Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Alfredo Martini, eppure c’è chi in Belgio avrebbe bisogno della sua arte e della sua saggezza. Per fare la squadra da schierare ai prossimi campionati europei e mettere d’accordo Philipsen e Merlier (i due sono insieme a Matthews nell’apertura) sarebbe davvero preziosa la capacità di sintesi di chi ha schierato Moser con Saronni. Oppure Bugno, Fondriest e Argentin. Ma Alfredo non c’è più e per Sven Vantohurenhout la scelta si prospetta come una bella gatta da pelare. Al punto da avergli fatto dichiarare di trovarsi nel momento più difficile della carriera.
La provocazione di Lefevere
A rendergli il compito ancor più scomodo ci si è messo Patrick Lefevere, manager di Merlier alla Soudal-Quick Step. Dopo aver lodato le capacità del tecnico, il vecchio belga si è detto certo che agli europei Vantohurenhout porterà il suo corridore. Perché a suo dire lo merita più dell’altro. Perché è vero che Philipsen ha vinto tre tappe al Tour, cui Merlier (che ne ha vinte 3 al Giro) non ha partecipato dovendo lasciare spazio a Evenepoel, ma lo avrebbe fatto solo grazie a Van der Poel.
«Spero che alla base di questa scelta – ha detto – non ci siano giochi politici. So che i corridori stessi non ne sono entusiasti, ma se fossi il tecnico della nazionale, selezionerei sia Merlier che Philipsen, perché entrambi possono fare la propria corsa. In una gara a tappe, una squadra con due velocisti non è mai una buona idea, ma i campionati europei durano un giorno. A volte la scelta migliore è non fare una scelta».
Come a Zolder 2002
In realtà ci sarebbe bisogno anche di Franco Ballerini. Il cittì toscano, che in quei giorni aveva comunque Martini al fianco, si trovò a fare la squadra per i mondiali di Zolder. La zona è la stessa e anche il percorso è simile: 222 chilometri con appena 1.273 metri di dislivello. E quella volta, Ballero per tirare la volata a Cipollini portò Petacchi e Lombardi, con il giovane Bennati come riserva. Ci fu una sorta di patto d’onore fra gli azzurri e tutto funzionò alla perfezione. I belgi saranno in grado di fare lo stesso?
«Ogni giorno rispondo al telefono e sono in contatto con i corridori – dice Vanthourenhout – voglio dare presto la squadra. In realtà guardiamo tutti a quei due nomi, ma la rosa è parecchio più ampia. Abbiamo anche Meeus, Thijssen, Van Aert o De Lie. Ci sono tanti bravi velocisti in questo momento. Ma certo, se parliamo di velocisti puri di altissima qualità, torniamo a Philipsen e Merlier. Se ci sarà da lasciarne a casa uno, sarà molto importante comunicare chiaramente il motivo per cui ho preso la decisione. Ma con Jasper e Tim è una cosa molto difficile. Non ci sono argomenti a favore di uno sull’altro».
La variabile Van Aert
Il discorso porta nella stessa direzione indicata da Lefevere, a patto però che alla fine entrambi convergano su una sola volata e non su due sprint paralleli. La soluzione potrebbe gettare nello scompiglio gli avversari, ma potrebbe anche sgretolare la forza della squadra belga.
«Stiamo valutando se è possibile averli entrambi», spiega Vantohurenhout, che ha già gestito la convivenza di Evenepoel con Van Aert a Wollongong e Parigi. «Tuttavia il mio punto di vista è sempre stato che una squadra con due velocisti sia molto difficile da guidare. Tim e Jasper conoscono la mia posizione».
I due hanno corso insieme nel 2021 e 2022 e gli capitava spesso di partecipare alle stesse corse, però allora Merlier era il velocista già affermato e Philipsen il giovane che spingeva per uscire. Ora i due sono quantomeno alla pari, salvo che nel frattempo Philipsen ha vinto la Sanremo ed è arrivato secondo alla Roubaix.
«So che potrebbero farlo – annota Vantohurenhout – ma alla fine sarò sempre io che prendo la decisione: li ascolterò e poi seguirò il mio istinto. Se non dovesse finire bene, starà a me renderne conto. E se poi Van Aert dovesse dire di voler partecipare, le cose saranno ancora più complesse, perché a quel punto non è detto che servano entrambi i velocisti. Non è che perché uno fa sempre e solo le volate, in nazionale non possa fare qualcosa di diverso. Comunque a breve arriverà la squadra. Non penso sia colpa mia, al momento però abbiamo un’abbondanza enorme di corridori con le stesse caratteristiche. E’ un enigma difficile da risolvere, ma questa settimana vorrei sciogliere gli ultimi nodi».