Dentro al trionfo della SD-Worx con Elena Cecchini

31.07.2023
6 min
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E’ stata la squadra più forte di tutte e di tutto. La SD Worx non solo ha dominato il Tour Femmes, ma ha saputo gestire una serie di circostanze avverse e discusse che avrebbero potuto negare loro il successo finale. Stavolta il termine “corazzata” calza a pennello per la formazione olandese e da Elena Cecchini ci siamo fatti raccontare il dietro le quinte di questa ultima settimana vissuta ad alta intensità.

Vittoria da gustare

Quattro tappe vinte su otto, la maglia gialla e la verde portate dall’inizio alla fine e la classifica a squadre. La leadership della SD Worx è stata netta, sono quindi meritati i festeggiamenti di fine Tour. Cecchini ha qualche minuto libero prima di andare a cena con compagne e staff. L’emozione c’è, ma non prende il sopravvento nella sua voce, lei è sempre molto lucida. E naturalmente anche consapevole di quello che hanno appena fatto.

«Per stasera (ieri sera, ndr) avevamo già deciso che saremmo state tutte assieme – spiega la friulana – a prescindere di come sarebbe andato il Tour. Nei programmi c’era di rientrare a casa lunedì. A maggior ragione ci godiamo la serata celebrando queste vittorie. Abbiamo finito con un podio tutto nostro nella crono. Questi risultati sono importanti per tutto il nostro gruppo, per i nostri sponsor. Per noi ogni gara è importante, lo abbiamo sempre detto. Solitamente non ci poniamo pressioni però quest’anno il “peso” del Tour si è fatto sentire parecchio. Non sono state giornate semplici per noi. Sono successe cose che potevano creare instabilità a livello mentale. Nei nostri confronti sono state prese decisioni contestabili, ma siamo sempre rimaste concentrate».

Dove nasce il trionfo

Quinta tappa, Vollering fora e sfrutta la scia della sua ammiraglia guidata dal diesse Danny Stam per rientrare nella coda del gruppo principale. Senza entrare troppo nel merito, sono scene che si vedono spesso nelle gare maschili e femminili in un limbo del regolamento, ma per la giuria non va bene. Stam viene espulso dalla corsa e Vollering subisce venti secondi di penalizzazione nella generale. Sanzioni che possono costare il Tour. La SD Worx protesta e prende atto della decisione.

Al Tour Vollering è salita a quota 15 vittorie stagionali, mentre Kopecky a 11. Il totale della SD Worx è di 53 e non è finita
Al Tour Vollering è salita a quota 15 vittorie stagionali, mentre Kopecky a 11. Il totale della SD Worx è di 53 e non è finita

«Sembrava quasi – commenta Cecchini – che ci stessero aspettando al varco apposta. Che commettessimo qualcosa di strano per punirci. E’ una sensazione che abbiamo avuto. Quest’anno è come se dessimo fastidio perché vinciamo tanto, ma non ricordano ad esempio che Wiebes vinceva venti corse all’anno anche alla DSM. E poi personalmente ero rimasta molto scottata da quello che era successo alla Vuelta. Demi (Vollering, ndr) attaccata mentre stava facendo la pipì. Tra gli uomini quella è una pausa serena e ininfluente, da noi invece diventa un momento di ulteriore stress. Pensate che alla sesta tappa una mia compagna ed io ci siamo fermate per farla, ma Anna (Van der Breggen, l’altra diesse, ndr) ci ha detto che non potevamo rischiare nuovamente dopo l’esclusione di Danny. Credevamo di rientrare sfruttando la scia delle altre ammiraglie come capita sempre ed invece tutte le macchine ci sorpassavano veloci.

«In ogni caso – continua nell’analisi – non ci siamo demotivate. Danny è rimasto con noi lo stesso e professava calma. La nostra squadra è molto solida ed unita, ma in queste difficoltà ci siamo strette ulteriormente. E’ scattato qualcosa in più. Abbiamo capito subito che non aveva senso sprecare energie psicofisiche preziose per cercare di far valere le nostre ragioni. In questo Tour sono stata in camera con Demi e l’ho sempre vista tranquilla. Sapeva che quei venti secondi li avrebbe potuti recuperare grazie alla sua condizione e a noi. Ha gestito tutto alla grande. Anche Lotte (Kopecky, ndr) è stata favolosa nel resistere più che poteva sul Tourmalet. Vederla lì ha destabilizzato le avversarie, ma secondo me lei non vedeva l’ora che Demi scattasse per poter salire bene del proprio passo. Quella è stata una tattica. Come squadra mi sento di dire che possiamo affrontare e superare tutto».

Con l’espulsione di Stam, Anna Van der Breggen in ammiraglia sapeva di avere gli occhi della Giuria puntati addosso
Con l’espulsione di Stam, Anna Van der Breggen in ammiraglia sapeva di avere gli occhi della Giuria puntati addosso

Compagne leader

La SD Worx al Tour è arrivata a quota 53 vittorie stagionali. E dietro a queste c’è sempre chi fa un lavoro fondamentale ed oscuro. Cecchini si sente molto tagliata per questo ruolo quasi da mettere da parte le ambizioni personali anche se la formazione olandese ha dimostrato che c’è spazio per tutte. Ci sono ancora tanti obiettivi da centrare ma quello del Tour com’è stato preparato?

«Ho corso anche il Giro Donne – prosegue la 31enne cinque volte tricolore tra strada e crono – e sono gare totalmente diverse sia nel livello che nel percorso. Se avete fatto caso, al Tour non abbiamo mai avuto una giornata calma. Siamo andate sempre molto forte. Anche lo stress si è fatto sentire. Vollering e Kopecky hanno fatto bene a puntare solo al Tour. E’ una gara in cui devi essere fresca mentalmente se vuoi vincere o ottenere il massimo. Credo che nei prossimi anni molte atlete non potranno più correre Giro e Tour sperando di fare bene in entrambi. Anche se spero che il Giro, con l’organizzazione di Rcs Sport, possa crescere di importanza come il Tour».

Una vittoria, la maglia verde e seconda nella generale. Kopecky scatenata al Tour, per Cecchini è la favorita al mondiale
Una vittoria, la maglia verde e seconda nella generale. Kopecky scatenata al Tour, per Cecchini è la favorita al mondiale

«Non so se arriveremo a sessanta vittorie – conclude Cecchini – però posso dirvi che le mie compagne correranno il Tour of Scandinavia come in Francia. Stiamo solo pensando a goderci questa stagione perché poi il 2024 sarà anno olimpico e sappiamo che potrebbero esserci delle variabili. Piuttosto posso dirvi che Kopecky sarà la favorita numero uno per il mondiale di Glasgow. Lo dico senza paura perché è giusto che la nostra nazionale lo sappia per inventarci qualcosa per batterla. Anche Lorena (Wiebes, ndr) sarà fortissima, ma Lotte è uscita con una forma strepitosa. Sapevo che stava molto bene, ma non mi aspettavo così tanto. In salita è andata forte e altrettanto a crono, riuscendo ad arrivare seconda nella generale del Tour. Non è poco per lei. Ora io farò qualche giorno di riposo recuperando una botta subita nella terza tappa poi mi concentrerò sul mondiale».