa in più?

Juliette è andata molto bene fino alla penultima tappa, dove tuttavia ha avuto una prima avvisaglia di calo. In realtà è stata bravissima a salvarsi e risalire addirittura al quarto posto, ma il giorno dopo ha pagato la stanchezza tutto in una volta. Ci può anche stare. Ha fatto quarta alla crono olimpica, aveva disputato un bel Giro Women chiudendo quinta e prima ancora quarta alla Vuelta. Ovvio che un’atleta del suo valore pretenda sempre il massimo da se stessa, però è andata forte e comunque al Tour è arrivata nona.

Compagna fidata. Barale ha disputato Giro Women e Tour Femmes al servizio di Labous. Nel 2025 la francese sarà alla FDJ
Compagna fidata. Barale ha disputato Giro Women e Tour Femmes al servizio di Labous. Nel 2025 la francese sarà alla FDJ
Rapido inciso su Labous, che va alla Fdj-Suez…

Naturalmente mi dispiace molto che cambi squadra. Lo sapete e l’ho detto tante volte il rapporto che c’è fra noi due. Mancherà a me e tutte le compagne, però credo che sia giusto nella carriera dei corridori ogni tanto fare nuove esperienze, provare contesti diversi o semplicemente rimettersi in gioco con nuove sfide. Sono certa che andrà forte anche con la sua futura formazione.

Invece prima del Tour la tua annata com’era andata?

Ho cominciato a correre in Australia, dove ho ottenuto un podio e tre piazzamenti davanti su sei giorni di corsa. Addirittura mi sono riscoperta… velocista (sorride sapendo di non esserla, ndr). Poi ho fatto una buona primavera durante il periodo delle classiche, che per me era il primo anno che ne facevo così tante. Al Tour de Suisse invece non sono stata contenta. Non stavo bene e mi sono fermata dopo tre tappe. Mi sono ripresa per il campionato italiano. Ero soddisfatta della mia prestazione, oltre al risultato (settima assoluta, seconda tra le U23, ndr).

Quindi Giro e Tour.

Esatto. Al Giro Women ero in crescendo, ma stavo ancora così così. E considerando che il livello medio si era alzato rispetto al 2023, alla fine non potevo lamentarmi di come lo avessi fatto. Tuttavia ho recuperato e ritrovato una buona condizione per andare in Francia. La forma era molto buona, quella che forse avrei sperato di avere per il Giro, ma anche al Tour la qualità media è molto alta. Insomma non sono riuscita a capire veramente come sto.

In effetti Sangalli dice che è difficile capire la tua condizione perché fai un lavoro importante, ma oscuro. Cosa ne pensi?

Concordo col discorso di Paolo. Lavorando spesso per le altre mi si vede poco in prima linea. Per dire, avrei voluto correre due giorni fa a Plouay, ma la squadra voleva che riposassi. In generale sento di avere una condizione buona, però ora vediamo come andranno le corse perché al mondiale manca ancora un mese e di cose ne possono succedere tante. Fra poco ricomincio col Romandia (dal 6 all’8 settembre, ndr). Sarò sempre al servizio di Juliette, ma la prima e l’ultima tappa sono molto indicate per me. Potrei essere un po’ più libera da certi compiti.

Barale correrà il Romandia e potrebbe avere più libertà d’azione per puntare al risultato
Barale correrà il Romandia e potrebbe avere più libertà d’azione per puntare al risultato
Per Francesca Barale quanto conta poter andare al mondiale di Zurigo?

E’ sicuramente un obiettivo stimolante, tanto che lo avevo fissato già in inverno. In più essendo di Domodossola, quindi vicinissima al confine, lo sento ancora di più. Non sarebbe male giocarmi le mie carte. Nei due mondiali precedenti so che il cittì ha sempre cercato di lasciare un po’ libere l’U23 che portava, proprio per puntare a fare risultato, ma io gli ho già detto che non avrei problemi a sacrificarmi per le nostre capitane qualora la gara si mettesse in un certo modo. Sono uscita in crescendo dal Tour e per il mondiale svizzero sono pronta, ma lo ripeto, adesso ho voglia di correre e di farmi vedere.